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[Disarmo] R: RE: Non c’è crisi per le missioni
- Subject: [Disarmo] R: RE: Non c’è crisi per le missioni
- From: "vortice.ric at libero.it" <vortice.ric at libero.it>
- Date: Wed, 6 Nov 2013 07:26:14 +0100 (CET)
- Reply-to: "vortice.ric at libero.it" <vortice.ric at libero.it>
Concordo pienamente , sarebbe opportuno che il Presidente si rileggesse la Costituzione , ed in particolare l'Art 11. Ma a quanto pare la "politica corrente" ha colpito in alto . Quando le istituzioni hanno un unico obiettivo: salvaguardare la propria "visione ecocentrica" hanno perso il loro valore morale . Sono come delle statue che hanno un unico obiettivo: rimanere in piedi. Remo Bellesia >----Messaggio originale---- >Da: paolo_bertagnolli at hotmail.com >Data: 05/11/2013 15.21 >A: "disarmo pacelink"<disarmo at peacelink.it> >Ogg: RE: [Disarmo] Non c’è crisi per le missioni > >___Purtroppo il Presidente della Repubblica afferma e nessuno lo smentisce, che le missioni all'estero non possono essere ridotte, né come spese, né come numero, a cuor leggero. Credo che non sia una richiesta " a cuor leggero" quella che ricorda che " L'Italia ripudia la guerra" ( art. 11 della Costituzione); mi sembra, inoltre, che il Presidente non abbia accennato alle spese per gli F-35: anche queste spese non possono essere ridotte a cuor leggero? E le fregate che si vogliono comperare? E i terreni che si danno agli USA? Niscemi o Dal Molin, ad esempio? Sono tutti compiti che ci spettano e su cui i cittadini non hanno diritto di esprimere un loro parere ed essere ascoltati? >No, signor Presidente: credo che su questi argomenti dovremmo essere ascoltati e credo che sarebbe compito Suo il provvedere a far emergere la volontà popolare. >Paolo Bertagnolli > >_____________________________ >> Date: Tue, 5 Nov 2013 14:49:47 +0100 >> From: rossana123 at libero.it >> To: disarmo at peacelink.it >> Subject: [Disarmo] Non c’è crisi per le missioni >> >> >> Manlio Dinucci >> >> >> >> Mentre le vie di Roma sono percorse da cortei che chiedono investimenti >> pubblici per il lavoro, la casa, i servizi sociali, nelle stanze di >> Palazzo Montecitorio si sta varando il decreto-legge che stanzia altro >> denaro pubblico per le missioni militari internazionali. Denaro che va >> ad aggiungersi a quello per le forze armate e gli armamenti, ponendo >> l’Italia (documenta il Sipri) al decimo posto mondiale con una spesa >> militare reale di 26 miliardi di euro nel 2012, equivalente a 70 >> milioni al giorno. >> >> Su cosa si stia decidendo a Palazzo Montecitorio c’è assoluto silenzio >> mediatico. Peccato. Altrimenti i cittadini italiani in crescenti >> difficoltà economiche avrebbero perlomeno la soddisfazione di sapere >> che, solo per il trimestre ottobre-dicembre 2013, vengono stanziati 125 >> milioni di euro per la missione militare in Afghanistan, oltre 40 per >> quella in Libano, 24 per quelle nei Balcani, 15 per il «contrasto alla >> pirateria» nell’Oceano Indiano (più la spesa, ancora segreta, per la >> nuova base militare italiana a Gibuti). >> >> Si spendono in soli tre mesi 5 milioni per partecipare alla missione >> Nato nel Mediterraneo (cui si aggiunge la spesa, ancora da >> quantificare, per quella Mare Nostrum), altri 5 per mantenere personale >> militare italiano a Tampa in Florida (sede del Comando centrale Usa), >> in Bahrain, Qatar ed Emirati arabi uniti. Oltre 5 milioni in tre mesi >> vengono stanziati per i militari e gli agenti di polizia che in Libia >> aiutano a «fronteggiare l’immigrazione clandestina» e a mantenere e >> usare «le unità navali cedute dal governo italiano a quello libico». >> Altro denaro pubblico viene sborsato per inviare militari in Sudan, Sud >> Sudan, Mali, Niger, Congo e altri paesi, pagando alte indennità di >> missione incrementate del 30% se il personale non usufruisce di cibo e >> alloggio gratuiti. >> >> Alle spese per le missioni militari si aggiungono quelle per il >> «sostegno ai processi di ricostruzione» e il «consolidamento dei >> processi di pace e stabilizzazione»: 23,6 milioni di euro in tre mesi, >> ai quali il ministro degli esteri può aggiungere con proprio decreto >> altre risorse. Già la Bonino ha annunciato che a dicembre saranno >> disponibii altri 10 milioni per gli «aiuti umanitari». Come lo >> «sminamento umanitario» in paesi che prima la Nato (Italia compresa) ha >> attaccato anche con bombe a grappolo che lasciano sul terreno ordigni >> inesplosi, o in paesi al cui interno la Nato ha fomentato la guerra. >> Come gli interventi di «stabilizzazione dei paesi in situazione di >> conflitto o post-conflitto», tipo la Libia che, demolita dalla Nato con >> la guerra, si trova in una caotica situazione di post-conflitto. Tra >> gli «aiuti umanitari» figurano anche gli interventi «a tutela degli >> interessi italiani nei paesi di conflitto e post-conflitto», tipo >> quelli dell’Eni in Libia. >> >> Per coprire tali spese si attinge anche ai «fondi di riserva e >> speciali» del Ministero dell’economia e delle finanze, che così >> mancheranno quando si dovranno affrontare situazioni di emergenza >> sociale in Italia. Il ministro dell’economia è inoltre «autorizzato ad >> apportare le occorrenti variazioni di bilancio», cioè ad accrescere i >> fondi per le missioni militari. >> >> Con l’autorevole sostegno del Presidente della repubblica Napolitano, >> che il 4 Novembre ha ammonito «Ci si guardi dal discutere con >> leggerezza di una riduzione dell'impegno dell'Italia sul piano >> militare», i deputati Pd difendono a spada tratta il decreto-legge, >> seguiti da quelli PdL. >> >> L’opposizione (Sel e M5S) si limita in genere a emendamenti che non >> intaccano la sostanza e a criticare «il fatto che il contributo >> italiano alla sicurezza internazionale sia di natura esclusivamente >> militare». Ignorando che, con il suo «contributo militare», l’Italia >> non rafforza ma mina la sicurezza internazionale, e che quello «civile» >> è spesso il grimaldello dell’intervento militare. >> >> >> >> Lista Disarmo Per iscriversi o cancellarsi dalla lista: >> http://www.peacelink.it/mailing_admin.html > >Lista Disarmo >Per iscriversi o cancellarsi dalla lista: >http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
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