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anche i corsi si uniscono ai sardio contro la base usa della maddalena
- Subject: anche i corsi si uniscono ai sardio contro la base usa della maddalena
- From: "GiuseppeScano" <useppescano at virgilio.it>
- Date: Mon, 31 Oct 2005 13:56:32 +0100
dalla nuova gallura del 27\10\2005 Al via la petizione popolare contro la presenza americanaLA MADDALENA. È iniziata la raccolta di firme tra i maddalenini, chiamati a esprimere la propria opinione sulla presenza della marina americana nell'isola di Santo Stefano. L'iniziativa della petizione popolare è stata intrapresa dalle forze politiche del centrosinistra (Ds, Nuovi socialisti, Irs, Margherita, Pdci, Prc, Progetto Sardegna, Psd'Az, Sardinia Natzione e Sdi) e da alcune associazioni sindacali e ambientaliste. La petizione, nata in seguito alle dichiarazioni rese dal presidente Renato Soru nella seduta del consiglio regionale del 1º ottobre, sarà presentata al sindaco Angelo Comiti. Ai quali i firmatari chiedono che il punto d'approdo per sommergibili nucleari non diventi una base; che gli Usa lascino in maniera definitiva, programmata e in periodo congruo e certo, l'isola della Maddalena; che vengano garantiti i livelli occupazionali di chi lavora nelle strutture Usa. Tra i punti sottolineati nella petizione, figura l'incompatibilità data dalla presenza di una base militare all'interno di un parco nazionale, e il fatto che i sommergibili rappresentano un ostacolo insormontabile per avviare progetti di sviluppo. Infine, la parte dedicata all'arsenale: i firmatari della petizione chiedono che l'area venga restituita alla comunità e che diventi il nuovo polo di sviluppo economico per La Maddalena e per l'intera isola. (a.n.)
Uniti nella battaglia contro gli usurpatori»Sabato la manifestazione di protesta organizzata dall'Irs: massiccia adesione
Il leader Gavino Sale: «Arriveranno tantissime persone da tutta l'isola» SILVIA SANNALA MADDALENA. Pullman di manifestanti sono attesi da Cagliari, dal Nuorese, dal Sassarese. Al porto di Palau, sabato mattina, ci sarà anche uno squadrone di motociclisti, accanto a folte delegazioni di alcune associazioni ambientaliste. Tutti in prima fila al fianco dell'Irs (Indipendentzia Repubrica de Sardigna), il movimento promotore dell'iniziativa contro la base americana a Santo Stefano. Non nasconde lo stupore Gavino Sale, il leader dell'Irs. «L'adesione è stata massiccia - dice - abbiamo ricevuto una valanga di telefonate da parte di persone desiderose di prendere parte a un appuntamento giudicato fondamentale per il futuro dell'arcipelago della Maddalena e di tutta la Sardegna. La gente ha capito alla perfezione il nostro messaggio - aggiunge Sale -: vogliamo riappropriarci di ciò che ci appartiene e che da tanto tempo qualcuno ci ha tolto. Il popolo sardo solleva la testa, si ribella agli usurpatori, gli dice con forza che se ne devono andare». Impossibile conoscere in anteprima i dettagli dell'iniziativa. Per ora si sa che la manifestazione sarà divisa in due parti: la prima davanti al porto di Palau, la seconda alla Maddalena, dopo il viaggio a bordo del traghetto. Imponente l'apparato di sicurezza in campo, «non vogliamo che nessuno si faccia male - aggiunge Gavino Sale - andiamo lì unicamente per ricordare a tutti quali sono i nostri diritti, a casa nostra». All'appello, oltre agli iscritti all'Irs e i simpatizzanti del movimento che arriveranno da tutta la Sardegna, hanno risposto anche numerose associazioni ecologiste e ambientaliste. Non mancheranno alcuni gruppi musicali provenienti dal Sassarese che hanno dato la disponibilità a esibirsi gratuitamente. «E poi - conclude Gavino Sale - ci saranno anche i volti di diversi politici. Perché la battaglia contro la base americana, dopo anni di silenzio assordante, è riuscita finalmente a unire i semplici cittadini a diverse persone che siedono sulle poltrone del potere: tutti insieme per difendere la libertà e la sovranità del popolo sardo».
Uniti nella battaglia contro gli usurpatori»Sabato la manifestazione di protesta organizzata dall'Irs: massiccia adesione
Il leader Gavino Sale: «Arriveranno tantissime persone da tutta l'isola» SILVIA SANNALA MADDALENA. Pullman di manifestanti sono attesi da Cagliari, dal Nuorese, dal Sassarese. Al porto di Palau, sabato mattina, ci sarà anche uno squadrone di motociclisti, accanto a folte delegazioni di alcune associazioni ambientaliste. Tutti in prima fila al fianco dell'Irs (Indipendentzia Repubrica de Sardigna), il movimento promotore dell'iniziativa contro la base americana a Santo Stefano. Non nasconde lo stupore Gavino Sale, il leader dell'Irs. «L'adesione è stata massiccia - dice - abbiamo ricevuto una valanga di telefonate da parte di persone desiderose di prendere parte a un appuntamento giudicato fondamentale per il futuro dell'arcipelago della Maddalena e di tutta la Sardegna. La gente ha capito alla perfezione il nostro messaggio - aggiunge Sale -: vogliamo riappropriarci di ciò che ci appartiene e che da tanto tempo qualcuno ci ha tolto. Il popolo sardo solleva la testa, si ribella agli usurpatori, gli dice con forza che se ne devono andare». Impossibile conoscere in anteprima i dettagli dell'iniziativa. Per ora si sa che la manifestazione sarà divisa in due parti: la prima davanti al porto di Palau, la seconda alla Maddalena, dopo il viaggio a bordo del traghetto. Imponente l'apparato di sicurezza in campo, «non vogliamo che nessuno si faccia male - aggiunge Gavino Sale - andiamo lì unicamente per ricordare a tutti quali sono i nostri diritti, a casa nostra». All'appello, oltre agli iscritti all'Irs e i simpatizzanti del movimento che arriveranno da tutta la Sardegna, hanno risposto anche numerose associazioni ecologiste e ambientaliste. Non mancheranno alcuni gruppi musicali provenienti dal Sassarese che hanno dato la disponibilità a esibirsi gratuitamente. «E poi - conclude Gavino Sale - ci saranno anche i volti di diversi politici. Perché la battaglia contro la base americana, dopo anni di silenzio assordante, è riuscita finalmente a unire i semplici cittadini a diverse persone che siedono sulle poltrone del potere: tutti insieme per difendere la libertà e la sovranità del popolo sardo».
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