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Da Piera Graffer in nome del topo seveso
- Subject: Da Piera Graffer in nome del topo seveso
- From: "Doriana Goracci" <doriana at inventati.org>
- Date: Sun, 15 Apr 2007 05:03:30 +0000
- Bounce-to: "Doriana Goracci" <doriana at inventati.org>
La risposta di Piera Graffer mi è appena arrivata.Eccola nella sua interezza. Buona domenica a tutt*. Doriana ___________________________________________________ Alla risposta su Topo Seveso avevo dimenticato il finale. La conclusione di John fu: 'Se il tuo governo vuole NON risolvere il problema Seveso ha fatto tutte le mosse più giuste.' Io mi chiamo Piera Graffer e vivo a Trento. Faccio la scrittrice. Ho pubblicato alcuni libri: Caucaso (LOGISMA, Firenze) il più importante, che mi è valso alcuni premi fra cui il Fiorino d'argento e il Premio Mario Soldati. E' (o era quando è stato scritto) l'unico libro, o per meglio dire l'unica antologia, sulla storia e le leggende del Caucaso, infatti fra i circa 800 testi della bibliografia, solo il Milione di Marco Polo è in italiano. La sua versione inglese (Caucasus, Logisma) tradotta da me, mi è valsa la partecipazione al CESS, Central Eurasian Studies Society di Harvard, USA, dove ho tenuto anche una conferenza. Ho scritto anche SEPPELLISCI IL MIO CUORE ALLA RADURA DEI CERVI che è il diario di una ragazza cecena. ps. Due anni fa, quando presi parte alla conferenza del CESS a Boston, intervistai Noam Chomsky. L'intevista fu pubblicata dal 'TRENTINO'. Su http//cess.fas.harvard.edu si dovrebbe trovare il mio nome fra gli iscritti. Ai tempi dei Seveso frequentavo John Barltrop. Il suo email è JBarltrop at aol.com. Oppure chiedere a Brasenose College, Oxford, chi era (nel senso che nel frattempo è andato in pensione ed ora vive in Florida). Nessuno gli ha raccontato queste cose, bensì le ha vissute lui in prima persona e le ha raccontate a me. Ciao piera graffer >In data 14/4/2007, "Enrico Peyretti" <e.pey at libero.it> ha scritto: > >>Seriamente interessante e preoccupante, ma come faccio a diffondere una >>informazione come questa? >>Chi è Piera, senza cognome!?! >>Cosa fa nella vita? Come sa queste cose? >>A chi e dove Barltrop ha raccontato queste cose? >>Possiamo forse fare a meno di un po' di verificabilità, o almeno di una >>fonte individuabile, delle notizie? >>Grazie, Enrico Peyretti >__________________________________________________ >>> Il Dr John Barltrop, che lavorava nel laboratorio di Fleming quando >>> quest'ultimo scoprì la pennicillina (non ho capito se il Nobel fosse >>> andato anche a lui), fotochimico inventore di molecole (è sua infatti >>> per esempio quella delle lenti degli occhiali che cambiano colore a >>> seconda dell'intensità della luce, e quella dei televisori al plasma, >>> che cambia colore in seguito a stimolazioni elettriche) quando era >>> Vice-Principal al Brasenose College di Oxford fu invitato dal governo >>> italiano a risolvere il problema di Seveso insieme a tre altri >>> scienziati: un americano e due vietnamiti (questi ultimi presumibilmente >>> a causa della loro familiarità con l'agent orange, scaricato a piene >>> mani (o a pieni B52) dagli USA sopra il Viet-Nam. Agent Orange è un >>> altro nome della diossina. >>> >>> John rimase molto stupito che il governo italiano si fosse mosso non >>> subito, ma a tre settimane di distanza dallo scoppio dell'ICMESA. >>> >>> Andarono a prenderlo all'areoporto con una macchina presidenziale con le >>> bandierine che sventolavano sui parafanghi. John è un uomo semplice, e >>> questo lo lasciò abbastanza allibito. Poi lo trasportarono in un >>> albergo, dove fu abbandonato in beata solitudine. Non gli fu comunicato >>> dove fossero alloggiati gli altri scienziati, nè gli fu permesso di >>> contattarli. Il giorno dopo lo chiamarono e gli dissero che doveva >>> presentarsi in televisione a fare uno statement. Prima di sottoporsi >>> alle telecamere tentarono di spalmargli del fondotinta sulla faccia, ma >>> lui rifiutò. Probabilmente perché quella era la sua prima volta e non >>> sapeva che in tv si truccano anche i maschietti. >>> >>> 'Mi fecero sedere davanti a un magnifico tavolo di radica veneziana del >>> '700 e mi dissero di parlare. Ma non mi era stato fornito alcun dato >>> sullo scoppio dell'ICMESA. Non avevo la formula chimica del, o dei, >>> materiali esplosi, non ne conoscevo la quantità, non sapevo a quale >>> temperatura era avvenuto il fatto, non sapevo nulla. Non essendo nelle >>> condizioni di capire cosa fosse successo ho fatto un discorsetto >>> generico, poi sono tornato a casa. >>> >>> Se il tuo governo avesse seriamente voluto risolvere il problema >>> dell'ICMESA avrebbe dovuto: >>> >>> 1. Muoversi subito invece di lasciar passare tre settimane >>> >>> 2. Fornirci tutti i dati possibili nel massimo dettaglio, poi chiudere a >>> chiave noi quattro specialisti in una stanza e non lasciarci uscire >>> finché non avessimo trovato una soluzione congiunta.' >>> >>> Anche la soluzione cui arrivarono, e cioè quella di asportare con le >>> ruspe il terreno contaminato e sepplellirlo poco distante fu, a detta di >>> Barltrop, sbagliata, perché la diossina c'è ancora tutta, con tutto il >>> suo potenziale letale ancora intatto: una bomba a orologeria. Secondo >>> lui si sarebbe dovuto inventare una molecola che, sollecitata dalla >>> luce, si combinasse a quella della diossina, neutralizzandola. Il >>> preparato avrebbe dovuto essere spruzzato dovunque, anche per esempio >>> sui muri delle case, dove col sistema adottato dal governo la diossina >>> rimase indisturbtata. >>> >>> Un altro errore, o secondo Barltrop una stupidaggine, fu quello di >>> recintare la zona contaminata col filo di ferro spinato. >>> >>> 'Le molecole non si lasciano spaventare dall filo spinato, disse, ce ne >>> sono altrettante di qua come di là dal filo. E nei due o tre mesi >>> trascorsi dallo scoppio agli inizi dei lavori di bonifica il vento, la >>> pioggia, le ruote delle automobili la hanno ormai trasportato in giro >>> per tutto il nord Italia fino in Adriatico. >>> >>> Mi raccomando - concluse - non mangiare a nessun costo pesce >>> dell'Adriatico, perché è contaminato. La diossina è cancerogena e >>> teratogena.' >>> >>> Povero John. Non sapeva che il Nord Italia non ha depuratori, e che tutti >>> gli scarichi industriali fluiscono felicemente in mare. E allora era il >>> '1973, quando gli eroici aviatori della NATO non avevano ancora >>> scaricato le bombe all'uranio impoverito, che non erano riusciti a >>> sganciare sulla Jugoslavia, in Adriatico e nel Garda. >>> >>> Nei due decenni e mezzo trascorsi dallo scoppio dell'ICMESA le tragedie >>> ecologiche si sono susseguite e si stanno susseguendo a ritmi tali, che >>> ormai è diventato un lusso solo il fatto di non vivere in zona di guerra. >>> >>> Ciao >>> >>> piera
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- From: "Doriana Goracci" <doriana at inventati.org>
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