"L'intero globo" di A. Merkel - Articolo di Dinucci



"L'intero globo" di A. Merkel, il posizionamento dell´Italia - Articolo di Dinucci

J. E. 

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il manifesto 2013.01.08



« L´ARTE DELLA GUERRA » 

RUBRICA - MANLIO DINUCCI

Il posizionamento dell´Italia



Finalmente una buona notizia: l´Italia ha rafforzato il suo posizionamento in tutti i quadranti 
fondamentali dello scacchiere globale, dal Medio Oriente all´Asia. Lo annuncia Monti nella 
sua agenda, precisando che ciò è reso possibile dalla presenza delle forze armate 
italiane nelle operazioni di pace nel mondo e da uno strumento diplomatico di eccellenza.

L´Italia può dunque andare «a testa alta nel mondo». Monti non dorme però sugli allori e si 
propone, presiedendo un nuovo governo, di fare di più e di meglio: anzitutto rinsaldare 
fortemente il legame transatlantico con gli Stati uniti.

Allo stesso tempo, forte della sua collocazione geografica al centro del Mediterraneo, l´Italia 
deve guardare con più coraggio e con una visione strategica ai grandi cambiamenti della 
primavera araba e sostenere i percorsi di vera democratizzazione. Il programma di governo 
è dunque tracciato. In esso, spiega Monti, svolge un ruolo rilevante l´azione sul fronte 
internazionale, poiché il destino di ogni paese non si decide più nei suoi confini ma è 
strettamente intrecciato a quello del sistema di relazioni globali in cui è inserito.

È chiaro quale dovrà essere il «destino» dell´Italia: legarsi ancora più strettamente al carro 
da guerra degli Stati uniti, mettendo il nostro territorio ancor più a disposizione dei comandi 
e delle forze armate statunitensi, e partecipando, sotto comando Usa, a nuove guerre 
di aggressione con la motivazione ufficiale (ripetuta nell´agenda) del «contrasto al 
terrorismo internazionale».

Riguardo al sostegno che l´Italia dovrà dare, ancor più di oggi, ai «percorsi di vera 
democratizzazione» in Nordafrica e Medio Oriente, basta ricordare il ruolo che essa ha 
svolto nella guerra contro la Libia e quello che sta svolgendo, nel quadro della Nato, per far 
crollare la Siria con forze comandate, armate e infiltrate dall´esterno. E la strategia 
Usa/Nato prepara altre guerre, man mano che il suo centro focale si sposta verso est per 
contrastare la Cina e la Russia.

Assumendo crescenti compiti nel quadro di tale strategia, l´Italia potrà realizzare anche 
l´altro obiettivo enunciato nell´agenda, quello di rafforzare la sua posizione dentro l´Unione 
europea. Una «unione» nella quale le maggiori potenze gareggiano per avere più peso 
militare. A cominciare dalla Germania il cui dispiegamento di forze militari all´estero - ha 
dichiarato Angela Merkel agli inizi del 2013 - «coprirà presto l´´intero globo», la cui industria 
è al terzo posto mondiale (dopo quelle di Usa e Russia) nell´esportazione di armamenti, i cui 
missili Patriot vengono schierati (insieme a 400 militari tedeschi) in Turchia per imporre di 
fatto la no fly zone alla Siria.

Tutto ciò richiede un´alta spesa militare, pagata dai cittadini europei attraverso i tagli alle 
spese sociali. Non sono però questi che il gruppo Pd alla camera ha criticato l´11 dicembre, 
ma il fatto che «l´efficienza dello strumento militare del nostro paese è stata messa 
a repentaglio dai tagli irresponsabili operati dal precedente esecutivo» (dal governo 
Berlusconi). Il Pd ha quindi approvato la scelta del governo Monti di «riqualificare» la spesa 
militare, «al fine di restituire efficienza e funzionalità alle forze militari». L´Italia è 
posizionata 
proprio bene.


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