R: NO ai bombardieri F35. Rete Disarmo: "Nessuna penale se l'Italia abbandona il programma"
- Subject: R: NO ai bombardieri F35. Rete Disarmo: "Nessuna penale se l'Italia abbandona il programma"
- From: "rossana123 at libero.it" <rossana123 at libero.it>
- Date: Mon, 9 Jan 2012 13:21:47 +0100 (CET)
io ricordo un convegno e una mobilitazione a Cameri, Novara, già nel 2007.
Giustamente Cameri si è mobilitata subito in quanto è all'interno dell'aereoporto che si è costruito lo stabilimento che non solo costruisce già componenti per l'F-35, ma eseguirà la manutenzione e revisione degli stessi.
E' stata l'approvazione della FACO nel Parlamento il momento più stringente del rapporto Italia-USA-Lockheed, è da lì che bisogna partire al di là di tutte le fregnacce che partiti e sindacati mettono in atto oggi (puro spettacolo da quattro soldi). Un contro è dire che non serve a parole, un conto è fermare la produzione. E lì tutti i nodi vengono al pettine.
----Messaggio originale----
Da: a.marescotti at peacelink.it
Data: 09/01/2012 9.20
A: "Lista pace Peacelink"<pace at peacelink.it>, "Lista disarmo"<disarmo at peacelink.it>, "news at peacelink.it"<news at peacelink.it>
Ogg: NO ai bombardieri F35. Rete Disarmo: "Nessuna penale se l'Italia abbandona il programma"
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From: Segreteria Rete Italiana per il Disarmo <segreteria at disarmo.org>Date: Mon, 9 Jan 2012 03:00:38 +0100To: Alessandro Marescotti<a.marescotti at peacelink.it>ReplyTo: segreteria at disarmo.orgSubject: La Rete Disarmo dice "NO" agli F35
9 gennaio 2011...tieni d'occhio le armi!!
newsletter di ControllARMI - Rete Italiana per il disarmo
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in primo piano - invio speciale campagna "Taglia le ali alle armi"
Rete Italiana per il Disarmo e la Campagna “Taglia le ali alle armi” chiedono a gran voce un dibattito pubblico e in parlamento per fermare – senza ulteriori costi – un progetto problematico e mastodontico
Il caccia F-35 è uno spreco da abolire, perché non se ne discute seriamente?
Dopo le rivelazioni di enormi problemi tecnici, è necessario un confronto aperto. I dati reali dimostrano una realtà del progetto ben diversa da quella favoleggiata dai vertici della Difesa
Da settembre 2011 è in corso la seconda fase della campagna di pressione (originariamente lanciata da Sbilanciamoci! e da Rete Italiana per il Disarmo) affinché il Governo italiano rinunci all'acquisto dei cacciabombardieri F-35 "Joint Strike Fighter". Il costo previsto del solo acquisto è stimato in 15 miliardi: questi soldi potrebbero essere usati in maniera più sensata e vantaggiosa per tutti i cittadini! Oltre alle adesioni online (25.700) la campagna ha già raccolto circa 17.000 firme cartacee di sostegno.
Per sostenerci anche tu, vai alla pagina www.disarmo.org/nof35 oppure diventa fan su Facebook alla pagina www.facebook.com/taglialealiallearmi - segnala la pagina di raccolta firme ad amici e conoscenti!
Rilanciano e sostengono questa mobilitazione: Campagna Sbilanciamoci! - Rete Italiana per il Disarmo - Tavola della Pace - GrilloNEWS - Unimondo - Science for Peace
Le tappe della mobilitazione
19 maggio 2009: inizia la campagna "Caccia al caccia! Diciamo NO agli F35"
luglio 2009: vi confluisce la "Campagna di indignazione nazionale" promossa da GrilloNEWS
21 dicembre 2009: la mobilitazione cerca di consegnare (inutilmente) le prime 20.000 firme raccolte (e 120 adesioni di organizzazioni) al Governo
nel 2010 la campagna ottiene il sostegno fattivo di Unimondo e di Science for Peace
luglio 2010: alla Camera (primi firmatari on. Pezzotta e Sarubbi) e al Senato (primo firmatario sen. Veronesi) vengono presentate due mozioni contro il JSF, mai discusse
24 novembre 2010: durante il convegno “Volano gli aerei o i costi?” per la prima volta il Ministero della Difesa ammette ufficialmente che sono sorti dei dubbi sull'acquisto di tutti i caccia previsti
12 aprile 2011: la campagna scrive ai capigruppo della Camera chiedendo una discussione in merito al progetto F-35
21 settembre 2011: parte la seconda fase della campagna, denominata ora "Taglia le ali alle armi!". Nella prima fase sono state raccolte 19.900 adesioni online, 16.000 firme cartacee e 388 adesioni di organizzazioni
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