A FOGGIA UN APPELLO PER SOSTENERE LE FORZE DI PACE



A FOGGIA UN APPELLO PER SOSTENERE LE FORZE DI PACE

Il 4 novembre, giornata delle Forze Armate, ha segnato, e non a caso,
l'apertura ufficiale, a Foggia, della Campagna di Obiezione alle Spese
Militari per la Difesa Popolare Nonviolenta (OSM/DPN) che, aderendo ad un
movimento nazionale, propone un modo diverso, alternativo e nonviolento, di
contribuire alla difesa del Paese.
Lo scopo è quello di ottenere una legge sull'opzione fiscale che dia la
possibilità di destinare i propri contributi fiscali, scegliendo tra la
difesa armata e quella nonarmata e nonviolenta, come quella realizzata dai
Corpi Civili di Pace nelle zone calde dei conflitti internazionali.
Ricordiamo che l'attuale ordinamento prevede, invece, un contributo
obbligatorio per le spese militari, calcolato come aliquota annuale sulle
tasse.
Si tratterebbe di dare la spinta finale agli sforzi di tanti anni di
obiezione avvenuta attraverso l'invio di fondi a organizzazioni non
governative (ONG) o altrre associazioni, come la Papa Giovanni XXIII, per
finanzare progetti di invio di volontari all'estero, quali i Berretti
Bianchi e i Caschi Bianchi.
Già la legge 64 del 2000, istitutiva del Servizio Civile all'estero e il
successivo insediamento, nel 2004, di un Comitato Ministeriale per la
Difesa Civile Nonarmata e Nonviolenta segnano un importante traguardo in
tale direzione. Rimane, tuttavia, l'importanza di affermare,
legittimandolo, un diritto civile, quale quello del varo di una legge
sull'opzione fiscale, degno, affermano gli obiettori e le obiettrici di
Foggia, di un popolo democratico, il quale non si limita a dichiarare la
Pace, ma propone un'idea concreta su come mantenerla o riconquistarla.
Ma su quale idea di fondo poggia la Campagna OSM/DPN?
Come mai la sensibilità del popolo foggiano è tanto alta da spingere il
numero delle adesioni alla Campagna sempre ai primi posti della classifica
nazionale?
Per rispondere a queste domande sarebbe utile ricordare che a Foggia esiste
un ventennale gruppo di obiettori di coscienza al servizio militareŠ e la
figura di don Giorgio Pratesi, che ha saputo coalizzare attenzione e
formazione nonviolenta, rivolta a tanti giovani. Oppure, semplicemente,
perché il secondo conflitto bellico mondiale, col suo terribile bagaglio di
morte, ha lasciato una traccia indelebile nel DNA delle generazioni
foggiane. O, ancora, perchè un sempre più vasto numero di donne si sta
impegnando nell'affermazione di politiche alternative a quelle che, fin dai
tempi remoti, sono state considerate prerogative culturali maschili, come
l'aggressività, la guerra e l'uso delle armi. Di fatto il numero cresce
ogni anno, come pure il desiderio di appropiarsi della consapevolezza,
finalmente, che i mezzi sono altrettanto importanti delle finalità che
intendono perseguire.
Che la Puglia sia, poi, un arsenale di guerra, afferma il gruppo OSM/DPN di
Foggia, dotata di siti nucleari e servitù militari, dalle quali l'attuale
Presidente della Regione Puglia sta prendendo le giuste distanze, è noto a
poche persone. L'impegno deve essere quello di fare luce sui luoghi comuni
e svelare la mistificazione delle informazioni generiche che persuadono
sull'utilità di avere aereoporti militari, laddove non esiste neanche
quello civile. Svelare gli scopi di chi pensa di impaurire, per asservire
le coscienze e far leva sugli stati emotivi evocando paure ancestrali e
bisogni altrettanto remoti, come quello difendersi da un presunto nemico
(ma quale poi, se non c'è attacco?).
Il risultato, continuano, di chi vuole prendersi la briga di approfondire,
è scoprire che il Pil, soprattutto in meridione, è sempre più basso e le
spese militari sempre più alte.
Ha senso, si chiedono, tutto questo?
E' ancora possibile sostenere discorsi sull'orgoglio militare e l'amor di
Patria?
O, piuttosto pensare, concordando con Edgar Morin, a una sorta di
Madrepatria dove le coscienze delle singole nazioni possano confluire in
una coscienza planetaria, in grado di fare spazio ai valori universali?
Allora l'utopia può fare spazio alla concretezza della terza via quella che
si pone tra l'arrendersi all'ineluttabilità di chi viene annichilito dalla
ragione della forza e della violenza e chi pensa che la Pace può essere
mantenuta con l'uso delle armi, per imparare a pensare e ad agire con la
forza della ragionevolezza e gli strumenti della nonviolenza.
A Foggia il coordinamento locale OSM/DPN è ben radicato con riferimenti a
Lucera, Deliceto e Manfredonia. Attualmente sta cercando di realizzare una
rete pugliese con polo anche a Taranto e Bisceglie. Altro evento importante
il 12 e 13 novembre con il Convegno nazionale sulla Difesa Popolare
Nonviolenta che ha visto la partecipazione  a Bologna dei ricercatori
universitari della Nonviolenza e i rappresentanti di tutte le associazioni
pacifiste della nazione, tra le quali il MIR (Movimento Italiano di
Riconciliazione), Centro Studi di Difesa Civile, Caschi Bianchi, Berretti
Bianchi, Movimento Nonviolento: all'ordine del giorno anche l'approvazione
della la bozza del disegno di legge sull'obiezione fiscale e l'istituzione
di un Ministero per la Pace.
Per chiunque voglia aderire alla Campagna, è possibile consultare il sito
di peacelink (www.peacelink.it/amici/cnosm) e scaricare il materiale di
informazione, compresa la guida all'obiezione, oppure contattare uno dei
riferimenti locali (info: e-mail coordace at iol.it; tel 3385624533
-3492639825).

Coordinamento di Foggia
Obiezione alle Spese Militari per la Difesa Polpolare Nonviolenta

Finestra
Le associazioni pacifiste e antimilitariste di Foggia ringraziano gli
esponenenti politici del Comune di Foggia e i rappresentanti politici
locali che sono intervenuti a sostegno dell'opposizione al monumento
all'aviatore con l'insediamento di un aereo militare presso la rotonda di
via Telesforo. In particolare:  Ciro Mundi, vicesindaco,  Michele Del
Carmine , assessore comunale ai diritti dell'uomo, Raffaele Piemontese,
Alfonso Di Pellegrino, il Presidente della V circoscrizione Antonio Iuso,
ritenendo di grande importanza il loro intervento orientato a cogliere i
segnali di una città che sente tutto il peso di una guerra di ieri alla
luce degli orrori della guerra di oggi.
A nome di tutte e di tutti quelli che credono nei mezzi e nei modi di
affermare la pace, grazie!