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"giovanepravda at yahoo.it"
Thu, 05 Jun 2014 18:39:57 +0200
Ucraina: multinazionale ucraina assume Biden, figlio del vicepresidente Usa - per iskrae.eu
Ucraina: multinazionale energetica ucraina assume Biden, figlio del
vicepresidente Usa
Mentre
la Terza Guerra Mondiale si consuma sotto ai nostri occhi, i potenti si
spartiscono le risorse e le poltrone e capita anche che, il figlio del
vicepresidente degli stati Uniti venga chiamato ad amministrare una
delle compagnie di gas naturale più importanti dell’Ucraina.
di Maria Melania Barone
R. Hunter Biden
Se prima era complottismo
oggi è una certezza: gli Usa sono implicati nella crisi Ucraina forse
più di quanto ci si immaginasse. A farlo notare è persino l’Huffington
Post dopo che la notizia ha cominciato a circolare
nei siti di “informazione alternativa” (cioè i giornali liberi
n.d.r.) è diventato già un cult. Eppure Obama
ha retto bene la parte, la stessa che deve interpretare qualsiasi
vicepresidente degli States e cioè quella del “maestro della democrazia”
che però ancora non riesce a chiudere la prigione di Guantanamo.
Eppure adesso la notizia è reale, verificata e succulenta: il governo
(golpista) ucraino assume R.Hunter Biden, figlio di Joe
Biden, vicepresidente degli Stati Uniti d’America.
Dove? Ma nella più grande compagnia di gas naturale dell’Ucraina,
naturalmente. La Burisma Holdings è
attiva dal 2009 e produce oltre 11.600 barili al giorno e commercia in
gas naturale sui mercati oppure, semplicemente, rivende i barili ai
privati ucraini. Se la Gazprom ha inviato una bolletta
di 1 miliardo e 660 milioni di dollari per la fornitura di gas naturale
relativa all’anticipo del gas del prossimo mese, capiamo che la
questione si fa sempre più seria e che la Burisma Holdings
incarna un perno fondamentale per la difficile economia ucraina.
Ed ecco che dopo essersi fatto recapitare
una bolletta miliardaria, l’attuale presidente ucraino Arseny
Yatseniuk, salito a capo del governo dopo il golpe dei mesi
scorsi e sostenuto da tutto l’Occidente oltre che dall’ex premier Julia
Tymoshenko, la quale ebbe già il piacere di tenero tra le sue
fila dandogli una poltrona come Ministro, ha dichiarato alla stampa che
“la Russia non può usare
il gas naturale come arma contro il mio Paese”. Non può? E
perchè?
Dopo che la guerra a tirato fuori le proprie carte e l’America ha finto
di essere estranea al conflitto seppur con qualche tentativo maldestro,
come la
dichiarazione della Nato di
“esser pronta ad entrare in conflitto” e quelle dell’Italia
che si è detta “pronta a una spedizione di pace”. Spedizioni,
guerre che si pongono in aperto conflitto con la convenzione Onu.
Interventi militari volti a sedare violazioni delle carte
internazionali ma che si muovono sullo stesso piano di illegalità come
ricordava Gino Strada a Servizio Pubblico
e, inoltre, ricchissime di segreti. Segreti indicibili e inciampi
plateali come l’assunzione del figlio del vicepresidente Usa che ormai
sta facendo discutere persino gli americani. Dall’altra parte abbiamo
Putin, quello che “non può usare il gas naturale contro l’Ucraina” e che
in compenso si deve vedere sabotare un governo Ucraino mediante un
golpe di stato volto a privilegiare gli Stati Uniti nel
commercio globale del gas, persino ai danni della stessa Europa
(costellata di basi Nato n.d.r.). Non sono bastate nemmeno le prove di
dialogo tra Italia, Germania e Russia ad allontanare le ingerenze di Obama
che, in tutta risposta è venuto proprio in Italia, con tanto di
riverenze fuori all’aereo per ricordarci che l’America potrebbe essere
un valido sostituto della Russia (trattenere le risate prego) in fatto
di fornitura di gas naturale. Però Obama ha dimenticato di dire che il
progetto di gasdotto transoceanico è pura fantascienza, ovviamente ha
omesso anche che la liquefazione del gas trasportato su navi è molto
dispendioso, poco remunerativo e soprattutto molto pericoloso. Oltre a
costituire un bersaglio in più per i terroristi infatti, è fortemente
soggetto a inquinamento in mare e chi pagherà i danni? E gli sprechi? Ma
naturalmente noi, l’Italia, la stessa che ci ha rimesso con la guerra
in Libia.
Non ci sono
né vincitori nè vinti in questa guerra come in ogni guerra. Quando
vediamo i potenti giocare col destino
del popolo, non possiamo dimenticare queste
immagini: l’Attentato in Ucraina presso una sede sindacale. Riposino in pace. Amen.
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G. Jure Ellero glry at ngi.it
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DEVASTANTE ALLUVIONE IN SERBIA-BOSNIA-CROAZIA
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