La Camera approva definitivamente ilrifinanziamento delle missioni



ROMA - Ok bipartisan come al Senato, il decreto del Governo ora è legge La Camera ha approvato il decreto di rifinanziamento delle missioni all'estero. I voti favorevoli sono stati 493, 22 i contrari, 15 gli astenuti.Il decreto aveva già ottenuto l'ok del Senato, ed è dunque convertito in legge.
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Tornano in Italia 2000 militari, sforbiciata da 120 milioni Ridotta ogni partecipazione italiana eccetto la presenza in Afghanistan

ROMA - Duemila soldati in meno per un risparmio di spesa complessiva di 120 milioni di euro rispetto al precedente semestre. E' la scure della crisi sulle missioni all'estero che vedono impegnata l'Italia, consacrata nella legge con cui il Parlamento ha oggi definitivamente recepito il precedente decreto del Governo, fonte di non poche tensioni.

SFORBICIATE DA 120 MILIONI A TUTTE LE MISSIONI, AFGHANISTAN - Il taglio alle spese per le missioni all'estero si aggira intorno ai 120 milioni di euro:
per il prossimo semestre è previsto un impegno finanziario di 664 milioni, contro gli 811 del precedente. La riduzione di spesa riguarda tutte le missioni a cui l'Italia partecipa eccezion fatta per quella in Afghanistan.

ENTRO IL 30 NOVEMBRE 2000 MILITARI ALL'ESTERO IN MENO - Il decreto di rifinanziamento delle missioni come convertito in legge dal Parlamento riduce a 7.222 entro il 30 Novembre il numero di unità militari assegnate a missioni all'estero, contro le oltre 9200 quest'anno impiegate. Come per le spese, la sola missione a non essere toccata è quella in Afghanistan. La riduzione più forte del contingente italiano riguarda la Libia: i soldati impiegati in meno saranno 884. Resteranno operativi in 1.086, a fronte dei 1.970 impiegati in questi primi tre mesi di operazioni. Drastico anche l'intervento sulla missione in Libia: tornano a casa 700 soldati: ne restano 1080 anzichè 1.780. Dai Balcani, l'Italia richiama 271 uomini: ne restano operativi 379 a fronte dei 650 oggi sul campo. Praticamente azzerate le presenze italiani in missioni nel Mediterraneo diverse dalla Libia: restano
17 soldati, vengono richiamati in patria in 97 dei 114 oggi impiegati. Del tutto azzerate, invece, la presenze in Georgia, (con il richiamo di tutti e
15 i militari presenti) e a Cipro (tornano a casa in 4 su 4). Resta importante, al contrario la partecipazione italiana alle missioni contro la pirateria in Africa: la riduzione è solo di 4 unità, restano operativi in 270 su 274 in servizio. E' ridota di 8 soldati la presenza in Somalia e Uganda (ne restano 11 di 19) mentre ben 32 militari sono richiamati dal Bahrein, con una presenza italiana ridotta da 125 a 93 unità. Senza variazioni, infine, le già poco significative presenze italiane in Bosnia (5), Darfur (3), Rafah, (1) Hebron (13)

QUASI 17 MILIONI DI EURO PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO - E' previsto uno stanziamento di 16,5 milioni di euro a copertura di spese da parte di volontari impegnati in Afghanistan in operazioni di cooperazione allo sviluppo. La cifra è stata innalzata al Senato su richiesta del Pd, a fronte dei meno di 6 milioni inizialmente proposti dal Governo.

NUOVE ASSUNZIONI ENTRO ANNO IN AEREONAUTICA, ESERCITO, MARINA - La nuova legge prevede anche lo stanziamento di 53 milioni per l'assunzione nel 2011 di personale nell'Aeronautica, nell'Esercito e nella Marina
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