Guerra mediatica contro la Siria (Fwd) [JUGOINFO]




Guerra mediatica contro la Siria

1)La storia è il nemico e le "magnifiche" psy-ops diventano notizia (John Pilger)
2)I paesi della NATO conducono una guerra d´informazione con la Siria ed annullano 
fisicamente i giornalisti siriani (Thierry Meyssan)


=== 1 ===

http://www.resistenze.org/sito/te/cu/li/culicf26-011302.htm 

www.resistenze.org- cultura e memoriaresistenti- linguaggio e comunicazione - 26-06-12 - n. 415

da http://www.johnpilger.com/articles/history-is-the-enemy-as-brilliant-psy-ops-become-the-
news 
Traduzione dall'inglese perwww.resistenze.orga cura del Centro di Cultura e 
Documentazione Popolare

La storia è il nemico e le "magnifiche" psy-ops diventano notizia 

di John Pilger

21/06/2012

Arrivando in un villaggio nel sud Vietnam, vidi due bambini che certificavano la guerra più 
lunga del 20° secolo. Le loro orribili malformazioni erano familiari. Lungo tutto il fiume 
Mekong, dove le foreste erano state pietrificate e rese silenziose, piccole mutazioni umane 
vivevano come meglio potevano.

Oggi, all'ospedale pediatrico Tu Du di Saigon, un'ex sala operatoria è conosciuta come la 
"sala di raccolta" e, ufficiosamente, come la "stanza degli orrori". Ha scaffali pieni di grandi 
ampolle contenenti feti grotteschi. Durante l'invasione del Vietnam, gli Stati Uniti irrorarono 
un erbicida defoliante sulla vegetazione e i villaggi per negare "copertura al nemico". Era 
l'Agente Orange, che conteneva diossina, un veleno tanto potente da causare morte fetale, 
aborto spontaneo, danni cromosomici e cancro.

Nel 1970, un rapporto del Senato statunitense rivelava che "gli Stati Uniti hanno scaricato [sul 
Vietnam del sud] una quantità di sostanze chimiche tossiche pari a tre chili pro capite, 
compresi donne e bambini". Il nome in codice per quest'arma di distruzione di massa, 
Operazione Hades (aldilà), fu cambiato nel più benevolo Operazione Ranch Hand (vaccaro). 
Oggi, si stima che 4,8 milioni di vittime dell'Agente Orange sono bambini.

Len Aldis, segretario della Società di amicizia Gran Bretagna-Vietnam, è da poco tornato dal 
Vietnam con una lettera per il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) da parte dell'Unione 
delle donne del Vietnam. La presidente, Nguyen Thi Thanh Hoa, descrive "le gravi 
malformazioni congenite [causate dall'Agente Orange] di generazione in generazione". Ha 
chiesto al CIO di riconsiderare la sua decisione di accettare la sponsorizzazione per le 
Olimpiadi di Londra della Dow Chemical Corporation, una delle società che ha prodotto il 
veleno e che si è rifiutata di risarcire le sue vittime.
 
Aldis ha consegnato a mano la lettera all'ufficio di Lord Coe, presidente del Comitato 
Organizzatore di Londra. Non ha avuto risposta. Quando Amnesty International ha 
sottolineato che nel 2001 la Dow Chemical ha acquisito "la società responsabile della fuga di 
gas a Bhopal [in India nel 1984] che ha ucciso all'istante tra le 7.000 e 10.000 persone e 
15.000 nei successivi venti anni", David Cameron ha descritto la Dow Chemical come una 
"rispettabile società ". L'imperativo è sorridere allora, quando le telecamere faranno una 
panoramica sull'abito da parata da 7 milioni di sterline che rivestirà lo Stadio Olimpico, il 
prodotto di 10 anni di "accordo" tra il CIO e un rispettabile distruttore.

La storia è sepolta con i morti e i deformi del Vietnam e di Bhopal. La storia è il nuovo 
nemico. Il 28 maggio, il presidente Obama ha lanciato una campagna per falsificare la storia 
della guerra in Vietnam. Per Obama, non c'era Agente Orange, non c'erano le "free-fire zone" 
[aree in cui venivano eliminati tutti i civili, ndt] e i tiri al bersaglio, nessuna fossa di 
occultamento dei massacri, nessun razzismo dilagante, né suicidi (molti americani che si 
tolsero la vita diventano caduti nel conflitto), nessuna sconfitta per opera di un esercito 
partigiano nato da una società ridotta in miseria. E' stata, dice il signor Hopey Changey, "una 
delle storie più straordinarie di coraggio e integrità negli annali della storia militare [USA]".

Il giorno seguente, il New York Times ha pubblicato un lungo articolo che documenta come 
Obama scelga personalmente le vittime dei suoi attacchi con i droni in tutto il mondo. Lo fa 
durante il "martedì di terrore", visionando foto segnaletiche da una "kill list", alcune delle 
quali di adolescenti, tra cui "una ragazza che sembrava ancora più giovane dei suoi 17 anni". 
Molti sono sconosciuti o semplicemente in età militare. Guidati da "piloti" seduti davanti a 
schermi di computer a Las Vegas, i droni sparano missili Hellfire che risucchiano l'aria dai 
polmoni prima di fare la gente a pezzi. Lo scorso settembre, Obama ha ucciso un cittadino 
americano, Anwar al-Awlaki, unicamente sulla base di una voce che lo descriveva incitante al 
terrorismo. "Questo non è facile", ha detto nel firmare la condanna a morte dell'uomo, come 
riportano i suoi collaboratori. Il 6 giugno, un drone ha ucciso 18 persone in un villaggio in 
Afghanistan, tra cui donne, bambini e anziani, che stavano festeggiando un matrimonio.

L'articolo del New York Times non era una soffiata alla wikileaks o una denuncia. Era un 
pezzo di pubbliche relazioni progettato dall'amministrazione Obama per mostrare che tipo 
duro può essere il "comandante in capo" in un anno elettorale. Se rieletto, il marchio "Obama" 
continuerà a servire i ricchi, perseguendo chi racconta la verità, minacciano paesi, diffondendo 
virus informatici e uccidendo diverse persone ogni martedì.

Le minacce contro la Siria, coordinate a Washington e Londra, scalano nuove vette di 
ipocrisia. Contrariamente alla grezza propaganda di prima presentata come notizia, il 
giornalismo d'inchiesta del quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung identifica i 
responsabili della strage di Houla, come i "ribelli" appoggiati da Obama e Cameron. Le fonti 
del giornale includono i ribelli stessi. Questo non è stato completamente ignorato in Gran 
Bretagna. Scrivendo nel suo blog personale, mai così in silenzio, Jon Williams, redattore di 
BBC world, svela in modo efficace la sua "copertura", citando funzionari occidentali che 
descrivono la "psy-ops" (operazione psicologica) contro la Siria come "magnifica". Magnifica 
come la distruzione della Libia, dell'Iraq e dell'Afghanistan.
 
Magnifica come le psy-ops, è la recente promozione al Guardian di Alastair Campbell, il 
principale collaboratore di Tony Blair durante l'invasione criminale dell'Iraq. Nei suoi "diari", 
Campbell cerca di schizzare sangue iracheno sul demone Murdoch. C'è talmente tanto sangue 
da inzuppare tutti, ma il riconoscimento che questo media rispettabile, liberale e adulatore di 
Blair è stato un accessorio fondamentale per un crimine epocale viene omesso e rimane una 
singolare prova di onestà intellettuale e morale in Gran Bretagna.

Per quanto tempo ancora dobbiamo essere sottoposti ad un tale "governo invisibile"? Il 
termine di insidiosa propaganda, usato la prima volta da Edward Bernays, nipote di Sigmund 
Freud e inventore delle moderne pubbliche relazioni, non è mai stato più appropriato. La 
"falsa realtà" richiede un'amnesia storica, basata sull'omissione e il mutamento dal significato 
all'insignificante. In questo modo, i sistemi politici che promettono sicurezza e giustizia 
sociale sono stati sostituiti da pirateria, "austerità" e "guerra perpetua": un estremismo 
dedicato al rovesciamento della democrazia. Applicato ad un individuo, questo lo farebbe 
identificare come uno psicopatico. Perché noi lo accettiamo?



=== 2 ===

(anche suhttp://www.voltairenet.org/La-NATO-abbatte-la-liberta-di  )

http://italian.ruvr.ru/2012_07_04/80297404/

La NATO abbatte la libertà di parola


Aleksandr Artamonov,Natalja Kovalenko
4.07.2012

I paesi della NATO conducono una guerra d'informazione con la Siria ed 
annullano fisicamente i giornalisti siriani.

È sicuro di questo il giornalista francese e direttore del portale d'informazione 
online «Voltaire», Thierry Meyssan, che ha rilasciato un'intervista a «La Voce della 
Russia».
«Stati Uniti e NATO dirigono sistematicamente la distruzione di mass media 
scomodi. Proprio loro, avidi difensori della libertà di parola. Questo è già avvenuto 
in Jugoslavia, Afghanistan, Iraq e Libia».
Negli ultimi mesi, la CIA ha creato dei canali televisivi per camuffare il segnale di 
canali nazionali siriani. Sono state create negli studi grafici fotografie fittizie 
destinate a demoralizzare completamente la popolazione del paese, ha riferito il 
giornalista.
"La frode è stata scoperta e le informazioni sono passate su centinaia di siti e 
mezzi di comunicazione di massa. In definitiva, la compagnia addetta alle 
connessioni satellitari MilSat si è rifiutata di spegnere i canali siriani dal satellite, 
mentre la Lega dei paesi arabi è stata obbligata a rinunciare alle proprie attività 
contemporaneamente all'operatore ARABSAT".
Allo stesso tempo, il Capo del Ministero degli Affari Esteri, Sergej Lavrov, ha 
inserito nell'agenda dei lavori del gruppo per i legami con la Siria la questione del 
rigetto di una guerra d'informazioni da parte dei protagonisti della scontro.
«La NATO ha deciso di vendicarsi - afferma Thierry Meyssan - sono state 
inviate forze speciali contro la stazione televisiva siriana situata a qualche 
chilometro da Damasco. Là c'erano in tutto quattro guardie. Illuminati da dispositivi 
ad infrarossi, gli agenti sono entrati nell'edificio, hanno ucciso i guardiani e fatto 
fuori sul posto tre conduttori. Dopodiché l'edificio è stato fatto saltare in aria. Ecco 
come da vent'anni la NATO e gli Stati Uniti mantengono la loro tattica. Le stesse 
persone si ergono a difensori della libertà di parola. Il mondo è stato messo sotto 
sopra! I giornalisti non riescono più a lavorare! Se un Paese non rispetta adeguate 
misure di autodifesa, allora ognuno di noi è in pericolo».
71 giornalisti sono morti nel mondo nei primi sei mesi di quest'anno. Si parla di 
questo nella relazione della ONG «Press emblem campaign», con base a Ginevra. 
Questo valore è di un terzo più grande rispetto agli indicatori degli anni scorsi. Il 
primo posto nella triste lista è occupato dalla Siria. Dall'inizio dell'anno sono stati 
uccisi venti giornalisti.



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