DOPO LA MADDALENA VIA TUTTE LE BASI STRANIERE





COMUNICATO STAMPA



DOPO LA MADDALENA VIA TUTTE LE BASI STRANIERE



Le recenti dichiarazioni del ministro Martino sull’intenzione, da parte dell’amministrazione statunitense, di rinunciare all’approdo per i sommergibili nucleari della Maddalena e all’ampliamento di quella base, rappresenta - se sarà seguito da fatti concreti - un segnale positivo, frutto essenzialmente della mobilitazione delle popolazioni sarde che da sempre si oppongono alla militarizzazione del proprio territorio.

Per ora l’annuncio del ministro italiano della Difesa rappresenta soltanto un primo passo, seppur importante, ma occorre vigilare e continuare a mobilitarsi in tutte le forme possibili affinché gli apparati militari statunitensi e della Nato avvertano costantemente la richiesta di smilitarizzazione dei territori che proviene da alcune forze politiche, sociali e sindacali del nostro paese, ma in particolarmente dai comitati e dalle comunità locali che da anni si sono organizzate per chiedere la chiusura delle innumerevoli basi militari imposte al nostro paese e la cessazione di una relazione di sudditanza nei confronti di Washington che trasformano la penisola in una enorme portaerei al servizio della strategia di guerra statunitense.

Ricordiamo che Giovedì 17 novembre, presso la Sala delle Colonne della Camera dei deputati, si è tenuto un importante e riuscito incontro nazionale teso a rilanciare la mobilitazione democratica e popolare contro le basi militari straniere e le armi nucleari in Italia. Per l’occasione sono stati presentati due progetti di legge a firma del deputato dei Verdi Mauro Bulgarelli. Il primo (PdL n. 5971) riguarda l’indizione di un referendum consultivo sullo smantellamento degli armamenti nucleari presenti sul territorio nazionale, teso a dare ai cittadini la possibilità di esprimersi sull’opportunità di mantenere negli insediamenti militari italiani e stranieri, nonché nei poligoni di tiro, a costi elevatissimi per l’intera collettività, dispositivi nucleari che comportano, per tipologia e caratteristiche intrinseche, un elevato rischio per la popolazione, sia sotto il profilo ambientale che sotto il profilo sanitario. Il secondo (PdL n.6100), propone la desecretazione automatica di tutti i documenti coperti da segreto di stato la cui stipula risalga ad oltre 25 anni fa.

Occorre continuare a mobilitarsi affinché la dichiarazione di Martino abbia un seguito concreto e affinché alla auspicabile chiusura della base della Maddalena segua anche lo smantellamento dei poligoni militari italiani in Sardegna e delle basi USA e NATO in territorio italiano, a cominciare dalle basi operative di Camp Ederle (Vicenza), Sigonella (Catania), Camp Darby (Livorno) e dalle bombe nucleari stoccate nelle basi di Ghedi (BS) e Aviano (PN).



Comitato per il ritiro dei militari italiani dall'Iraq

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