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Marcia della pace del 1° gennaio a Trieste -
- Subject: Marcia della pace del 1° gennaio a Trieste -
- From: "compax\@inwind\.it" <compax at inwind.it>
- Date: Fri, 28 Dec 2007 08:10:55 +0100
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Pace, in tutte le terre! In occasione della celebrazione della Giornata Mondiale della Pace il 1° gennaio 2008, vogliamo far crescere uno spirito di pace e di convivenza nella nostra città e in questo nostro mondo, oggi così diviso e segnato da guerre, ingiustizie, povertà e violenze. La caduta delle ultime barriere tra Italia e Slovenia richiama una politica che fermi per sempre la guerra e il terrorismo. La pace non è impossibile, tante guerre possono essere pacificate. Siamo convinti che essa dipenda anche dall'atteggiamento personale di ognuno. Per questo dobbiamo impegnarci a compiere ogni giorno dei gesti necessari alla convivenza, capaci di ricomporre i rapporti umani laddove siano lacerati, senza cedere al pessimismo e allo scoraggiamento. Il 1° gennaio 2008 la Comunità di Sant'Egidio, il Comitato Pace Convivenza e Solidarietà "Danilo Dolci", la Tavola della Pace, l'Azione Cattolica Diocesana e il Movimento dei Focolari promuovono una marcia che partirà dal Colle di San Giusto (ore 16.00) fino a Piazza Sant'Antonio, per rafforzare la volontà di pace e ricordare tutte le terre che soffrono per la guerra e il terrorismo. Nel 2008 ricorre il 40° anniversario della prima Giornata Mondiale della Pace, provvidenziale intuizione di Papa Paolo VI. Benedetto XVI scrive nel messaggio per la prossima giornata, "Famiglia umana, comunità di pace": "Tutti i popoli della terra sono chiamati ad instaurare tra loro rapporti di solidarietà e di collaborazione, quali s'addicono a membri dell'unica famiglia umana". Il Papa ricorda inoltre che "Sessant'anni orsono l'Organizzazione delle Nazioni Unite rendeva pubblica in modo solenne la Dichiarazione universale dei diritti umani. Con quel documento la famiglia umana reagiva agli orrori della Seconda Guerra Mondiale, riconoscendo la propria unità basata sulla pari dignità di tutti le persone, ponendo al centro della convivenza il rispetto dei diritti fondamentali dei singoli e dei popoli: fu quello un passo decisivo nel difficile e impegnativo cammino verso la concordia e la pace". Un passo ulteriore in questo senso è stata l'approvazione della Moratoria Universale delle esecuzioni capitali, da parte della terza commissione delle Nazioni Unite a seguito dell'impegno delle principali associazioni abolizioniste. Seguita nei giorni scorsi dalla ratifica da parte dell'Assemblea Generale delle N.U. E' un passo di pace contro ogni forma di violenza. Il Santo Padre auspica tra l'altro "concreti accordi in vista di un'efficace smilitarizzazione, soprattutto nel campo delle armi nucleari". Affermazione che assume forte significato nel Golfo di Trieste, dove insistono ben due porti che sono scalo di naviglio militare nucleare, Trieste e Capodistria. Quest'anno ricorrono anche il ventesimo anniversario della Marcia in città e il decimo dalla morte di Danilo Dolci, pacifista di queste terre, di padre italiano e madre slovena, tre volte candidato al Nobel per la Pace. La Marcia intende ribadire quanto stabilito dall'art. 11 della Costituzione e quanto espresso dal nuovo Statuto regionale: "Il Friuli Venezia Giulia persegue una politica di pace e di dialogo con tutti i popoli; promuove la cooperazione internazionale, ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli, e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, sostiene i processi di moratoria delle Armi di Distruzione di Massa". E sostiene di conseguenza l'approvazione di una nuova Legge per le politiche di Pace, di prossima discussione da parte del Consiglio regionale. A chi crede che lo scontro tra le civiltà sia inevitabile diciamo: liberatevi da questo pessimismo opprimente, che alimenta un mondo di muri e di nemici dove diventa impossibile vivere sicuri. In questo spirito a Trieste e in tante città del mondo, il 1° gennaio 2008, donne e uomini di buona volontà, laici e credenti di tutte le religioni, sono invitati a manifestare che la pace è possibile. La guerra non è inevitabile ed è contro la ragione. La guerra è la madre di tutte le povertà.
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