Tanzania: spuntano Brancher e Calderoli



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I pm seguono la pista estera in cerca del riciclaggio

Per i militanti della Lega le generose elargizioni di Francesco "Tombolotto" Belsito, detto "il nano", ai familiari del capo saranno anche questioni da piangere, ma in realtà per le procure che indagano i soldi finiti ai Bossi e ai famigli del "cerchio magico" sono solo una minima parte di ciò che sta emergendo. E che porta lontano: a tangenti per boiardi di Stato, per esempio, con gli accenni agli affari di Finmeccanica e Fincantieri, ai contatti con la 'ndrangheta, per finire con i canali di riciclaggio che gli spericolati investimenti di Belsito mettono in luce con l'"operazione Tanzania" che somiglia tanto a un altro vecchio investimento all'estero della Lega, in Croazia. Possibile che sia stata un'alzata d'ingegno solo del "nano"?

Se lo chiedono i magistrati ma se lo chiedono, come dimostrano le intercettazioni, anche quelli che nella Lega vengono a saperlo dai giornali, come i due "Roberti": Castelli e Maroni. Che svolgono una propria personale indagine, andando ad ascoltare (Bobo a Varese, durante una cena, Castelli incontrandolo nella saletta vip dell'aeroporto di Linate) il "socio" in affari di Belsito, ovvero quello Stefano Bonet, detto "lo shampato" che insieme all'imprenditore genovese sospettato di contatti con la 'ndrangheta, Romolo Girardelli detto "l'ammiraglio", ha addirittura compilato un "dossier" sulla faccenda. Anzi due: uno ufficiale, che sembra venga consegnato perfino in Vaticano con cui Bonnet ha in corso degli affari attraverso la società Polare - e l'altro che non si capisce bene a chi finisca. Che l'aria a un certo punto si sia fatta irrespirabile attorno al "nano", in certi ambienti lo capiscono al volo. E allora, meglio sganciarsi.

"Il nano", "lo shampato", "l'ammiraglio": sembrano usciti da un cabaret. E però in questa compagnia di teatro, secondo i pm, manca qualcuno. A un certo punto interviene Aldo Brancher, ministro per 17 giorni, finito in carcere durante Mani Pulite, condannato un anno fa per appropriazione indebita e ricettazione, vicinissimo a Berlusconi e riconosciuto "ufficiale di collegamento" tra Lega e Pdl. Brancher spunta qua e là come "persona informata sui fatti", in particolare quelli un po' sporchi dell'"operazione Tanzania", ovvero circa 6 milioni di euro che Belsito preleva in parte dalle casse della Lega e in parte grazie a un "finanziamento" di un milione e 200 mila euro rivendicato in un'intercettazione da Bonet. Il tutto postato su un fondo cipriota con una sponda in Tanzania. Un giro di conti esteri che somiglia tanto a un canale di riciclaggio e che viene gestito da un amico di Bonet, Paolo Scala, sentito a lungo in Procura proprio l'altro ieri.

Scrivono i carabinieri: «Si coglie un legame d'interesse da parte del Brancher per le attività del Bonet. Nell'occasione di una telefonata, Brancher lo prega di fargli con urgenza un bonifico a tale Enzo e Bonet afferma che non gli mancano di certo i soldi per questa operazione (si tratta di 150 mila euro, ndr). Bonet riferisce poi di un "intreccio" da svelare proprio sulla vicenda degli investimenti fatti da Belsito e la Tanzania e che lui ha molte informazioni che si possono dare sulla vicenda...».

Bonet sa molte cose e gioca su più tavoli. Sa, ad esempio, che l'ex sottosegretario Belsito, per portare nel fondo cipriota i soldi della Lega, ha dovuto sbianchettare la delega del partito che lo autorizza a trattare somme non superiori a 150 mila euro. Il "nano" è preoccupatissimo, perché le banche, adesso, per restituire il malloppo, dopo lo scandalo scoppiato sui giornali, vogliono rivedere le deleghe "su carta intestata". E il capo lo ha convocato a Roma per chiarimenti. Ci pensa la solita Nadia Dagrada a dettare la linea: «All'altro (cioè Bossi, ndr) devi dare in mano qualche cosa dopo di che gli dici: "Guarda, io sono rimasto disgustato perché è vero, magari sarò stato ingenuo, stupido... Tieni presente che il fondo che hai fatto tu, l"ha fatto Speroni quello lì della Tanzania..."».

Dunque, Speroni. Ma c'è un altro personaggio nella Lega che deve sapere più cose, il vecchio "Cald", il "Roberto" che non chiede mai informazioni. Belsito commenta così l'appoggio che spera di ottenere dall'ex ministro: «Calderoli (sorride) arriva... il casino l'ha fatto lui (sorride) dice che (sembra dire: vuole) i soldi in Tanzania (sorride)...». Nadia, sorride. Belsito: «Ma guarda che ha ragione... ma ti rendi conto?... Mi scappa da ridere... mi scappa da ridere, guarda. Adesso devo scendere a Roma e trovare il foglio, che c'ho un foglio dove c'è scritto praticamente tutto...». Nadia: «Datti da fare e cercalo». Belsito: «E invece quelli di Cald, come faccio? Come li giustifico quelli?».