Fwd: [PckNews] La Grecia e' in ginocchio ma non si tagliano le spese militari






-------- Messaggio originale --------
Oggetto: 	[PckNews] La Grecia e' in ginocchio ma non si tagliano le
spese militari
Rispedito-Data: 	Fri, 11 Jan 2013 08:05:47 +0100
Rispedito-Da: 	news at peacelink.it
Data: 	Fri, 11 Jan 2013 07:12:38 +0000
Mittente: 	Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
Rispondi-a: 	news at peacelink.it
A: 	news at peacelink.it <news at peacelink.it>, armamenti at peacelink.it



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*From: * tiziano cardosi <tiziano.cardosi at gmail.com>
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*Date: *Thu, 10 Jan 2013 23:40:48 +0100
*To: *pace at peacelink.it<pace at peacelink.it>
*ReplyTo: * pace at peacelink.it
*Subject: *[pace] L’unica cosa che non si taglia in Grecia | Il Post

http://www.ilpost.it/2013/01/08/spese-militari-grecia/


  L’unica cosa che non si taglia in Grecia


    Perché uno dei paesi più colpiti dalla crisi è quello che spende di
    più in Europa per gli armamenti, il secondo dopo gli Stati Uniti tra
    i paesi della NATO

8 gennaio 2013

La crisi economica dell’eurozona e le conseguenti misure di austerità
adottate dai governi negli ultimi anni hanno avuto ripercussioni anche
sulla NATO, tanto da spingere il segretario generale Anders Fogh
Rasmussen a rilanciare in diverse occasioni la necessità di un
incremento della spesa militare da parte dei paesi alleati. A novembre
2012, durante l’Assemblea parlamentare della NATO svoltasi a Praga,
Rasmussen ha spiegato
<http://www.nytimes.com/2013/01/08/world/europe/08iht-letter08.html?_r=0>che
soltanto due paesi europei dell’alleanza spendono al momento più del 2
per cento del loro Prodotto Interno Lordo per la difesa: uno di questi
due paesi è la Grecia. Ed è singolare, visto che la Grecia più di tutti
gli altri paesi della NATO ha dovuto sottoporsi a tagli durissimi su
quasi ogni capitolo della sua spesa pubblica. Quasi, appunto.

*(Chi spende di più per la difesa?)
<http://www.ilpost.it/2011/06/11/chi-spende-di-piu-per-la-difesa/>*

In Grecia la terribile crisi finanziaria e le pesanti misure di
austerità concordate dal governo con il Fondo Monetario Internazionale,
la Banca Centrale Europea e l’Unione Europea in cambio di due prestiti
internazionali hanno causato negli ultimi due anni un forte contenimento
dei conti pubblici, con tagli drastici alle pensioni, alla salute, ai
trasporti e all’istruzione. L’unico settore a non aver subito un
ridimensionamento netto è stato proprio quello della difesa
<http://milexdata.sipri.org/result.php4>, passando dal rappresentare il
3 per cento del PIL nel 2008 al 2,1 per cento del PIL dello scorso anno.
“In termini relativi le spese per la difesa sono state ridotte, ma il
budget a disposizione delle forze armate è ancora molto alto ed è stato
largamente risparmiato dalla durezza dei tagli imposti alla classe
media”, ha detto al /New York Times/ Alexander S. Kritikos, docente
greco di economia a Berlino.

I quasi 10 miliardi di euro che il governo greco ha speso nel 2012 per i
propri armamenti rendono la Grecia il secondo paese dopo gli Stati Uniti
<http://www.guardian.co.uk/world/2012/apr/19/greece-military-spending-debt-crisis>,
tra i 27 della NATO, a spendere di più in proporzione per le proprie
forze armate. Il 73 per cento del budget serve a coprire i costi del
personale (una delle percentuali più alte tra i paesi alleati), per un
esercito che però impiega soltanto 10 (dieci) soldati nella missione in
Afghanistan (a fronte di 102.011  totali, provenienti da 50 paesi) e 118
soldati nella missione in Kosovo.

Secondo alcuni analisti il budget per la difesa greco è alto per alcuni
motivi storici: l’influenza delle forze armate in un paese che è stato
governato a lungo da una giunta militare e il pericolo percepito dalla
vicina Turchia, nonostante il miglioramento dei rapporti diplomatici
degli ultimi anni, su cui le società produttrici di armi hanno sempre
fatto leva. Un altro motivo per giustificare i costi altissimi della
difesa potrebbe essere il rischio di mandare a casa migliaia di giovani
soldati che andrebbero a incrementare il numero di disoccupati, già tra
i più alti in Europa.

Secondo lo /Stockholm International Peace Research Institute
<http://www.sipri.org>/ (SIPRI), un istituto internazionale indipendente
col compito di condurre ricerche scientifiche in materia di conflitti e
cooperazione, nel 2010 i maggiori beneficiari
<http://www.independent.co.uk/news/business/analysis-and-features/less-healthcare-but-greece-is-still-buying-guns-6257753.html>della
spesa greca per la difesa sono stati gli Stati Uniti, che hanno fornito
alla Grecia il 42 per cento delle armi, seguiti dalla Germania e dalla
Francia, proprio i due più influenti paesi europei nonché i principali
contribuenti del fondo di stabilità comunitario.

*(Da dove vengono i guai della Grecia
<http://www.ilpost.it/2012/02/13/da-dove-vengono-i-guai-della-grecia/>)*

Questa contraddizione è stata notata più volte, e nel 2010 un articolo
<http://online.wsj.com/article/SB10001424052748703636404575352991108208712.html> sul
/Wall Street Journal/ aveva detto persino che Francia e Germania
avessero imposto l’acquisto di sottomarini, navi, elicotteri e carri
armati come condizione per sbloccare il piano di aiuti alla Grecia: non
emersero prove e i governi smentirono rapidamente queste voci. Quello
che è noto è che dal 2004 al 2009, durante il governo di Kostas
Karamanlis, del partito di centrodestra Nuova Democrazia, la
Grecia acquistò dalla Germania 170 carri armati panzer Leopard per 1,7
miliardi di euro e 223 cannoni dismessi dalla Bundeswehr, la Difesa
tedesca. Prima della fine del suo mandato Karamanlis ordinò anche 4
sottomarini prodotti dalla ThyssenKrupp. Il successore di Karamanlis, il
socialista Papandreou, congelò l’acquisto e rifiutò di farseli
consegnare: dopo aver ordinato una perizia tecnica sui sottomarini, che
evidenziò problemi strutturali, a marzo del 2011 fu costretto a trovare
un accordo che impose l’acquisto di due sottomarini al prezzo di 1,3
miliardi di euro e di altri 223 carri armati panzer per 403 milioni di euro.