Sempre dopo il clamore.



                      Co.Ge.Mil.

COMITATO GENITORI DI MILITARI

      CADUTI IN TEMPO DI PACE

Referenti: Angelo Garro e Anna Cremona

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 Da: Gemona, 3 giugno 2005



Si sono appena spenti gli echi e i clamori di un 2 giugno in cui tutta la stampa nazionale con titoli cubitali annunzia “L’Italia celebra la Festa della Repubblica e le Forze Armate” ed intanto non si vedono sbocchi alla liberazione di Clementina Cantoni e alla fine dell’angoscia dei suoi genitori; intanto tornano in Patria sommessamente le salme di altri quattro nostri soldati morti in Iraq, ma questi non in attentati terroristici (?), ma vittime di un guasto meccanico, (e quasi rischiavano l’accusa di errore umano) giustificazione che mette i familiari al di fuori della possibilità di ottenere alcun risarcimento non rientrando nel contesto della legge 03/08/2004 n° 206 (varata frettolosamente in pieno agosto) in favore delle vittime di atti di terrorismo.

Cosa più sgradevole è stato apprendere che anche per Essi (come già per tutti i nostri figli caduti in servizio) non vi sarà alcuna medaglia alla memoria; nonostante Essi fossero, a detta del nostro Governo inviati in “Missione di pace”.



La cosa potrebbe ancora passare per “passabile” se proprio in questi giorni non avessimo sentito dalla viva voce del Capo dello Stato Ciampi, di voler insignire, come già fu per le vittime di Nassiryia (a cui però non è ancora stata consegnata), di medaglia d’oro le piccole vittime del crollo della scuola di San Giuliano (NA) quali: Vittime del Dovere.

E proprio ieri lo stesso Capo dello Stato ha conferito ben 58 medaglie al merito della repubblica nonché la medaglia di gran croce a Roberto Benigni.

Ovviamente amiamo moltissimo Benigni, ma mi sembra un po’ troppo! Anche perché proprio ieri, sempre il Signor Capo dello Stato ha voluto specificare nel Suo solito discorso alla nazione durante quella inutile parata militare che avrebbe fatto meglio ad annullare visto che il Paese è in lutto, che non vi saranno medaglie per gli ultimi quattro della già lunga serie di morti (oltre10.000 negli ultimi venti anni nonostante la pace), proprio perché morti banalmente (ndr). Cosicché in un Paese in cui medaglie al merito, lauree, nomine senatoriali a vita si sprecano, per i nostri soldati che muoiono in nome di una Italia democratica, civile e opulenta, non vi sarà alcun riconoscimento: ne pecuniario ne onorifico e perfino nemmeno le scuse per un oltraggio subito.



E ieri, giornata delle Forze Armate, nemmeno un fiore è stato posto sul Cippo ad Memoriam di nostro figlio e dei Suoi tre sfortunati commilitoni posto in quel di Venzone, e che il 9 c.m. entrerà nel 7° anniversario della Loro scomparsa.



E come diciamo sempre noi, che i figli ci sono stati scippati da uno Stato ingrato e infedele: morti senza gloria e senza onori. Solo carne da macello a basso costo, e perfino gratis.



Giornate come quella di ieri, vorremmo cancellarle dalla nostra memoria. Festività inutile e barbara dove uno Stato che si reputa civile e democratico, sente la necessità di dimostrare al mondo tutta la sua arroganza e tutta la sua forza bellica. Uno Stato che solo a parole invoca la pace, ma nei fatti continua a fabbricare ed a commerciare in armi di distruzione come le crudelissime “bombe anti uomo”. E il nostro Capo dello Stato, che nonostante tutti i suoi sforzi non ha nulla di mistico, farebbe bene a fare un pò di silenzio considerato che ieri 2 giugno 2005, non ha fatto proprio una bella figura.



In attesa delle prossime pessime notizie, un saluto a tutti.

                                           anna cremona e angelo garro