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Re: [Disarmo] A proposito di Ferrero Sul Manifesto del 18 febbraio 2015 posta&risposta
- Subject: Re: [Disarmo] A proposito di Ferrero Sul Manifesto del 18 febbraio 2015 posta&risposta
- From: Jure Ellero LT <glry at ngi.it>
- Date: Thu, 19 Feb 2015 21:19:04 +0100
Sempre sul Manifesto del 18/02 nelle pagine centrali una buona disamina su IS, questione palestinese e prese di posizione di Hamas ed Hezbollah (Palestina e Libano) su Siria e M.O. in generale, che i media di Stato hanno taciuto o colpevolmente travisato. Nei suoi limiti, tanto di cappello a Il Manifesto, stavolta.
Jure Ellero Il 18/02/2015 23:46, rossana123 at libero.it ha scritto:
FW: Sul Manifesto del 18 febbraio 2015 posta&risposta Sul
Manifesto del 18 febbraio 2015
/posta&risposta /
Paolo Ferrero: «Mai stato per la guerra in Libia»
Leggo sul manifesto di ieri un articolo di Manlio Dinucci che mi
accusa di essere stato “sostanzialmente sulla stessa posizione” di
chi era favorevole alla guerra contro la Libia nel 2011.
Si tratta di una falsità: il sottoscritto e Rifondazione Comunista
hanno criticato duramente Gheddafi per la repressione ma sono stati
sempre totalmente contrari all'intervento militare occidentale in
Libia. Non a caso il 24 marzo 2011 Rifondazione faceva un presidio
davanti alla Camera dei deputati contro la risoluzione favorevole
all'intervento militare proposta dal governo Berlusconi.
A scanso di equivoci allego la presa di posizione ufficiale assunta
a nome di Rifondazione Comunista il 25 febbraio 2011 e i link ad un
paio di video degli stessi giorni in modo che tutti si possano fare
un'idea della mia posizione su quella guerra:
Roma, venerdì 25 febbraio 2011
Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Partito
della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
“Di fronte all’emergenza umanitaria libica chi parla di intervento
militare umanitario vuole semplicemente accaparrarsi il petrolio a
basso prezzo rimettendo in piedi una sorta di protettorato
occidentale in Libia. E’ una prospettiva inaccettabile perché il
popolo libico deve decidere del suo futuro senza ingerenze militari
esterne. I paesi occidentali, l’ONU, la Croce Rossa Internazionale,
invece di vagheggiare l’intervento militare devono immediatamente
garantire l’afflusso in Libia di cibo e medicinali perché di questo
e non di interventi militari ha bisogno il popolo libico. Così come
il governo italiano e la Lega Nord invece di alimentare ad arte la
paura dell’invasione dei profughi devono impegnarsi in una solida
azione di cooperazione internazionale verso i popoli del Nord
Africa, invertendo la tendenza all’azzeramento dei fondi per la
cooperazione internazionale che ha caratterizzato questo governo.”
Paolo Ferrero
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Caro Ferrero, la forte sintesi necessaria alla scrittura della
rubrica ha provocato un equivoco che intendo chiarire. La frase
/Sostanzialmente sulla stessa linea perfino il segretario del Prc
Paolo Ferrero che, il 24 febbraio 2011 a guerra iniziata, accusava
Berlusconi di aver messo «giorni per condannare le violenze di
Gheddafi», sostenendo che si doveva «smontare il più in fretta
possibile il regime libico» /non accomuna ovviamente la tua
posizione a quella di chi voleva la guerra. Solleva però una
questione che va discussa: personalmente ho ritenuto e ritengo
errato il fatto che, mentre si preparava la guerra Usa/Nato contro
la Libia, alcune tue dichiarazioni, ad esempio quelle a Radio Città
Futura riportate tra virgolette dalla Adnkronos il 24 febbraio 2011,
contribuivano alla demonizzazione di Gheddafi, tema conduttore della
campagna per preparare l’opinione pubblica alla guerra, di fatto già
iniziata da chi finanziava e armava gruppi tribali e islamici per
rovesciare il governo di Tripoli. Non si trattava di presentare
Gheddafi come un agnello di fronte al lupo, ma di dire chiaramente
che in quel momento era il comodo bersaglio per scatenare una guerra
che aveva ben altri scopi.
Manlio Dinucci
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- [Disarmo] A proposito di Ferrero Sul Manifesto del 18 febbraio 2015 posta&risposta
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