piano d'evacuazione della maddalena



dal il nordsardegna  del 12\11\2005

La Maddalena. Concitata riunione (a porte chiuse) sul pericolo in caso di incidente nuclea re
Il prefetto blinda il vertice
sul piano d'evacuazione
Alessandra Deleuchi
gallura @ ins.sm
■ Sommergibili a propulsione
nucleare fuori da Santo
Stefano. E la porta della sala
consiliare del Comune sbarrata
per cinque ore. Questa la conclusione
dell’incontro blindato
di ieri mattina, organizzato a La
Maddalena dalla Prefettura per
parlare del Piano di emergenza
esterna in caso di incidente nucleare.
Conclusione del sindaco
Angelo Comiti: «L’unico piano
di emergenza possibile è l’allontanamento
dei sommergibili
a propulsione nucleare», ribadendo
di essere stato il primo
a ritenere inutili le 200 pagine
del piano. Ha usato invece l'ironia
Salvatore Sanna, del
gruppo consiliare della Maddalena
Insieme, che sulla maglietta
confezionata per l'occasione
ha disegnato i sommergibili
dentro un water. Per Gian
Vincenzo Belli, l'unica via di
uscita è quella di «allontanare
la base americana».
A rimanere fuori, almeno
nelle prime ore dell'incontro,
non è stata la Base americana
ma la stampa: «È un incontro
operativo per addetti ai lavori»
ha dichiarato il prefetto. A districarsi
nel mare magnum del
piano di emergenza, quindi, c’erano
soltanto loro. Gli ambientalisti,
i politici della provincia
Gallura, il consiglio comunale
della Maddalena e di Palau.
Anche se, in pochi, hanno
avuto o letto quelle 200 pagine.
Latitante la Regione che, a detta
del sindaco Angelo Comiti,
«ha sempre sollevato il tema
della base di Santo Stefano e
poi non ha inviato un suo rappresentante
». La riunione è
stata concitata. Il sindaco ha
sentito il peso delle tante responsabilità
attribuitegli dalle
pagine 79 ed 80 del piano, in
caso che l’incidente ci sia per
davvero. Tra cui il ricovero, l’
attendamento e la distribuzione
di cibo. La tutela dell’ igiene
e l’assistenza ai minori, la distribuzione
dell’ acqua potabile.
E così via. «Non ho i mezziafferma
Comiti rivolgendosi
del prefetto - e non tollero che
mi siano appiccicati addosso
compiti enormi, senza mettermi
nelle condizioni di attuarli».
Ma la storia non finisce qui. Il
Prefetto parla anche di un manuale
d’uso del piano da distribuire
alla popolazione. Un
vademecum per orientarsi nei
meandri dell’emergenza «che
forse pagherà il Comune». Per
una popolazione oggi forzatamente
assente perché «sono
stati invitati tutti i suoi possibili
interlocutori - si è fatto
sapere - e la presenza delle gente
non era necessaria». Ora si
attende un consiglio comunale
unico La Maddalena- Palau ed
una convocazione congiunta
con la Provincia Gallura. ■

Op i n i o n e
«Non siamo
dei somari»
Salvatore Sanna
CONSIGLIERE COMUNALE
Il prefetto, questa mattina,
pensava di trovare
asini a cui lavare la testa.
Però, contrariamente a
quello che credeva, non li
ha trovati. Ha avuto a che
fare con persone che avevano
una loro idea e inspiegabilmente
se ne è
rammaricato. Lui che non
era certamente nello spirito
dell’ offerta, nel senso
che non è venuto a La
Maddalena ad offrirci spiegazioni
e un contributo di
chiarezza. È stato violento
e ci ha lasciato poco tempo
per dire la nostra. Il resto,
circa quattro ore, se le è
prese per sè. Per quanto
riguarda il piano di emergenza
ribadisco la posizione
già espressa in altre occasioni:
è un piano schizofrenico
ed impraticabile.
Come ingiusta è stata la
decisione di tenere fuori
dall'incontro il pubblico e
la stampa. Una scelta assolutamente
incomprensibile
e che nessuno di noi
ha condiviso.
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ga llura @ ins.sm


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