[Disarmo] L’Iron Dome promette buoni affari



Michele Giorgio

Israele. Anche questa offensiva militare come quelle precedenti contro Gaza 
servirà ai fertili progettisti israeliani e all’industria bellica locale Rafael 
per realizzare ottimi profitti. Ma l'efficacia del sistema antimissile è in 
forte dubbio

Hamas esalta le poten­zia­lità dei suoi razzi, capaci di rag­giun­gere per­
sino le città israe­liane a ridosso del con­fine con il Libano. Israele sot­to­
li­nea le capa­cità del suo sistema anti­mis­sile Iron Dome (Kip­pat Bar­zel). 
In entrambi i casi si tratta di esa­ge­ra­zioni con un evi­dente fine poli­tico 
e pro­pa­gan­di­stico (e com­mer­ciale). Va pre­messo che la logica assas­sina 
per vin­cere le guerre impone le ucci­sioni di civili, allo scopo di demo­ra­
liz­zare il nemico e fran­tu­mare il con­senso al suo ese­cu­tivo poli­tico. 
Non lascia­tevi per­ciò ingan­nare da quei coman­danti mili­tari che vi spie­
gano come venga fatto di tutto per mini­miz­zare le per­dite tra i civili. In 
realtà gli stra­te­ghi della guerra sanno che ver­sare san­gue inno­cente, 
inflig­gere tre­mende puni­zioni col­let­tive alle popo­la­zioni, è la strada 
mae­stra verso la vit­to­ria. Era vero nella guerra del pas­sato – dai bom­bar­
da­menti nazi­sti su Lon­dra all’uso ame­ri­cano dell’atomica con­tro Hiro­
shima – ed è vero oggi con la guerra “asim­me­trica”. La bomba israe­liana che 
sabato sera ha ucciso a Gaza 18 mem­bri della fami­glia del capo della poli­zia 
di Hamas, Tay­ser al Batch, al momento dell’uscita dei fedeli dalle mosche, è 
stata “casual­mente” sgan­ciata pro­prio dopo il nutrito lanci di razzi verso 
Tel Aviv annun­ciato da Hamas per le ore 21. Una rap­pre­sa­glia, anche se nes­
suno potrà provarla.

Par­tendo da que­sta logica intrisa di san­gue, allora Hamas non può certo 
affer­mare di avere vinto. Il suo brac­cio armato, le Bri­gate Ezze­din al Qas­
sam, ha lan­ciato negli ultimi sette giorni cen­ti­naia di razzi a corta e 
lunga git­tata – Qas­sam, M-77, J-80, M-302, R 160, ver­sioni locali di mis­
sili pro­dotti nelle regione – che se da un lato hanno gene­rato paura e ansia 
tra gli israe­liani, dall’altro non hanno ucciso. Hanno pro­vo­cato qual­che 
ferito (e due signore sono morte per infarto) e danni mate­riali. Israele con 
la sua potenza di fuoco invece ha ucciso quasi 180 pale­sti­nesi (tra cui 
decine di donne e bam­bini), pro­vo­cato oltre mille feriti, distru­zioni di 
cen­ti­naia di case e migliaia di sfol­lati. Al di là di ciò che, per ovvie 
ragioni, sostiene Hamas, i razzi pale­sti­nesi sem­brano essere più un’arma di 
pres­sione psi­co­lo­gica che non mili­tare. Tut­ta­via lo stesso Israele ne 
accre­sce la por­tata allo scopo di ingi­gan­tire la “minac­cia ter­ro­ri­
stica” e di esal­tare le capa­cità dell’Iron Dome in vista, evi­den­te­mente, 
della ven­dita del sistema anti­mis­sile nel mondo. Da più parti è stato detto 
e scritto che la “Cupola” ha abbat­tuto l’80% dei razzi pale­sti­nesi. Il dato 
vero comu­ni­cato dalla stessa difesa israe­liana con­ferma che ha inter­cet­
tato (fino a due giorni fa) 147 razzi su oltre 800, una per­cen­tuale con­si­de­
rata “alta” dai comandi mili­tari ma che è lar­ga­mente insod­di­sfa­cente per 
i civili che devono cor­rere nei rifugi in cerca di riparo.

La sen­sa­zione è che anche que­sta offen­siva mili­tare come quelle pre­ce­
denti con­tro Gaza ser­virà ai fer­tili pro­get­ti­sti israe­liani e all’
industria bel­lica locale Rafael per rea­liz­zare ottimi pro­fitti. Kip­pat Bar­
zel sarebbe in grado di avvi­stare e distrug­gere in volo con un mis­sile inter­
cet­tore (Tamir) i razzi che minac­ciano aree abi­tate, facendo invece pas­sare 
quelli che, teo­ri­ca­mente, non costi­tui­scono una minac­cia. Non tutti nel 
paese restano in silen­zio. Moti She­fer, uno scien­ziato e pro­get­ti­sta 
israe­liano vin­ci­tore di pre­sti­giosi premi inter­na­zio­nali, sostiene che 
l’Iron Dome è un grande “bluff”. «Non esi­ste oggi nel mondo un mis­sile capace 
di inter­cet­tare un altro mis­sile – ha detto She­fer al gior­nale eco­no­mico 
Glo­bes – Iron Dome è un suono e una luce che sta inter­cet­tando solo l’
opinione pub­blica israe­liana. Le esplo­sione che vedete in cielo è il mis­
sile stesso che esplode». Secondo She­fer, i Tamir sgan­ciati dalla “cupola” 
sino ad oggi non avreb­bero inter­cet­tato alcun razzo pro­ve­niente da Gaza e 
l’Iron Dome non sarebbe altro che una “cospi­ra­zione” messa in atto dalle due 
parti che hanno paura della pace: le indu­strie mili­tari e il primo mini­stro 
Netanyahu.