guerre batteriologiche



Sono arrabbiato.
Mia moglie è stata colpita dalla borelliosi, almeno sembra probabile: essendo già in fase cronica, non è più individuabile con certezza matematica, ma tutti i sintomi, a detta di esperti, lo indicherebbero.
Da quanto leggo e vi incollo qui sotto, pare che questa malattia sia dovuta a ricerche effettuate in laboratori statunitensi.
se corrispondesse al vero, mi domando se il terrorismo sia solo quello islamico o anche quello occidentale.
Senza motivo si trasmette in tutto il mondo un morbo che da gravi disagi e invalidità: sembra non siano nemmeno in grado, gli scienzati, di regolare la trasmissione del male, di tenerlo all'interno dei laboratori.
Altro aspetto che mi scandalizza. le riviste scientifiche, gli organi d'informazione, ecc. sono così embedded da non denunciare questi scandali?
Eccovi incollato l'articolo, mi sembra meritevole di pubblicazione
Paolo Bertagnolli
 
La malattia di Lyme (borreliosi) è una malattia di origine batterica.
Il New York Times l'ha definita “la malattia infettiva che si diffonde più rapidamente (negli Stati Uniti) dopo l'AIDS”. Rapporti da altri paesi indicano che si sta diffondendo anche in Asia, Europa e Sud America.
L'origine del nome della malattia si riferisce alla cittadina di Lyme, nel Connecticut, dove si verificò un'epidemia di questo male, che si manifestò con un misterioso aumento dei casi di artrite, soprattutto infantile. L'artrite cominciava con eritemi cutanei, mal di testa e dolori articolari.
La causa della malattia di Lyme è un batterio spiraliforme, la Borrelia burgdorferi, che infesta le zecche, le quali possono trasmetterlo all'uomo e agli animali.
I luoghi nei quali è più facile contrarla sono le zone boscose e ricche di cervi, dal momento che queste rappresentano l'habitat ideale per le zecche.
In Italia la malattia è endemica del Carso, del Trentino e della Liguria.
Sintomi e decorso
Il primo sintomo della malattia di Lyme in genere è un eritema cutaneo (noto come eritema cronico migrante, o ECM) di piccole dimensioni. Nel giro di qualche giorno o settimana la caratteristica macchia si estende fino a diventare un eritema circolare, triangolare o ovale che può avere le dimensioni di una moneta oppure può diffondersi su tutto il dorso. Spesso l’eritema è accompagnato da febbre, mal di testa, rigidità del collo, dolori muscolari e spossatezza. Se non vengono curate in tempo, oltre metà delle vittime finiscono per accusare dolori e gonfiore alle articolazioni, che durano anche mesi. Fino al 20 per cento dei pazienti che non ricevono cure sviluppano l’artrite cronica. Più raramente, la malattia può influire sul sistema nervoso e provocare problemi cardiaci. Per le donne in stato di gravidanza, la malattia è ancora più pericolosa perché l’infezione può essere trasmessa al nascituro e può aumentare il rischio di aborto spontaneo.

Elenco dei sintomi

Infezione primaria:
  • Eritema cutaneo
  • Dolori muscolari e articolari
  • Mal di testa
  • Rigidità del collo
  • Spossatezza
  • Febbre
  • Paralisi facciale
  • Meningite
  • Brevi episodi di dolore e gonfiore alle articolazioni
Meno comuni:
  • Infiammazione agli occhi
  • Capogiri
  • Fiato corto
Infezione secondaria:
  • Artrite, intermittente o cronica
Meno comuni:
  • Perdita della memoria
  • Difficoltà di concentrazione
  • Cambiamenti d’umore o delle abitudini di sonno

Diagnosi

Secondo molti esperti è difficile diagnosticare la malattia di Lyme perché i sintomi iniziali di tipo influenzale assomigliano a quelli di altre infezioni comuni. Oltre a ciò, un paziente infetto su 4 non manifesta un’eruzione cutanea, unica caratteristica peculiare della malattia di Lyme, e molti pazienti non ricordano di essere stati punti da una zecca poiché la puntura in genere è indolore. Un ulteriore ostacolo è il fatto che le analisi immunologiche del sangue attualmente disponibili non sono né abbastanza sensibili né abbastanza precise per effettuare una sicura diagnosi differenziale. Gli Istituti Sanitari Nazionali americani raccomandano perciò ai medici di basare la propria diagnosi sul fatto che il paziente ricordi o meno di essere stato punto da una zecca, sui sintomi che egli accusa e sull’attenta esclusione di altre patologie che potrebbero aver dato origine a tali sintomi.

Terapia

Se la malattia viene diagnosticata in tempo, la maggior parte dei pazienti può essere curata con successo con una terapia antibiotica mirata contro l'agente patogeno. Il senso di spossatezza e i dolori possono continuare per diversi mesi dopo la cura, ma tendono a scomparire spontaneamente senza bisogno di prolungare la terapia. Secondo gli Istituti Sanitari Americani, la malattia non dà "effetto memoria", dimodoché è possibile contrarla più volte nella vita.
Recentemente l’istituto di medicina della Yale University, negli Stati Uniti, ha annunciato di aver messo a punto un vaccino sperimentale che potrebbe prevenire la malattia di Lyme. Questo vaccino “a duplice azione” stimola il sistema immunitario dell’uomo a produrre anticorpi che attaccano e uccidono i batteri della malattia e, nello stesso tempo, distrugge anche i batteri che vivono nelle zecche che pungono una persona vaccinata.

Prevenzione

Il modo più semplice di prevenire la malattia di Lyme è quello di evitare di subire infestazioni di zecche, dal momento che questi aracnidi sono il veicolo della malattia. Valgono perciò i seguenti consigli. Se camminate in zone infestate da zecche (zone boscose, ad esempio), tenetevi al centro dei sentieri; indossate indumenti lunghi e berretto; infilate i pantaloni nei calzettoni, e portate scarpe che non lascino scoperta nessuna parte del piede. Indossare indumenti di colore chiaro rende più facile scoprire le zecche. Gli insettifughi applicati sugli indumenti e sulla pelle sono efficaci, ma possono avere gravi effetti collaterali, specie sui bambini.
Una volta rientrati in casa controllate che né voi né i bambini abbiate zecche, specialmente nelle parti del corpo coperte da peli. Fatelo con attenzione, perché le zecche immature sono minuscole, e si possono scambiare facilmente per particelle di sporco. Se avete animali domestici controllate anch'essi prima di farli entrare in casa.
In caso di riscontro di una zecca adesa alla cute, questa va eliminata afferrandola con delle pinzette, ruotando delicatamente fino a che non lascia la presa, senza schiacciarla. Il tentativo di estrazione di una zecca con la pinzetta, se fatto nella maniera sopra descritta, raramente esita in una rottura del parassita. Nel caso in cui tuttavia non si riesca ad estrarre completamente la zecca, è necessario rivolgersi al medico. È assolutamente sconsigliato usare dell'olio di oliva o altri liquidi che provochino il distacco della zecca perché questo potrebbe avvenire dopo un rigurgito da parte dell' insetto, aumentando notevolmente le possibilità di infezione. Se invece la zecca è penetrata nella cute bisogna recarsi dal medico che provvederà nel modo più opportuno ad estrarla e a somministrare opportuna terapia antibiotica.
Una volta eliminata la zecca, si può procedere alla disinfezione della cute colpita. Tenere sotto controllo la parte per alcune settimane e accertarsi che il rossore della puntura e della momentanea irritazione scompaiano.

Associazione con le Armi Biologiche

Alcuni ricercatori la storia della malattia di Lyme e della sua scoperta nella cittadina di Old Lyme sarebbe incompleta senza la conoscenza delle decadi di ricerca militare sui batteri del genere Borrelia e la sua possibile associazione con le armi biologiche, dal momento che da decenni, ricercatori militari cercano metodi a basso costo per danneggiare o diminuire la produttività di intere popolazioni.

Studi giapponesi durante la seconda guerra mondiale

La scrittrice inglese Elena Cook riferisce che batteri del genere Borrelia siano stati utilizzati da ricercatori giapponesi delle armi biologiche, arruolati nell'Unità 731, che conduceva esperimenti su prigionieri vivi in Manciuria. Dopo la guerra, gli scienziati giapponesi attivi nel campo delle armi biologiche ricevettero l'immunità dall'accusa di crimine di guerra e vennero trasferiti negli Stati Uniti dove continuarono le loro ricerche.
Secondo l'ufficiale giudiziario americano John Loftus, i ricercatori nazisti della guerra biologica, tra questi Erich Traub, vennero arruolati nell'operazione top secret governativa americana Operation Paperclip, e tra i vari esperimenti, hanno condotto test con zecche ed una varietà di altri armi biologiche comuni nella Plum Island, che si trova a poche miglia dal lato opposto di un basso canale navigabile naturale, di fronte alla località di Old Lyme nel Connecticut, dove nel corso degli anni ottanta si verificò per la prima volta la malattia di Lyme.

Il centro militare USA di Plum Island

I direttori del laboratorio di Plum Island hanno dichiarato a Michael Carroll (autori del libro en:Lab 257: The Disturbing Story of the Government’s Secret Germ Laboratory), che mantenevano colonie della zecca dura Amblyomma Americanum, un noto vettore della Borrelia Lonestari, sulla Plum Island. Carroll racconta di testimoni oculari che affermano che animali infetti da questa malattia vengono tenuti in recinti aperti a Plum Island.
Prima che venisse identificata la malattia di Lyme (che scoppiò come malattia epidemica locale negli anni ottanta), un lavoro del Department of Defense americano del 1976, scritto da Jay Sanford, aveva il titolo “The Biology of Parasitic Spirochetes”, e metteva in risalto "la ben nota abilità della borrelia, specialmente i sottotipi trasmessi da zecche, nel persistere nel cervello e nell'occhio, durante la remissione risultante dal trattamento con arsenico o con penicillina, oppure addirittura dopo l'apparente cura."
Si dice che nel 1980, l'entomologo Dr. Richard Endris, abbia nutrito circa 200.000 zecche (con eso-scheletro duro e morbido), in allevamenti di zecche su Plum Island, raccogliendole di persona da località di tutto il mondo, anche lontanissime, come il Camerun. In una nota a piè di pagina del libro Lab 257, Carroll osservava che nel 1987 Endris, che all'epoca lavorava a contratto per lo USAMRIID (Istituto di Ricerca Medica dell'Esercito USA sulle Malattie Infettive, con sede a Fort Detrick, Maryland), aveva anche condotto esperimenti presso Plum Island utilizzando le mosche della sabbia come vettori della Leishmaniosi. Carroll sostiene che questi esperimenti siano stati condotti in segreto, con poche precauzioni di sicurezza.

Attuale ricerca sulla Malattia di Lyme correlata alle armi biologiche

Nel 2005, la Associated Press riferì che il National Institute of Health (NIH) americano aveva inserito la malattia di Lyme tra i potenziali agenti utilizzabili come agenti per il bioterrorismo, e riferì che batteri e vettori venivano studiate nei BSL-4 (i laboratori a massima sicurezza). In seguito lo stesso NIH cancellò la Lyme disease dalla sua lista di armi biologiche, adducendo un errore tipografico. Per molti decenni, l'ambiente storico dei ricercatori sulla malattia di Lyme, sui test diagnostici ed i protocolli terapeutici ha incluso molti esperti di armi biologiche.Per coincidenza, molti scienziati che hanno stabilito le linee guida per il trattamento e test diagnostico del Lyme negli USA, hanno una lunga storia come studiosi delle armi biologiche e del bioterrorismo, e molti hanno ricevuto lucrativi contributi statali riguardo alle bioweapons, che alcuni osservatori della comunità International Lyme and Associated Disease Society (ILADS) sentono come un conflitto d'interessi nello sviluppo di terapie efficaci e nello sviluppo di test diagnostici accurati per le decine di migliaia di individui negli Stati Uniti e nel mondo, che attualmente sono affetti dall'infezione cronica, o che si trovano nello stadio tardivo della malattia di Lyme.Ad esempio, nel 2003, il ricercatore Mark Klempner venne nominato a capo di un centro di ricerche a massima sicurezza (costato 1,6 bilioni di dollari), situato nella Boston University. Nel 2004, uno dei primi ricercatori sul Lyme, Jorge Benach venne scelto come il beneficiario di un fondo di ricerca di 3 milioni di dollari, e nel 2005, un altro grande ricercatore storico sul Lyme, Alan Barbour venne nominato a capo di un complesso multi-milionario per ricerche di "biowarfare", nella University of California Irvine.


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