[Disarmo] [SPF:fail] 15 ottobre sit in mensile N°35 ore 10 pzza Carmine Cagliari
- Subject: [Disarmo] [SPF:fail] 15 ottobre sit in mensile N°35 ore 10 pzza Carmine Cagliari
- From: caomar <caomar at tiscali.it>
- Date: Tue, 14 Oct 2014 21:46:24 +0200
Il Rappresentante del Governo ci ha chiesto di spiegare in forma
scritta perchè il 15 di ogni mese presidiamo la sua sede e gli
chiediamo di conoscere le risposte del Governo a non si sa quali
nostre richieste imprecisate e poco comprensibili. Rispondiamo
riproponendo le parti fisse e stabili di TUTTI i nostri volantini e
comunicati che per tre anni abbiamo regolarmente consegnato alla
Rappresentanza del Governo Aiutateci a migliorare la comunicazione! Aiutateci con un SONDAGGIO: chi conosce qualcuno che non capisce le richieste/proposte sintetizzate nell'acronimo SERRAI? Quali sono i punti oscuri o ambigui? Letterina in allegato da far girare ( incollata in basso è quasi illeggibile) Comitato Gettiamo le Basi Cagliari 15 ottobre 2014 Al Rappresentante del Governo Dr. Pasquale Gioffré
OGGETTO: La presenza militare in Sardegna, ruolo del Governo, interventi essenziali e improrogabili. Preghiera d’inoltro alla Presidenza e al Consiglio dei Ministri
Egregio dr. Pasquale Gioffré, accogliendo le sue sollecitazioni di specificare il perché, dal 15 luglio 2011, il 15 di ogni mese ci rivolgiamo alla Rappresentanza del Governo, ci scusiamo innanzitutto per la scarsa chiarezza da Lei rilevata. Fa male constatare che i vari incontri intercorsi in tre anni e i 33 sit in non siano serviti a rendere comprensibili le nostre richieste pur avendo queste riscosso l’attenzione costante dei media sardi e persino dei media internazionali. Ci riesce difficile esplicitare esaustivamente e sinteticamente i nostri obiettivi e proposte, non possiamo che riaffermare la convinzione che i gravi problemi posti dalla presenza militare, ossia dall’Amministrazione Difesa, richiedono una soluzione politica di ampio respiro, è compito precipuo del Governo intervenire per: *stroncare l’epidemia di tumori e alterazioni genetiche che ha come epicentro i poligoni che gravano sulla Sardegna in misura iniqua; * dare verità e giustizia alle vittime e agli esposti alla contaminazione dei perenni “giochi di guerra” giocati con reale munizionamento da guerra; *ripristinare la legalità nell’isola. Scusandoci di nuovo per non sapere esplicitare con maggiore chiarezza le nostre richieste ribadiamo: ESIGIAMO che il Governo assuma le sue responsabilità, l’obbligo di porre fine e riparo al disastro ambientale e sanitario causato dalle devastanti attività militari, adotti con urgenza le misure sintetizzate nello slogan portante dei sit in mensili, l’acronimo SERRAI (CHIUDERE) S Sospensione delle attività dei poligoni dove si sono registrate le patologie di guerra; E Evacuazione dei militari esposti alla contaminazione dei poligoni di Teulada, Decimo-Capo Frasca Quirra R Ripristino ambientale, bonifica seria e credibile delle aree contaminate a terra e a mare R Risarcimento alle famiglie degli uccisi, ai malati, agli esposti, Risarcimento al popolo sardo del danno inferto all’isola. A Annichilimento, ripudio della guerra e delle sue basi illegalmente concentrate in Sardegna in misura iniqua I Impiego delle risorse a fini di pace.
La nostra determinazione è sorretta dalla forza dell’evidenza. Lo scempio che il comitato Gettiamo le Basi documenta e denuncia ininterrottamente dal 1997 è stato portato in piena luce, almeno nell’area del Pisq, Poligono Interforze Salto di Quirra. La coraggiosa indagine della Procura di Lanusei http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?http://www.radioradicale.it/scheda/351917/commissione-parlamentare-di-inchiesta)i. ha confermato in pieno le pluriennali segnalazioni del comitato ed è andata ben oltre documentando anche l’uso “istituzionale” del Pisq come discarica illegale di rifiuti bellici.
Le nostre richieste si fondano nell’esigenza, imprescindibile in uno Stato di Diritto, che il Governo non operi legibus solutus ma sottostia alle norme vigenti, in particolare: art 11, art 32 della Costituzione; legge 898/1976, 104/1990, in applicazione dei principi di eguaglianza ed equità impone al ministro della Difesa l’obbligo di equiparare la Sardegna alle altre Regioni in termini di gravami militari (l’isola sopporta il 60% dell’intero demanio militare dell’Italia); Decreto 36/2009, ha equiparato i poligoni ai teatri di guerra e la popolazione residente nei pressi dei poligoni ai militari inviati nei teatri di guerra, ha rovesciato sull’Amministrazione Difesa l’onere della prova, però è un esempio da manuale dell’italico detto “fatta la legge, fatto l’inganno”; Obbligo di bonifica, imposto persino dai regolamenti Italia-Nato; Protocollo di Rio, “L’assenza di certezze scientifiche non deve servire da pretesto per ritardare l’adozione di misure”; Sentenza del Tar Sardegna “L’interesse nazionale CEDE di fronte al superiore interesse pubblico costituito dalla tutela della salute (…)” che ha “il valore dell’assolutezza, ciò significa che va protetta contro ogni iniziativa ostile da chiunque provenga e con la conseguenza che ha anche una valenza incondizionata. Tale tutela comprende le ipotesi in cui i rilievi scientifici non hanno raggiunto una chiara prova di nocività (..) occorre applicare il principio di minimizzazione che costituisce il corollario del principio di precauzione di derivazione comunitaria” (6/10/2011 sentenza di sospensiva all’installazione dei radar); Sentenze di condanna dell’Amministrazione Difesa al risarcimento danni per i colpiti da inquinamento bellico, troppo numerose da citare.
Ricordiamo che nel 2013 l’OMS ha definitivamente demolito il pretesto fuorilegge sempre invocato da Nato, Stati Maggiori, Ministri della Difesa, Governi (http://www.iarc.fr http://www.iarc.fr/en/media-centre/pr/2013/pdfs/pr221_E.pdf). OMS e IARC, massime autorità sanitarie a livello internazionale, hanno dimostrato scientificamente, sia l’alta cancerogenicità di primo livello, sia il nesso diretto causa effetto tra patologie e polveri sottili e sottilissime, le nanoparticelle che la dottoressa M. A. Gatti rileva da anni nei tessuti, sia dei militari inviati nei teatri di guerra o in servizio nei poligoni, sia della popolazione e del bestiame che vive nei pressi dei poligoni sardi, dando una solida base scientifica all’intuizione popolare che dal lontano 1999 denuncia la “Sindrome-Golfo-Balcani-Qirra-Teulada” come tutt’uno e parla di strage di Stato. La Rappresentanza del Governo finora ci ha elargito parole di umana comprensione. Il Governo invece ha risposto sciorinando le bufale delle bonifiche lampo in corso e soprattutto con l’arroganza dei fatti intensificando le iniziative ostili salva poligono e salva inquinamento. Elenchiamo le più recenti: Decreto Destinazione Italia, noto anche nella penisola come “Salva Quirra”; Legge 1345/2014 popolarmente denominata “Affossa Processi”; Decreto “Ambiente Protetto”, ribattezzato dal popolo italiano “Inquinatore Protetto”; legge “Sblocca Italia” in via di approvazione. L’ultima in ordine di tempo è la rivendicazione del diritto delle Forze Armate di qualsiasi nazionalità di mandare a fuoco la Sardegna, persistere nel mantenere le attività dei bombing test ranges al di fuori di qualsiasi controllo e legge antincendio (ricorso al Tar contro l’imposizione della RAS della normativa antincendio). Il 29 ottobre si aprirà a Lanusei il processo sui fatti del Poligono Interforze Salto di Quirra. Credibilità e rispetto delle istituzioni dovrebbero imporre al Governo di non replicare lo scandalo ostentato nella fase udienze preliminari: assente come Ministero Ambiente e Ministero Economia, indicati dal Pm come parti lese, platealmente schierato, invece, con l’Avvocatura dello Stato a difesa degli imputati eccellenti, i generali comandanti del Pisq. Oggettivamente il Governo ha rigettato il ruolo di parte offesa, non ha riconosciuto di avere subito un danno ambientale ed erariale. Di fatto ha delegittimato pesantemente il lavoro del procuratore capo di Laanusei, dr D. Fiordalisi. In Italia conosciamo troppo bene la politica di delegittimazione del magistrato "scomodo" e conosciamo, purtroppo, anche le tragiche conseguenze di questa strategia. Pertanto diffidiamo il Governo dal persistere in questa viscida manovra. Trovi il coraggio di dire che non intende porre né fine né rimedio all'avvelenamento della Sardegna e al lento genocidio del suo popolo provocato dalle devastanti attività di guerra e ne tragga le conseguenze. Dica con chiarezza che la Sardegna è un corpo estraneo allo Stato, non è Italia. Altrimenti ritiri il patrocinio dell'Avvocatura di Stato agli imputati, si costituisca parte civile, si attivi per spezzare, adesso e subito, la catena di morte, sofferenza e strangolamento economico che avviluppa l’isola. Con la speranza di avere reso comprensibili le nostre richieste la preghiamo di volere inoltrarle alla Presidenza e al Consiglio di Ministri. Distinti saluti. Comitato sardo Gettiamo le Basi, tel 3467059885, Mariella Cao; Famiglie militari uccisi da tumore, tel 3341421838, Giancarlo Piras Comitato Amparu (Teulada) 3497851259, Elisa Monni Zedda Comitato Su Sentidu (Decimomannu) 3334839824
Cagliari 15 ottobre 2014
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