Missili puntati contro la russia nell'elicottero caduto ad Aviano



Aviano Ghedi Dal Molin gli Stati uniti portano nuove armi contro la minaccia costituita da Putin . I militari morti s'addestravano a fronteggiare le tyruppe di Mosca . dal il nord sardegna del 12.11.2007 di Marco Mostallino

Falco Nero si addestra
all'attacco in picchia-
ta sulle possenti spal-
le di Orso Bruno. Ma
Falco Nero ha la coda
spezzata. disperato si avvita
nel suo volo finch col ventre
tocca terra. Violento contro se
stesso. Falco Nero muore con
un urlo di metallo. Sulla riva
del Piave di Treviso. Gli undici
soldati uccisi e feriti, sparsi tra
le lamiere, i campi di mais ap-
pena tagliati e la nebbia. A un
passo, a un balzo dal cavalcavia
dove corre l'asfalto che, ad est
sempre più ad est, raggiunge
persino Gorizia, la frontiera. Da
confine a confine. La linea del
Piave era la trincea della Patria,
settant'anni fa. Contadini ve-
neti e sardi in divisa fuori-ta-
glia, coi piedi zuppi e la polvere
da sparo fradicia, con la brace
del sigaro dentro la bocca per
non mostrare nemmeno la più
flebile luce, la notte, al cecchino
austriaco. Che faceva, Falco Ne-
ro, il possente elicottero ame-
ricano in passaggio radente so-
pra il fronte dove sparavano i
moschetti di un altro millen-
nio Il Black Hawk ( falco nero )
statunitense si addestrava nei
cieli bassi del Trevigiano, dove
è precipitato gioved , si pre-
parava, in una missione di ad-
destramento, al combattimen-
to. Logico, normale di questi
tempi per il velivolo di stanza
alla base di Aviano: c'è guerra
in Iraq, in Afghanistan e l'A-
merica, tutti hanno pensato,
vuole essere sempre pronta.
SBAGLIATO Falco Nero nel suo
ventre non portava crociati per
la lotta contro il terrorismo, il
feroce Saladino islamico che -
nella visione di Washington -
minaccia l'Occidente. Falco Ne-
ro volava per artigliare, in un
plumbeo ma possibile domani,
l'Orso Bruno. Le basi del Nord
st, da Ghedi in Lombardia
fino ad Aviano, passando per la
misteriosa - ma non troppo -
Longare del Vicentino, hanno
da qualche mese ritrovato l'o-
riginaria vocazione. Non la
guerra calda del deserto ira-
cheno, ma quella gelida, la
guerra fredda contro i russi.
Sono i documenti ufficiali a
rivelarlo. Sono i nomi e gli
squadroni dei militari morti,
resi noti dagli sa solo quattro
giorni dopo il disastro, dopo
una lunga e imbarazzata re-
ticenza. I morti sono morti, ve-
ro. Però cambia qualcosa, anzi
tanto quando si conosce quali
mostrine portavano sulla mi-
metica. E quattro di loro ap-
partenevano al 31st Fighter
Wing, un reparto di aerei a
corto raggio, incapaci di rag-
giungere e colpire l'Iraq in pie-
na efficienza. anto che, nel
1991, quando gli F16 furono
chiamati a partecipare all'ope-
razione Desert Storm, l'attacco
all'Iraq di papà Bush, il reparto
venne trasferito a Incirlik in
Turchia. Compito del 1 è la
difesa aerea contro la minaccia
dell'Est.
Lo conferma un documento
ufficiale dell'Us Air force, l'a-
viazione Usa, solo da poche set-
timane declassificato , ovvero
sottratto al segreto militare. Il
titolo del dossier è 31 FW Sup-
port to Contingenc y opera-
tions since 1994 , l'elenco dei
compiti svolti dal 1994 ad oggi.
Bombe sulla Serbia nel 1999,
sorvoli di Macedonia, Bosnia,
Croazia. Persino una breve per-
manenza nella Repubblica Ce-
ca per la difesa aerea di un
vertice internazionale. Una sto-
ria militare scritta sulle uni-
formi delle vittime di alco e-
ro, elicottero di supporto ai cac-
cia che tanto solcano i cieli del
ord Est che, nelle belle gior-
nate di quest'autunno, è im-
possibile guardare in alto senza
scorgere le spumose scie bian-
che dei jet. Una storia ma anche
un futuro di nuova frontiera, di
un sistema di difesa che adesso
reclama anche il Dal Molin,
l'aeroporto di Vicenza. Ed è la
Nato a confermare il recente
cambiamento nel modo di ope-
rare degli Stati Uniti in Italia,
una virata che era già nei piani
ma che è stata brusca da quan-
do la tensione con la Russia è
salita e Vladimir Putin ha an-
nunciato di non voler più ri-
spettare gli accordi di non pro-
liferazione presi con ashin-
gton.
R per la qua-
« R O
le gli Stati Uniti vogliono il Dal
Molin è che noi non ci saremo
dentro», spiega da Bru elles
una fonte militare della ato
sotto garanzia di anonimato
ma il suo nome e alto grado
sono nel taccuino del cronista .
« utto ciò che sta accadendo
nelle basi del ord Est italiano
- prosegue l'alto ufficiale eu-
ropeo - è legato al confronto
con la Russia. Il Dal Molin di-
venta cruciale, perché gli Stati
Uniti potranno agire libera-
mente senza nessun coordina-
mento con l'Alleanza Atlantica.
Ma l'errore che fate in Italia -
dice ancora il militare - è di
ragionare sulla possibilità o
meno che dalla pista vicentina
decollino gli aerei da bombar-
damento o gli intercettori. Per
questi scopi ci sono già le basi
di Aviano e gli aeroporti mi-
litari americani in Germania. Il
Dal Molin - spiega la fonte Nato
- deve essere inserito in questo
sistema di difesa aerea, altri-
menti non se ne comprende la
funzione. Là dentro, senza do-
versi confrontare con gli alleati
della ato, e dunque nemmeno
con l'Italia, le forze Usa pos-
sono stipare approvvigiona-
menti, sistemi elettronici, mu-
nizioni, sistemi d'arma per sup-
portare l'intera rete di aero-
porti europei che provvede alla
difesa aerea contro la minaccia
russa».
Falco nero dunque volava in
vista del confronto con l'orso
Bruno. La composizione del-
l'equipaggio lo conferma. re
delle vittime dello schianto, i
sergenti Robert D. Rogers e
Mar A. Spence e l'aviere an-
ziano Kenneth P. Hauprich r
erano - secondo la nota ufficiale
diffusa ieri - «avionic sensors
team members» o «leader». Si
trattava di militari esperti in
sistemi elettronici di volo, pun-
tamento, attacco e difesa elet-
tronica degli aerei da combat-
timento. Maneggiavano dun-
que apparecchiature sofistica-
te, le quali spiegano anche per-
ché gli Usa hanno chiesto che
l'Italia rinunci all'inchiesta
giudiziaria sul disastro: il Blac
Hawk caduto era esso stesso
dotato di sistemi computeriz-
zati che il Pentagono non vuole
che vengano esaminati da
esperti stranieri. Dall'indagine
su alco ero potrebbero ap-
punto emergere fatti imbaraz-
zanti per ashington ma anche
per Roma.
Si potrebbe arrivare infatti a
capire che anche in un altro sito
del Vicentino qualcosa sta cam-
biando. A Longare, nel cosid-
detto Site Pluto , per oltre
trent'anni gli Stati Uniti hanno
piazzato una sessantina di mis-
sili terra-aria insieme ad alcune
testate nucleari lo ha ammesso
il Pentagono . Il sistema di di-
fesa convenzionale cioè non
atomico del ord Est italiano è
basato sui missili i e Her-
cules. Armi obsolete, in sman-
tellamento. Saranno a breve so-
stituite con i più efficaci or-
digni del Medium E tended Air
Defense S stem. Con un im-
pegno di circa tre miliardi e
mezzo di dollari, gli Usa stanno
ammodernando la difesa aerea
in patria, in Germania e in Ita-
lia. Al Veneto, alla Lombardia e
al riuli Venezia Giulia sono
destinate batterie di missili
piazzate su grossi autocarri, in
grado di spostarsi in fretta. La
tattica è chiamata shoot and
scoot , ovvero prima colpisci e
poi fuggi per sottrarti alla ri-
sposta del fuoco nemico. È il
nuovo modello militare dise-
gnato dal Pentagono per l'Italia
che, alla porta dei Balcani, da
qualche mese è tornata ad es-
sere il bastione contro il pe-
ricolo costituito dalla Russia.
anto che appena un mese fa il
31', al quale appartenevano i
morti nel revigiano, ha svolto
una serie di esercitazioni con-
giunte con i Mig dell'aviazione
bulgara, partendo da Sofia.
Proprio la Bulgaria è il Paese
prescelto dagli Stati Uniti per
installare quel sistema missi-
listico che ha innervosito Putin
al punto di sospendere l'ap-
plicazione degli accordi di non
proliferazione delle armi.
IN QUESTO QUADRO - ripren-
« STO
de la fonte ato - è importante
anche la base toscana di Camp
Darb . Proprio lì il 1st ighter
ing conserva parte dei propri
materiali. E sempre da Camp
Darb , vicino al porto di Li-
vorno, parte un oleodotto mi-
litare che raggiunge Aviano».
Aerei e missili nel ord Est
puntati contro la Russia. Lo
raccontano le mostrine dei po-
veri morti sul greto del Piave.
« negli anni '70 - racconta an-
cora l'alto ufficiale - i comandi
della ato calcolarono che le
truppe schierate al confine di
Gorizia non avrebbero resistito
più di dodici minuti all'impatto
con le forze del Patto di Var-
savia. u allora che si cominciò
quell'evoluzione strategica che
conduce oggi alla richiesta del
Dal Molin. Meno soldati, meno
mezzi blindati e più difese ae-
ree e, ora, elettroniche. el
ord Est - conclude la fonte
della ato - non vedrete carri
armati: la difesa dalla Russia è
fatta di aerei, missili e micro-
chip». Shoot and scoot, colpisci
e fuggi alco ero, prima che
orso Bruno ti sbrani. ■