R: Le armi segrete NBC di Israele



Ok , io  mi  chiedo,  le  nazioni che  non  hanno firmato   questi , trattati  
internazionali,   a  quali  pene  sono  soggette ?
Perchè  non  vengono  espulse   dall'ONU ??
Perchè  ISRAELE  PUO' INFRANGERE LE PIU'  ELEMENTARI   REGOLE  DI DIRITTO  
INTERNAZIONALE   e pretendere  comunque  il  rispetto  dei propri   diritti ??
Una  decina  di giorni  fa  Istraele  ha attaccato  un convoglio  
internazionale che intendeva aiutare i  palestinesi,   ma il  convoglio  è  
stato  bloccato  con la forza..
Ma  pochissime  emittenti  ne hanno  parlato !!! Perchè  quando  si tratta  
di  parlare,  dei  soprusi  dello  Stato israeliano,   i giornalisti si  
autocensurano ?
Di  che  cosa  hanno  paura ??  
remo  bellesia

>----Messaggio originale----
>Da: rossana123 at libero.it
>Data: 24/09/2013 13.15
>A: <disarmo at peacelink.it>
>Ogg: Le armi segrete NBC di Israele
>
> Manlio Dinucci
>
>
>Gli ispettori Onu, che controllano le armi chimiche della Siria, avrebbero 
>molto più da fare se fossero inviati a controllare le armi nucleari, 
biologiche 
>e chimiche (NBC) di Israele. Secondo le regole del «diritto 
internazionale», 
>non possono però farlo. Israele non ha firmato il Trattato di non-
>proliferazione nucleare, né la Convenzione  che vieta le armi biologiche, e 
ha 
>firmato ma non ratificato quella che vieta le armi chimiche.
>Secondo Jane’s Defense Weekly, Israele – l’unica potenza nucleare in Medio 
>Oriente – possiede da 100 a 300 testate e relativi vettori (missili balistici 
e 
>da crociera e cacciabombardieri). Secondo stime Sipri, Israele ha prodotto 
690-
>950 kg di plutonio, e continua a produrne tanto da fabbricare ogni anno 10-
15 
>bombe tipo quella di Nagasaki. Produce anche trizio, gas radioattivo con cui 
si 
>fabbricano testate neutroniche, che provocano minore contaminazione 
radioattiva 
>ma più alta letalità.
>Secondo diversi rapporti internazionali, citati anche dal giornale 
israeliano 
>«Haaretz», armi biologiche e chimiche vengono sviluppate all’Istituto per 
la 
>ricerca biologica, situato a Ness-Ziona presso Tel Aviv. Ufficialmente 
fanno 
>parte dello staff 160 scienziati e 170 tecnici, che da cinque decenni 
compiono 
>ricerche di biologia, chimica, biochimica, biotecnologia, farmacologia, 
fisica 
>e altre discipline scientiche. L’Istituto, insieme al Centro nucleare di 
>Dimona, è «una delle istituzioni più segrete di Israele» sotto la 
giurisdizione 
>del primo ministro. La massima segretezza copre la ricerca sulle armi 
>biologiche: batteri e virus che, disseminati nel paese nemico, possono 
>scatenare epidemie. Tra questi il batterio della peste bubbonica (la «morte 
>nera» del Medioevo) e il Virus Ebola, contagioso e letale, per il quale non 
è 
>disponibile alcuna terapia.
>Con la biotecnologia si possono produrre nuovi tipi di agenti patogeni verso 
i 
>quali la popolazione bersaglio non è in grado di resistere, non disponendo 
del 
>vaccino specifico. Vi sono anche seri indizi su ricerche per lo sviluppo di 
>armi biologiche in grado di annientare nell’uomo il sistema immunitario.
>Ufficialmente l’Istituto israeliano compie ricerche su vaccini contro 
batteri 
>e virus, come quelle sull’antrace finanziate dal Pentagono, ma è evidente 
che 
>esse permettono di sviluppare nuovi agenti patogeni per uso bellico. Lo 
stesso 
>espediente viene usato negli Stati uniti e in altri paesi per aggirare le 
>Convenzioni che vietano le armi biologiche e chimiche.
>In Israele il manto di segretezza è stato in parte squarciato dall’
inchiesta 
>compiuta, con l’aiuto di scienziati, dal giornalista olandese Karel Knip. È 
>emerso inoltre che sostanze tossiche sviluppate dall’Istituto sono state 
usate 
>dal Mossad per assassinare dirigenti palestinesi. Testimonianze mediche 
>indicano che, a Gaza e in Libano,  le  forze israeliane hanno usato armi di 
>nuova concezione: lasciano intatto il corpo all’esterno ma, penetrandovi, 
>devitalizzano i tessuti, carbonizzano il fegato e le ossa, coagulano il 
sangue. 
>Ciò è possibile con la nanotecnologia, la scienza che progetta strutture 
>microscopiche costruendole atomo per atomo.
>Allo sviluppo di tali armi contribuisce anche l’Italia, legata a Israele da 
un 
>accordo di cooperazione militare e suo primo partner europeo nella ricerca 
& 
>sviluppo. Nella Finanziaria è previsto uno stanziamento annuo di 3 milioni 
di 
>euro per progetti di ricerca congiunti italo-israeliani. Come quello, 
contenuto 
>nell’ultimo bando della Farnesina, su «nuovi approcci per combattere gli 
agenti 
>patogeni trattamento-resistenti». Così l’Istituto israeliano per la ricerca 
>biologica potrà rendere gli agenti patogeni ancora più resistenti.
> 
>(il manifesto, 24 settembre)
>
>--
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