[Disarmo] La lobby sindacale-militare-industriale funziona bene



Legge stabilita': contributi pluriennali per capacita' Marina militare

(ASCA) - Roma, 22 ott - Un programma aeronavale di emergenza finanziato attraverso contributi ventennali di 80 milioni di euro a partire dal 2014, di 120 milioni dal 2015 e di 140 milioni dal 2016 sullo stato di previsione del Ministero dello Sviluppo economico, per assicurare il mantenimento di adeguate capacita' della Marina Militare '' a tutela degli interessi di difesa nazionale e nel quadro di una politica comune europea'' e favorire il consolidamento strategico dell'industria nazionale navalmeccanica e cantieristica ad alta tecnologia. Lo conferma il comma 13 dell'articolo 3 della legge di stabilita'. Nello stesso comma si aggiunge che il Ministro della Difesa riferisce, in sede di presentazione del Documento di programmazione pluriennale, ''riguardo lo sviluppo bilanciato di tutte le componenti dello strumento militare''.

Difesa: Mauro, rinnovo flotta navale problema da affrontare

(ASCA) - Bruxelles, 22 ott - Le risorse individuate nella legge di stabilita' per il rinnovo della flotta navale si rendono necessarie. Lo spiega il ministro della Difesa, Mario Mauro, a margine della riunione ministeriale Nato in corso a Bruxelles. ''Noi abbiamo 60 navi e da qui a 10 anni gran parte di queste sono destinate ad essere pensionate''. Per Mauro ''c'e' un problema'' ed e' un problema non nuovo. ''Abbiamo sempre parlato di un possibile default funzionale, non capisco quindi le polemiche'' per questa spesa di circa 5 miliardi prevista per il rinnovo della flotta. Oltretutto, aggiunge Mauro, ''credo che in un momento in cui da piu' parti si invocano misure di economia keynesiana per tornare alla crescita, mi sembra che una simile iniziativa vada nella giusta direzione''.

 

Legge stabilita': 30 milioni per ricerca e sviluppo settore aeronautico

(ASCA) - Roma, 22 ott - Sono 30 i milioni di euro in arrivo con la legge di stabilita' per i programmi di ricerca e sviluppo delle industrie operanti nel settore aeronautico. Il comma 9 dell'articolo 3 della legge di stabilita' prevede che le somme restituite dalle aziende che hanno beneficiato dei finanziamenti concessi in base alla legge 808/85 ''Interventi per lo sviluppo e l'accrescimento di competitivita' delle industrie operanti nel settore aeronautico'' siano versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate agli appositi capitoli dello Stato di previsione del Ministero dello Sviluppo Economico per la medesima finalita'. Nella relazione che accompagna la legge di stabilita' si spiega che gli interventi della legge 808/85 sono in sostanza ''finanziamenti a tasso zero che, una volta concluso l'iter delle erogazioni (15 anni mediamente) vengono restituiti dalle imprese, secondo un piano di ammortamento''. La norma contenuta nella legge di stabilita' consente di ''rimettere in circolo'' le risorse finanziarie derivanti dalle restituzioni dei finanziamenti da parte delle imprese, consentendone la rassegnazione sui capitoli di spesa della legge 808/85 per finanziare nuovi programmi. L'onere stimato e' di circa 30 milioni di euro, in linea con il valore delle restituzioni degli ultimi anni. Un adeguato finanziamento della legge 808/85 era stato auspicato dall'amministratore delegato di Finmeccanica Alessandro Pansa in una recente audizione alla Camera durante la quale si era chiesto: ''Con quali strutture finanziare il nostro paese sara' in grado di finanziare lo sviluppo aeronautico se una legge fondamentale come la 808 per l'aerospazio arriva, grasso che cola, a 40 milioni di euro contro i 3 miliardi e 200 milioni dell'analoga norma francese?''.