Hollywood Hollywood.



John Kenneth Galbraith osservò che l'economia americana un tempo si poggiava sull'agricoltura, poi passò all'industria manufatturiera sino ad arrivare a basarsi "sull'industria dello spettacolo" e della comunicazione. In sostanza la fabbrica dello spettacolo e della comunicazione è la principale forza dell'economia americana se si congettura che le sue immagini della realtà contano più della realtà.

L' Institute for Creative Technologies (ICT) è una Università fondata nel 1999 con un contratto pluriennale dall' US Army per rispondere ad una domanda decisiva: "Che cosa accadrebbe se il leader tecnologico dell' intelligenza artificiale, grafica, e di immersione (simulazione) unisse le forze con i talenti creativi di Hollywood e dell'industria del gioco?".
http://ict.usc.edu/

Accadrebbe, per esempio, che per fornire ai reparti destinati in Iraq ed Afghanistan migliori possibilità di successo nelle situazioni che si presentano sul terreno, si addestra e prepara i reparti usando dispositivi che proiettano ologrammi, riproduzioni di suoni tipici dei teatri d'impiego come la confusione di un mercato o la preghiera in una Moschea. Con questo tipo di addestramento i soldati dovrebbero imparare a reagire in maniera controllata e si dovrebbero ridurre le perdite sul campo (reale).
http://www.usnews.com/articles/news/iraq/2008/02/21/the-marines-step-up-training-for-the-complexities-of-iraq.html

Quella presente nell'articolo del link sopra indicato è una simulazione preparata ad hoc e discussa fra i responsabili e gli sceneggiatori di Hollywood. Sul rapporto fra Hollywood ed il Pentagono vedere il libro-inchiesta presentato qui:
http://www.veteranstoday.com/modules.php?name=News&file=article&sid=2928

Del resto se si legge il documento del Pentagono Joint Vision 2020, si capisce come la costruzione di "un nuovo senso della guerra" debba fidarsi di categorie concettuali legate alla tecnologia bellica studiate dopo la prima Guerra del Golfo.
Ricordate la guerra "invisibile"?
L'eccezionalità del conflitto spinsero alcuni analisti ad elaborare futuri scenari rivoluzionari, altri invece accusarono gli stessi di confondere tali speculazioni con la realtà. Si arrivò anche a denunciare il fatto che analisti fautori di un radicale rinnovamento dell'esercito americano, avessero rivestito cariche importanti al Pentagono e tra le maggiori industrie produttrici di armi. In effetti questa relazione è stata ampiamente provata così come la trasformazione della difesa si è rivelata tutt'altro che un successo. Una delle motivazioni del parziale insuccesso sta in quello che i discepoli di Clausewitz ribattono quando asseriscono che la tecnologia ha cambiato al massimo la grammatica, ma non la logica della guerra. E' importanto ricordare anche la difficile relazione fra esercito efficiente da tenere sotto il controllo delle istituzioni civili, cioè il rapporto fra classe politica e vertici militari. Questa difficile relazione ha subito modificazioni imposte dal''informatica in quanto questa permette alla politica di interferire sulla condotta delle operazioni in campo. La stessa tecnologia può avere influenze su alcuni livelli della scala gerarchica militare ma non su altri con conseguenze diverse a seconda del livello gerarchico su cui si riflettono. Se poi si considera che empiricamente non vi è possibilità di valutare questo tipo di trasformazione perchè non vi è potenza pari agli USA (il suo esempio viene seguito dal Regno Unito e in parte dalla Francia, di seguito ma a distanza visto il gap tecnologico anche dall'Italia e da altre forze europee), non può esserci l'applicazione del principio di falsificazione di Popper. Lo stesso "shock" sistemico e massiccio che tale guerra dovrebbe operare avrebbe bisogno di colpire una serie di centri nevralgici, ma neanche la tecnologia più sofisticata può permettere il livello di conoscenza necessario, e non solo, questi stessi centri dovrebbere essere colpiti nello stesso momento. Tutta la mole di informazioni importanti per ora supera la capacità di elaborazione dei computer disponibili. Insomma la guerra al terrore lanciata da Bush ha realizzato inizilmente l'effetto "raduno intorno alla bandiera" ma i costi economici, quello delle vite umane e quelli psicologici sono talmente alti che per fortuna ormai in tanti si sono accorti che i fini sono definiti in base ai mezzi, un affaire per pochi.
La guerra non è un film.

http://www.dtic.mil/jointvision/jvpub2.htm