Fwd: Scheda su Sigonella per l'assemblea del 5/11 a Vicenza




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Subject: [vialebasi] Scheda su Sigonella per l'assemblea del 5/11 a Vicenza
Date: Thursday 02 November 2006 14:53
From: "AlfTer" <alfteresa at libero.it>
To: vialebasi at liste.comodino.org, bastaguerra at yahoogroups.com

SCHEDA SU SIGONELLA per l'assemblea del 5/11 a Vicenza


Non esiste struttura militare come quella di Sigonella che assuma in sé tutte
 le contraddizioni del modello neoliberista che Washington e i suoi più
 fedeli alleati tentano d'imporre nel mondo. Partenze per guerre sanguinarie,
 il ricatto degli strumenti di sterminio di massa, militarizzazione del
 territorio e delle coscienze, violazione dei principi costituzionali,
 disprezzo per le libertà individuali, sperimentazione di strategie
 funzionali al nuovo ordine mondiale, sfruttamento intensivo delle risorse,
 sperpero di ricchezze e capitali, lotta armata alle migrazioni,
 potenziamento del controllo mafioso e sociale, contribuzione ai processi di
 distruzione ambientale, cancellazione dei diritti sindacali e
 precarizzazione del lavoro. Succede tutto questo nella più grande base
 aeronavale e nucleare USA del Mediterraneo, baricentro dell'ennesimo
 conflitto nord-sud, il più cruento, il più ideologico, il più imprevedibile
 per gli sviluppi futuri internazionali. Un conflitto che è all'origine
 dell'odierna impennata nei processi di militarizzazione del territorio
 italiano, come sta accadendo a Vicenza con il progetto di trasformazione
 dell'aeroporto Dal Molin in una delle maggiori basi militari degli Stati
 Uniti nello scacchiere europeo.

Dall'autunno 2003 la base è al centro del secondo programma al mondo di
 investimenti della Marina USA: è prevista la spesa di 675 milioni di dollari
 entro il 2007 per potenziare le infrastrutture, ampliare le piste di volo,
 creare 1.100 alloggi per i nuovi reparti che giungeranno in Sicilia. Un
 fiume di denaro che prevedibilmente finirà in buona parte nelle mani di
 imprese in odor di mafia, una costante che ha caratterizzato gli appalti di
 costruzione e di fornitura di beni e servizi a Sigonella. Un modello di
 accumulazione che ha contribuito ad accelerare la crescita dei poteri
 eversivi criminali e la saldatura con i ceti politici ed economici
 dominanti, con conseguenze devastanti sul territorio e la società
 dell'isola.

I nuovi programmi di ampliamento della base stanno condizionando le scelte
 delle amministrazioni locali. In barba ai piani regolatori e ai principi di
 legalità, si è scatenata la corsa all'oro americano: aree agricole vengono
 assegnate all'insediamento di residence per il personale USA; strade e ponti
 vengono realizzati per assicurare comunicazioni più rapide ai mezzi
 militari; vincoli ambientali vengono eliminati per trasformare zone costiere
 o lacustri in campi da golf o infrastrutture turistiche per il riposo dei
 nuovi guerrieri dell'apocalisse globale. Attualmente si lavora a pieno ritmo
 per realizzare una via di collegamento tra il nuovo complesso abitativo di
 Mineo destinato al personale militare e famiglie e la Strada Statale
 Catania-Gela. Il progetto prevede un costo di 2 milioni di euro circa,
 ripartito in parti uguali tra l'ANAS e la Provincia di Catania.
 L'amministrazione di Lentini ha offerto un'area prossima al Biviere (una
 delle più importanti riserve naturali ed oasi faunistica dell'isola) per
 insediarvi un nuovo complesso immobiliare ed ospitare il personale USA; i
 tecnici del Comune hanno anche elaborato un progetto di collegamento
 stradale tra l'area prescelta e Sigonella che "consentirà una riduzione
 notevole dei tempi di percorrenza, avvicinando finalmente la base alla
 città".

Di contro enti locali, forze politiche e mass media scelgono di ignorare
 l'impatto sulla sicurezza delle popolazioni dei depositi di testate e
 carburante in aree di forte emergenza ambientale (il triangolo
 Augusta-Melilli-Priolo) e dei sempre più numerosi incidenti che vedono
 protagonisti aerei o automezzi condotti dal personale USA. Analogo
 comportamento omissivo relativamente allo smaltimento illegale dei rifiuti
 di Sigonella da parte di imprese legate a Cosa Nostra o allo spreco immane
 delle risorse idriche (a Sigonella si consumano annualmente 976 milioni e
 530.000 litri d'acqua interamente prelevata dai pozzi esistenti nella piana
 di Catania).


Extraterritorialità e segretezza della mega base militare

Sigonella è stata posta a disposizione delle Forze Armate degli Stati Uniti
 sulla base di un "Memorandum" firmato l'8 aprile 1957. I particolari del
 "Memorandum" sono segreti anche se in teoria dovrebbero uniformarsi ai
 principi stabiliti dall'"accordo-quadro" firmato da Italia e Stati Uniti
 nell'ottobre 1954 che disciplina la concessione in uso delle basi militari.
 Secondo tale accordo le installazioni statunitensi nel nostro Paese
 dovrebbero essere poste sotto il comando italiano, mentre al comandante USA
 spetterebbe il controllo del proprio personale e dei propri equipaggiamenti;
 inoltre gli USA si obbligherebbero ad utilizzare tali installazioni "per
 adempiere esclusivamente ad impegni NATO", mentre la sicurezza delle aree
 dovrebbe essere "di esclusiva competenza italiana".

Ciononostante Sigonella deve essere classificata come "base statunitense" a
 tutti gli effetti. Nel maggio 1986 alcuni parlamentari della Commissione
 Difesa del Senato ebbero a dichiarare: "Sigonella è impropriamente definita
 "base NATO"; in realtà essa comprende vaste aree date in concessione agli
 USA, che dispongono di strutture, equipaggiamenti e reparti sui quali
 esercitano comando esclusivo. Nella base il comando italiano ha il potere di
 autorizzare il movimento degli aerei americani. Tuttavia non risulta
 definita la possibilità italiana di interferire nell'impiego di aerei USA
 per iniziative dirette o di supporto alla VI Flotta che abbiano finalità
 diverse da quelle della NATO. In altri termini l'Italia non appare
 pienamente garantita da un uso delle forze USA improprio, deciso da altri e
 tale da poter coinvolgere il nostro Paese...".

Da allora non è stato approntato nessuno strumento per sanare la grave
 limitazione della sovranità nazionale. Dal punto di vista della "protezione
 delle infrastrutture" si è assisiti invece ad un'ulteriore involuzione. Nel
 luglio del 1997 il parlamentare di Rifondazione Comunista Giovanni Russo
 Spena ha denunciato l'implementazione di un programma di osservazione e
 perlustrazione in funzione di ordine pubblico dei "dintorni" della base di
 Sigonella con l'utilizzo esclusivo di personale statunitense. Il programma
 comprendeva tra l'altro anche la "segnalazione" e "l'archiviazione di
 notizie di incidenti, furti e reati in genere". Come rilevato dal
 parlamentare, il programma ha costituito una vera e propria rottura del
 "monopolio della sicurezza da parte dello Stato italiano sul territorio
 nazionale, principio sancito dalla Costituzione italiana". Il processo è
 degenerato con gli attentati dell'11 settembre 2001. Nelle strade esterne
 alla base le vetture di Carabinieri e Polizia di stato sono state sostituite
 dalle "Alfa Romeo 166" della Polizia Militare statunitense, che come
 chiarito dal comando italiano "possono fermare individui o mezzi ritenuti
 sospetti se in prossimità di sedi USA, anche perciò nei pressi dei
 villaggi-residence presenti nei diversi comuni vicini a Sigonella".

Resta tuttavia il numero degli ordigni atomici ospitati nei bunker uno dei
 maggiori misteri della base siciliana. "Il comandante della base parlando di
 ordigni con testate nucleari ci ha detto che fino al 1991 erano presenti
 nella base, sul dopo ci è stato posto il segreto militare", ha raccontato ai
 giornalisti l'on. Paolo Cento (Verdi) a conclusione di un incontro della
 Commissione Difesa, il 30 marzo 2003, con i vertici di Sigonella. Ai
 parlamentari è stata negata anche l'informazione sul trasferimento nella
 base siciliana dei velivoli anti-sommergibile dall'Aeronautica militare sino
 ad allora ospitati nell'aeroporto di Cagliari-Elmas. La decisione di
 concentrare a Sigonella tutti i velivoli antisom dell'AMI è stata
 formalizzata solo lo scorso dicembre dal ministro Antonio Martino. "Tale
 scelta - ha spiegato il ministro - è stata determinata dall'indiscussa
 importanza che la base di Sigonella riveste quale "polo" prettamente
 militare, nonché, in un ampio disegno strategico, dall'alta valenza della
 base medesima, tenuto conto della sua posizione in relazione ai potenziali
 Teatri di crisi internazionale".

Nella base dei misteri si sta sperimentando la più recente delle iniziative
 USA-Europa nella campagna globale contro il "terrorismo" internazionale. Si
 tratta della cosiddetta "PSI" (Proliferation Security Initiative), un "piano
 d'interdizione dei trasferimenti di armi di distruzione di massa", cui
 aderiscono ufficialmente 11 paesi (Italia, Portogallo, Spagna, Francia,
 Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, Polonia, Australia, Giappone, Olanda).
 Più di un piano multinazionale si dovrebbe parlare di un'iniziativa USA dove
 alcuni alleati occidentali svolgono solo funzioni di contorno. Lo confermano
 le parole dello stesso Consigliere per gli Affari politico-militari
 dell'ambasciata USA a Roma, Gary Robbins, che ha definito la PSI
 "un'iniziativa americana che è stata lanciata dal governo USA e che
 coinvolge diversi paesi partner con cui stiamo lavorando congiuntamente per
 sviluppare modalità di lotta contro la proliferazione delle armi di
 distruzione di massa e il terrorismo ed in particolare ai loro spostamenti
 attraverso gli spazi internazionali".

È nei mari e nei cieli della Sicilia che si svolgono le esercitazioni
 multinazionali più qualificate della Proliferation Security Initiative. La
 più recente (19-22 aprile) ha avuto il nome di "Clever Sentinel", è stata
 diretta e coordinata dal Comando US Navy di Sigonella ed ha visto
 l'intervento di istituzioni e reparti italiani formalmente preposti alla
 difesa dell'ordine pubblico e alla protezione civile, riconvertiti ad hoc
 alla "guerra Nucleare Batteriologica e Chimica" (Polizia, Vigili del fuoco,
 Guardia costiera, ecc.). Ad assistere alle manovre alcuni "osservatori" di
 Norvegia, Gran Bretagna, Ungheria e Singapore. Esercitazioni e missioni, si
 sa, oltre ad un'occasione per mostrare muscoli e professionalità, sono la
 migliore vetrina per i sistemi d'arma prodotti dalle industrie belliche
 nazionali.

Su Sigonella e sul vicino scalo aereo "civile" di Catania-Fontanarossa le
 ombre poi dei "voli fantasma" che il Pentagono e la Cia hanno realizzato a
 partire della primavera del 2003 per trasportare segretamente truppe e armi
 in Afghanistan e Iraq e finanche prigionieri del conflitto e persone
 sospettate di "terrorismo" al lager di Guantanamo. I due aeroporti
 siciliani, infatti, insieme a Fiumicino, Napoli-Capodichino,
 Milano-Malpensa, Rimini e Aviano sono stati tra quelli più coinvolti nelle
 operazioni "sporche" degli Stati Uniti.

C'è poi il tema della pesante servitù sulla mobilità aerea dei siciliani
 rappresentato dallo scalo di Sigonella, tema direttamente legato a quello
 relativo alla scarsa sicurezza dei voli e al transito e allo stazionamento
 di armi "non convenzionali". "L'aumentata presenza militare a Sigonella, non
 solo ostacola la realizzazione di un aeroporto civile intercontinentale,
 necessario per l'incremento del traffico aereo dell'isola, ma pregiudica
 anche il sistema di trasporto della Sicilia imperniato sugli aeroporti di
 Punta Raisi e soprattutto di Fontanarossa", denunciano da tempo i
 rappresentanti della Campagna per la smilitarizzazione della base Usa,
 promosso da Attac Catania, Cepes Palermo e Redazione Terrelibere.org. "Il
 fatto che quest'ultimo aeroporto sia, a causa della servitù militare di
 Sigonella, scollegato dalla rete nazionale di assistenza al volo dell'ENAC e
 sottoposto al controllo radar militare di Sigonella rende impossibile
 l'utilizzazione di altre apparecchiature radar per l'atterraggio e
 particolarmente difficoltoso il funzionamento di questo aeroporto civile;
 mette, inoltre, in pericolo la vita di 4 milioni di passeggeri che ogni anno
 volano su Fontanarossa: i piloti infatti, per la salvaguardia della loro
 vita e di quella dei loro passeggeri,sempre più si rifiutano di partire e di
 atterrare quando le avverse condizioni atmosferiche impediscono la manovra a
 vista ormai superata da decenni in tutti gli aeroporti civili del mondo. La
 smilitarizzazione di Sigonella e l'utilizzazione delle sue attrezzature
 riconvertite agevolerebbero l'incremento occupazionale e turistico al
 servizio di pacifici collegamenti internazionali, trasformando l'area da
 base della morte in utile e solidale "Ponte tra i Popoli" del Mediterraneo".


Antonio Mazzeo della Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella


Per un approfondimento dei programmi di ampliamento della base di Sigonella
 si veda:


  1.. Mazzeo, La Mega Sigonella, www.terrelibere.org.

Lista delle rete Vialebasi
http://www.vialebasi.net

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