[SPF:fail] Re: Difesa: gen. Tricarico, abbandono F-35 toglierebbe lavoro alle nostre aziende



Grazie - come sempre - delle segnalazioni.

Il buon generale fa il suo mestiere.
Sui posti di lavoro PERSI investendo nel militare anzichè nel civile mi vengono in mente gli studi fatti a vicenza, i dati riportati da sbilanciamoci o tanto per restare negli States la ricerca THE U.S. EMPLOYMENT EFFECTS OF MILITARY AND DOMESTIC SPENDING PRIORITIES: AN UPDATED ANALYSIS, del 2009 (Università del Masschusetts).

Invece volevo chiedere a rossana se mi può dare qualche riferimento in più sulla contrarietà del cemiss nel 2005 al progetto jsf.

Grazie
Alberto


-----Messaggio originale-----
Da: disarmo-request at peacelink.it
[mailto:disarmo-request at peacelink.it]Per conto di rossana123 at libero.it
Inviato: martedì 10 gennaio 2012 8.17
A: disarmo at peacelink.it
Oggetto: R: Re: Difesa: gen. Tricarico, abbandono F-35 toglierebbe
lavoro alle nostre aziende


Tricarico ha scritto molte inesattezze. 1: chissà perche nel 2005 il Cemiss 
(centro studi strategi militari) era fermamente contro l'F-35. Perchèi hanno 
cambiato idea? Eppure non solo questo velivolo ha rotto l'asse europeo ma da un 
punto di vista tecnologico non presenta novità importanti.
2: a fronte della spesa, il ritorno industriale è quasi nullo. Sia da un punto 
di vista tecnologico sia dal punto di vista occupazionale (vista la 
razionalizzazione prevista nell'accordo del novembre 2011 che prevede cig e 
mobilità, spostamenti fra le varie linee, in primis quella degli EFA, perchè 
ormai alla fine).
Nello stabilimento di Cameri per ora si producono solo componenti dell'ala 
così come a Foggia.
Ciò che l'Italia costruisce sono frattaglie a parte qualche componente 
strutturale (alla Selex ad esempio). 
Ma la domanda più importante è questa: se il Pentagono ha dichiarato che 
questo velivolo non ha ancora raggiunto la maturità tecnica oltre che 
tecnologica, non è avventato continuare con la pre-serie? E' evidente che c'è 
una sovrapposizione troppo rischiosa tra progettazione e produzione.
3: l'F-35 ha tutte le caratteristiche per diventare un altro F-22. Un velivolo 
con costi altissimi che non riesce ad avere il certificato di idoneità. Tant'è, 
è stato usato l'F-22 in Libia? No. Dunque di cosa stanno parlando i militari? 
Di un velivolo dalle caratteristiche del tutto virtuali che nella realtà è solo 
un problema.
4: non ci serve e non lo vogliamo. E qui entra in campo la questione del 
Modello di Difesa.
Vorrei ricordare che esistono studi sui modelli di difesa alternativi. Non c'è 
nulla da inventare. Quando parliamo di Modelli di difesa dobbiamo parlare di 
modello di sviluppo. E qui noi abbiamo molto da dire.

Purtroppo noi abbiamo dei sindacati (e politici incompetenti che se ne fregano 
delle richieste della popolazione come nel caso Tav) non solo supini alle 
volontà aziendali, in questo caso, ma addirittura più guerrafondai degli stessi 
(Hanno chiesto una versione militare del 346 che è un addestratore).

Se guardiamo l'ultimo accordo di cui ho accennato, vediamo che hanno 
sottoscritto per investimenti sull'F-35, e, riporto pari pari :
(per queste aziende ritenute strategiche i lavoratori hanno attenzioni 
maggiori, la riforma delle pensioni solo per loro ha subito una cambiamento di 
favore)

RICADUTE TECNOLOGICHE
JSF: lavorazioni di precisione
sulle componenti in titanio (ala
completa)

RICADUTE INDUSTRIALI
.
JSF: FACO e second-source Ala e
Hub Europeo per sviluppi MRO e
Customizzazioni nazionali

RAZIONALE STRATEGICO
JSF: sviluppo di un hub europeo per “customizzazioni” ed
aggiornamenti: integrazione armamenti, capacità di
riprogrammazione e reazione rapida (in sinergia con le
ditte FNM).

Per l’area Caselle, Cameri e Venegono - in considerazione della
possibilità di mettere a fattor comune esperienze specialistiche
trasversali ai tre programmi militari di JSF,EFA ed LCA ottimizzando
anche le attività della produzione - saranno poste in essere tutte le
azioni di compensazione dei carichi di lavoro per garantire il pieno
utilizzo degli organici, tenendo in debito conto la presenza di vincoli
contrattuali, le esigenze tecnico-produttive e le missioni produttive
dei singoli stabilimenti.







 
----Messaggio originale----
>Da: davide at bertok.it
>Data: 10/01/2012 0.25
>A: <disarmo at peacelink.it>
>Ogg: Re: Difesa: gen. Tricarico, abbandono F-35 toglierebbe lavoro alle 
nostre aziende
>
>E grazie al cavolo!
>Però i tagli effettuati in altri settori (anche nel pubblico) tolgono 
>lavoro ad ALTRI lavoratori, le tasse recentemente introdotte (aumento 
>delle accise sui carburanti e dell'IVA) costringono altre aziende a fare 
>dei tagli (personale incluso) e magari chissà pure a chiudere.
>Si mettono in mezzo dei lavoratori e ci si ricorda solo di quei settori 
>che stanno più a cuore a qualcuno.
>Perchè a pagare devono essere sempre gli altri e mai l'industria delle armi?
>
>Davide
>
>Il 09/01/2012 18.57, rossana123 at libero.it ha scritto:
>> Ci siamo, ecco che entriamo nel cuore del problema.
>>
>> Difesa: gen. Tricarico, abbandono F-35 toglierebbe lavoro alle nostre
>> aziende
>>
>> Sbagliato ritenere il caccia come un lusso o un costoso sfizio. Roma, 8 gen 
-
>> ''Nel dibattito sul caccia F-35 Joint Strike Fighter, politici e 
giornalisti si
>> sono avventurati su temi militari con i quali hanno poca dimestichezza. Ciò 
ha
>> fatto dilagare tesi fondate su superficilalità e pregiudizio, facendo 
apparire
>> uno dei pilastri della Difesa italiana nel XXI secolo come un lusso o un
>> costoso sfizio. Niente di più sbagliato''. E' quanto afferma il generale
>> Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica. ''Il 
nostro
>> eventuale abbandono del JSF -rimarca Tricarico- toglierebbe miliardi di 
lavoro
>> a una settantina di aziende italiane, dai giganti Finmeccanica e 
Fincantieri, a
>> molte pmi, il tutto anche con presenze significative oltre che nel Nord 
Italia,
>> anche in Campania, Puglia, Lazio, Umbria e persino Sicilia''. ''Nei piano 
di
>> partecipazione industriale al programma F-35 -sottolinea il generale 
Tricarico-
>> sono oggi inserite 40 ditte nazionali, di cui 17 grandi, 15 pmi e 8 di
>> Finmeccanica e Fincantieri. Altre 32, prevalentementee pmi, sono coinvolte 
in
>> attività conoscitive o gare legate al progetto. Quando si parla 
dell'impegno
>> finanziario, si lanciano cifre omettendo di dire che riguardano un arco 
moto
>> lungo e che rientrano nei bilanci ordinari. Ma soprattutto si omettono i
>> ritorni già realizzati (539 milioni di dollari) e quelli previsti''.
>>
>> Per Tricarico, "la valutazione prudenziale sottoscritta formalmente dagli
>> statunitensi indica le opportunità per l'industria italiana in più di 13
>> miliarrdi di dollari nell'arco di programma, senza contare il salto di 
qualità
>> tecnologica e quindi di competitività futura. Un vantaggio immateriale ma 
non
>> meno importante per l'industria italiana''. ''C'è da chiedersi se gli
>> improvvisati esperti sappiano questo - è la riflessione dell'ex capo di 
Stato
>> maggiore dell'Aeronautica- e, se lo sanno, come pensino di rispondere a chi 
li
>> ha eletti anche per proteggere il mondo del lavoro e i livelli 
occupazionali''.
>> Inoltre, taglia corto Tricarico, ''senza un aereo tattico credibile, 
domani
>> potremmo essere costretti a chiamarci fuori se un altro dittatore dovesse
>> massacrare il proprio popolo''. (Adnkronos)
>>
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