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Missili puntati contro la russia nell'elicottero caduto ad Aviano
- Subject: Missili puntati contro la russia nell'elicottero caduto ad Aviano
- From: giuseppe scano <useppes at tiscali.it>
- Date: Mon, 12 Nov 2007 12:18:29 +0100
Aviano Ghedi Dal Molin gli Stati uniti portano nuove armi contro la minaccia costituita da Putin . I militari morti s'addestravano a fronteggiare le tyruppe di Mosca . dal il nord sardegna del 12.11.2007 di Marco Mostallino
Falco Nero si addestra all'attacco in picchia- ta sulle possenti spal- le di Orso Bruno. Ma Falco Nero ha la coda spezzata. disperato si avvita nel suo volo finch col ventre tocca terra. Violento contro se stesso. Falco Nero muore con un urlo di metallo. Sulla riva del Piave di Treviso. Gli undici soldati uccisi e feriti, sparsi tra le lamiere, i campi di mais ap- pena tagliati e la nebbia. A un passo, a un balzo dal cavalcavia dove corre l'asfalto che, ad est sempre più ad est, raggiunge persino Gorizia, la frontiera. Da confine a confine. La linea del Piave era la trincea della Patria, settant'anni fa. Contadini ve- neti e sardi in divisa fuori-ta- glia, coi piedi zuppi e la polvere da sparo fradicia, con la brace del sigaro dentro la bocca per non mostrare nemmeno la più flebile luce, la notte, al cecchino austriaco. Che faceva, Falco Ne- ro, il possente elicottero ame- ricano in passaggio radente so- pra il fronte dove sparavano i moschetti di un altro millen- nio Il Black Hawk ( falco nero ) statunitense si addestrava nei cieli bassi del Trevigiano, dove è precipitato gioved , si pre- parava, in una missione di ad- destramento, al combattimen- to. Logico, normale di questi tempi per il velivolo di stanza alla base di Aviano: c'è guerra in Iraq, in Afghanistan e l'A- merica, tutti hanno pensato, vuole essere sempre pronta. SBAGLIATO Falco Nero nel suo ventre non portava crociati per la lotta contro il terrorismo, il feroce Saladino islamico che - nella visione di Washington - minaccia l'Occidente. Falco Ne- ro volava per artigliare, in un plumbeo ma possibile domani, l'Orso Bruno. Le basi del Nord st, da Ghedi in Lombardia fino ad Aviano, passando per la misteriosa - ma non troppo - Longare del Vicentino, hanno da qualche mese ritrovato l'o- riginaria vocazione. Non la guerra calda del deserto ira- cheno, ma quella gelida, la guerra fredda contro i russi. Sono i documenti ufficiali a rivelarlo. Sono i nomi e gli squadroni dei militari morti, resi noti dagli sa solo quattro giorni dopo il disastro, dopo una lunga e imbarazzata re- ticenza. I morti sono morti, ve- ro. Però cambia qualcosa, anzi tanto quando si conosce quali mostrine portavano sulla mi- metica. E quattro di loro ap- partenevano al 31st Fighter Wing, un reparto di aerei a corto raggio, incapaci di rag- giungere e colpire l'Iraq in pie- na efficienza. anto che, nel 1991, quando gli F16 furono chiamati a partecipare all'ope- razione Desert Storm, l'attacco all'Iraq di papà Bush, il reparto venne trasferito a Incirlik in Turchia. Compito del 1 è la difesa aerea contro la minaccia dell'Est. Lo conferma un documento ufficiale dell'Us Air force, l'a- viazione Usa, solo da poche set- timane declassificato , ovvero sottratto al segreto militare. Il titolo del dossier è 31 FW Sup- port to Contingenc y opera- tions since 1994 , l'elenco dei compiti svolti dal 1994 ad oggi. Bombe sulla Serbia nel 1999, sorvoli di Macedonia, Bosnia, Croazia. Persino una breve per- manenza nella Repubblica Ce- ca per la difesa aerea di un vertice internazionale. Una sto- ria militare scritta sulle uni- formi delle vittime di alco e- ro, elicottero di supporto ai cac- cia che tanto solcano i cieli del ord Est che, nelle belle gior- nate di quest'autunno, è im- possibile guardare in alto senza scorgere le spumose scie bian- che dei jet. Una storia ma anche un futuro di nuova frontiera, di un sistema di difesa che adesso reclama anche il Dal Molin, l'aeroporto di Vicenza. Ed è la Nato a confermare il recente cambiamento nel modo di ope- rare degli Stati Uniti in Italia, una virata che era già nei piani ma che è stata brusca da quan- do la tensione con la Russia è salita e Vladimir Putin ha an- nunciato di non voler più ri- spettare gli accordi di non pro- liferazione presi con ashin- gton. R per la qua- « R O le gli Stati Uniti vogliono il Dal Molin è che noi non ci saremo dentro», spiega da Bru elles una fonte militare della ato sotto garanzia di anonimato ma il suo nome e alto grado sono nel taccuino del cronista . « utto ciò che sta accadendo nelle basi del ord Est italiano - prosegue l'alto ufficiale eu- ropeo - è legato al confronto con la Russia. Il Dal Molin di- venta cruciale, perché gli Stati Uniti potranno agire libera- mente senza nessun coordina- mento con l'Alleanza Atlantica. Ma l'errore che fate in Italia - dice ancora il militare - è di ragionare sulla possibilità o meno che dalla pista vicentina decollino gli aerei da bombar- damento o gli intercettori. Per questi scopi ci sono già le basi di Aviano e gli aeroporti mi- litari americani in Germania. Il Dal Molin - spiega la fonte Nato - deve essere inserito in questo sistema di difesa aerea, altri- menti non se ne comprende la funzione. Là dentro, senza do- versi confrontare con gli alleati della ato, e dunque nemmeno con l'Italia, le forze Usa pos- sono stipare approvvigiona- menti, sistemi elettronici, mu- nizioni, sistemi d'arma per sup- portare l'intera rete di aero- porti europei che provvede alla difesa aerea contro la minaccia russa». Falco nero dunque volava in vista del confronto con l'orso Bruno. La composizione del- l'equipaggio lo conferma. re delle vittime dello schianto, i sergenti Robert D. Rogers e Mar A. Spence e l'aviere an- ziano Kenneth P. Hauprich r erano - secondo la nota ufficiale diffusa ieri - «avionic sensors team members» o «leader». Si trattava di militari esperti in sistemi elettronici di volo, pun- tamento, attacco e difesa elet- tronica degli aerei da combat- timento. Maneggiavano dun- que apparecchiature sofistica- te, le quali spiegano anche per- ché gli Usa hanno chiesto che l'Italia rinunci all'inchiesta giudiziaria sul disastro: il Blac Hawk caduto era esso stesso dotato di sistemi computeriz- zati che il Pentagono non vuole che vengano esaminati da esperti stranieri. Dall'indagine su alco ero potrebbero ap- punto emergere fatti imbaraz- zanti per ashington ma anche per Roma. Si potrebbe arrivare infatti a capire che anche in un altro sito del Vicentino qualcosa sta cam- biando. A Longare, nel cosid- detto Site Pluto , per oltre trent'anni gli Stati Uniti hanno piazzato una sessantina di mis- sili terra-aria insieme ad alcune testate nucleari lo ha ammesso il Pentagono . Il sistema di di- fesa convenzionale cioè non atomico del ord Est italiano è basato sui missili i e Her- cules. Armi obsolete, in sman- tellamento. Saranno a breve so- stituite con i più efficaci or- digni del Medium E tended Air Defense S stem. Con un im- pegno di circa tre miliardi e mezzo di dollari, gli Usa stanno ammodernando la difesa aerea in patria, in Germania e in Ita- lia. Al Veneto, alla Lombardia e al riuli Venezia Giulia sono destinate batterie di missili piazzate su grossi autocarri, in grado di spostarsi in fretta. La tattica è chiamata shoot and scoot , ovvero prima colpisci e poi fuggi per sottrarti alla ri- sposta del fuoco nemico. È il nuovo modello militare dise- gnato dal Pentagono per l'Italia che, alla porta dei Balcani, da qualche mese è tornata ad es- sere il bastione contro il pe- ricolo costituito dalla Russia. anto che appena un mese fa il 31', al quale appartenevano i morti nel revigiano, ha svolto una serie di esercitazioni con- giunte con i Mig dell'aviazione bulgara, partendo da Sofia. Proprio la Bulgaria è il Paese prescelto dagli Stati Uniti per installare quel sistema missi- listico che ha innervosito Putin al punto di sospendere l'ap- plicazione degli accordi di non proliferazione delle armi. IN QUESTO QUADRO - ripren- « STO de la fonte ato - è importante anche la base toscana di Camp Darb . Proprio lì il 1st ighter ing conserva parte dei propri materiali. E sempre da Camp Darb , vicino al porto di Li- vorno, parte un oleodotto mi- litare che raggiunge Aviano». Aerei e missili nel ord Est puntati contro la Russia. Lo raccontano le mostrine dei po- veri morti sul greto del Piave. « negli anni '70 - racconta an- cora l'alto ufficiale - i comandi della ato calcolarono che le truppe schierate al confine di Gorizia non avrebbero resistito più di dodici minuti all'impatto con le forze del Patto di Var- savia. u allora che si cominciò quell'evoluzione strategica che conduce oggi alla richiesta del Dal Molin. Meno soldati, meno mezzi blindati e più difese ae- ree e, ora, elettroniche. el ord Est - conclude la fonte della ato - non vedrete carri armati: la difesa dalla Russia è fatta di aerei, missili e micro- chip». Shoot and scoot, colpisci e fuggi alco ero, prima che orso Bruno ti sbrani. ■
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