[Disarmo] [SPF:fail] Cagliari, sit in martedì 17 fronte Consiglio regionale, discute su militarizzazione S
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- From: caomar <caomar at tiscali.it>
- Date: Mon, 16 Jun 2014 11:10:07 +0200
Si prega di girare la mail e si ricorda: mercoledì 18,
Tribunale di LANUSEI udienza (non pubblica) sul caso Salto di
Quirra ****** SIT IN martedì 17, ore 9,30, fronte Consiglio regionale, via Roma, Cagliari per la LIBERAZIONE
dall'OPPRESSIONE MILITARE, per
il DIRITTO di UGUAGLIANZA tra cittadini e tra Regioni, per
L’EQUIPARAZIONE, Martedì 17 il Consiglio regionale discute la mozione unitaria che impegna il governatore Pigliaru nella trattativa con lo Stato sul tema della militarizzazione della Sardegna in vista della Conferenza nazionale del 18 a Roma. Il Consiglio e il Governatore hanno finora ignorato le nostre richieste e proposte, pertanto presidieremo il palazzo per ribadire le inderogabili priorità. “RIEQUILIBRIO”, la parola-bandiera oggi sventolata come novità, è un obbligo del ministro della Difesa sancito dalla leggi ed evaso da decenni con la complicità della Regione discriminata. Già nel 1976 la legge ha imposto l’equa ripartizione sul territorio nazionale dei gravami militari, valutati dal legislatore come causa di danni economici e sociali (in quel tempo mancava ancora la consapevolezza del danno ambientale e sanitario), ha messo sullo stesso piano, con pari rilevanza, gli interessi della Difesa e le esigenze della popolazione. Nel 1990 la legge 104 ha ribadito la necessità dell’equiparazione, fondata sul diritto di eguaglianza dei cittadini e delle Regioni sancito dalla Costituzione, ha modificato l’iter inefficiente stabilito nel 1976, ha imposto al ministro della Difesa il dovere di equilibrare il carico militare tra le Regioni. La 104/1990 non nasce dalla benevolenza di un governo-amico di turno, è in larga misura frutto dell’azione di Mario Melis e delle forti lotte di popolo degli anni 1987/90. Il “riequilibrio” , se non si quantifica e non si pongono parametri di riferimento, è aria fritta o peggio fumo negli occhi per meglio turlupinare il popolo sardo. Tralasciando le immense zone di cielo e mare militarizzate (questa superficie supera quella dell’intera Sardegna) e usando i dati “storici” di Gettiamo le Basi, un poco più bassi rispetto a quelli di certo più precisi del governatore, risulta che il demanio militare in tutta Italia ammonta a circa 40.000 ettari di cui 24.000 (il 60%) concentrati in Sardegna e i restanti 16.000 sparsi nella penisola. Basta un calcolo elementare (40.000 : n° Regioni) per chiarire che il ministero della Difesa ha il dovere di restituirci circa 22.000 ettari, grosso modo qual cosina in più delle aree occupate dalle tre bombing test areas più vaste e a più intenso utilizzo d’Europa (Capo Frasca 1.416 ha, Teulada 7.200, Salto di Quirra 13.000). Il Governatore non si umili e non umili il popolo sardo
supplicando alcune briciole, mendicando e predicando la “mitigazione”
del servaggio. Il diritto all’uguaglianza, alla non discriminazione non è merce di baratto. La Regione ha i mezzi per far valere i diritti del popolo sardo (ad es. ricorso ai tribunali internazionali contro l’Italia per i danni inferti all’isola, per i crimini contro l'ambiente e contro l'umanità, per la violazione dei diritti umani con l’aggravante di averli perpetrati contro una minoranza etnica) L’inquietante “nuovo corso” - propagandato
come “Riqualificazione Salto di Quirra” (analizzato da Gettiamo
le Basi nelle varie fasi di messa a punto), llustrato
nella mozione del Senato ossessivamente riproposta da Pigliaru,
perseguito con costanza da circa un decennio dal
suo partito. il PD - è già
deciso a livello governativo, è affidato a una società per
azioni, la Difesa spa. Oltre al “regalo” dei droni robot
assassini, spunta il “regalo” delle energie alternative e con
queste ricompare lo spettro del nucleare scacciato nel 2003 e
nel 2011 dalla grandiosa lotta spontanea di popolo. I criteri di
scelta della Sogin del luogo del sarcofago di scorie indicano
esplicitamente il demanio militare per esigenze di controllo e
sicurezza dell’impianto e, soprattutto, zero
ingerenze delle Autorità civili.
S Sospensione delle attività dei poligoni dove si sono registrate le patologie di guerra; E
Evacuazione dei
militari esposti alla contaminazione dei poligoni di Quirra,
Teulada, Decimo-Capo Frasca R Ripristino ambientale, bonifica seria e credibile delle aree contaminate a terra e a mare; R Risarcimento alle famiglie degli uccisi, ai malati, agli esposti, Risarcimento al popolo sardo del danno inferto all’isola. A Annichilimento, ripudio della guerra e delle sue basi illegalmente concentrate in Sardegna in misura iniqua; I Impiego delle risorse a fini di PaceComitato sardo Gettiamo le Basi, tel 3467059885; Comitato Amparu (Teulada) 3497851259; Famiglie militari uccisi da tumore, tel 3341421838; Comitato Su Sentidu (Decimomannu)
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