La grande truffa del disarmo Usa



di Angelo Baracca -
Si sarebbe tentati di liquidare l’ennesimo discorso di Obama con poche parole: 
«Signor Presidente, basta con le chiacchiere, vogliamo fatti»! Ma sarebbe un’
offesa per il pubblico, che su queste questioni è costantemente tenuto all’
oscuro di come stanno veramente le cose. Le omissioni e gli inganni sono molti, 
e possono cambiare radicalmente la natura delle cose. I media riportano che con 
il Nuovo-Start del 2010 sulla riduzione delle armi strategiche gli arsenali di 
Usa e Russia sono ridotti a 1.550 testate per parte. Ma il trattato pone questo 
obiettivo per il 2017, e ad oggi si valuta che le testate strategiche schierate 
operative (specificazioni non marginali) siano circa 1.950 per gli Usa e 1.800 
per la Russia: perché qui c’è il primo imbroglio del Nuovo-Start, che conteggia 
come 1 testata ogni bombardiere strategico che ne porta parecchie! Ma vi sono 
anche le testate tattiche, che non rientrano nei trattati recenti: il numero 
per la Russia non è certo ed è valutato in circa 2000; per gli Usa ne fanno 
parte quelle che ci riguardano direttamente, le 180-200 ancora schierate in 
Europa, di cui 70-90 ad Aviano e Ghedi in Italia. In tal modo si valutano per 
Usa e Russia circa 2500-2700 testate intatte non schierate, di riserva: col che 
gli arsenali crescono a 4.500 per parte. E in più si valutano circa 3.000 e 
4.000 testate ritirate in attesa di smantellamento: e si arriva a 7.700 e 8.500 
rispettivamente (più migliaia di nuclei di plutonio e secondari di bombe 
smantellate immagazzinati).
La ventilata riduzione di un terzo di Obama si riferisce alle 1.550 previste 
dal Nuovo-Start (a parte l’inganno del conteggio dei bombardieri): oggi questa 
riduzione lascerebbe 7.200 e 8.000 testate intatte rispettivamente. Senza 
contare poi almeno 1.100 testate degli altri 7 Stati nucleari, che per ora non 
rientrano in nessun negoziato (a parte la recente tensione dovuta, e 
ingigantita, alla Corea del Nord, ben più pericolosi sono gli arsenali di India 
e Pakistan in perenne contesa). E si arriva a più di 17.000 testate esistenti 
nel mondo!
Ma questo non è forse l’aspetto peggiore. In primo luogo Obama bara 
pesantemente sparando nuovi accordi ma tacendo di violare il Nuovo-Start. 
Infatti la destinazione di ben dieci miliardi di dollari per trasformare le 
testate schierate in Europa in bombe intelligenti da montare sui famigerati F-
35 configura nuove armi, violando l’impegno sia del Nuovo-Start che della 
Nuclear Posture Review a non sviluppare armi nucleari nuove. Al G8 Letta era 
forse distratto da altri problemi.
Ma gli investimenti e ammodernamenti radicali degli armamenti nucleari vanno 
ben al di là di questo, che pure è l’aspetto che ci tocca direttamente. Le 
testate sono solo un aspetto del sistema degli armamenti nucleari: e neanche il 
principale, perché senza gli altri componenti uno se le farebbe esplodere fra i 
piedi; e nemmeno il più costoso. Tutti gli Stati nucleari (non solo la Cina, 
che viene accusata ordinariamente) hanno programmi di ammodernamento e 
sostituzione dei missili, dei bombardieri (vedi F35), dei sommergibili, dei 
sistemi di allarme e controllo: si tratta di decine di miliardi, e di sistemi d’
arma che rendono l’intero sistema sempre più pericoloso.
E qui c’è il punto di fondo: le armi nucleari vengono mantenute e ammodernate 
perché si prevede di usarle!Si badi bene: il mantenimento di un arsenale 
nucleare costa moltissimo, e riduzioni molto più sostanziose di quelle sparate 
da Obama sarebbero possibili e convenienti.
Il problema, di solito trascurato, sta nelle altre rivoluzioni militari in 
corso, in particolare i sistemi di difese missilistiche, che costituiscono la 
più grande, e pericolosa, innovazione dopo l’introduzione dei missili balistici 
negli anni ’60. Chi possieda un tale sistema efficiente può effettuare un first-
strike, poiché può distruggere i missili della ritorsione nucleare. Le armi 
nucleari integrate in un tale sistema potrebbero essere ridotte probabilmente a 
poche centinaia (sempre troppe, comunque). Se nel 2010 il Nuovo-Start non 
stabilì riduzioni maggiori è perché Mosca ha il terrore, giustificato, delle 
difese missilistiche sviluppate e schierate da Washington, e il solo modo che 
ha per contrastarle è il numero di testate. Questo è tra gli sviluppi più 
allarmanti, ma non se ne parla.
La strategia degli Usa non cambia, la potenza militare rimane lo strumento 
cardine per conservare una supremazia mondiale. E il fumo negli occhi gettato 
da Obama porta a dimenticare che questo personaggio ha gravi responsabilità, 
come i suoi predecessori, con l’uso illegale dei droni, Guantanamo, e tutto il 
resto. Ci vorrebbe ben altra levatura dei nostri governanti per portare 
veramente a un mondo di pace.

Il Manifesto – 20.06.13