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pescatori di teulada e base dela maddalena dall'unione del 16\5\2005
- Subject: pescatori di teulada e base dela maddalena dall'unione del 16\5\2005
- From: "Giuseppe Scano" <useppescano at virgilio.it>
- Date: Mon, 16 May 2005 14:13:13 +0200
Sulla base della Maddalena i Ds chiedono la riapertura del confronto con il Governo Servitù, rivolta contro Soru Pescatori oggi in piazza per gli indennizzi: il governatore non firma Servitù militari, il boomerang di Soru Pescatori in rivolta per gli indennizzi. Il caso La Maddalena Fuoco incrociato contro il governatore Soru impegnato nella "resistenza passiva" contro le basi militari in Sardegna. I pescatori del Sulcis questa mattina manifesteranno davanti al Consiglio regionale in via Roma a Cagliari e in viale Trento, dove c'è la sede dalla Regione. Soru tiene in sospeso il protocollo d'intesa proposto dal Comando militare della Sardegna per risarcire le marinerie di Teulada e di Sant'Anna Arresi. Non firma e i pescatori restano senza indennizzi. E mentre lo stesso comitato "Gettiamo le basi", demolisce la resistenza passiva del presidente Soru («un'idea bizzarra e fallimentare», al posto di rivolgersi alla controparte, «colpisce il popolo sardo»), si moltiplicano le reazioni sul caso Santo Stefano e la base navale della Maddalena all'indomani dell'intervista rilasciata all'Unione Sarda dall'ambasciatore Usa in Italia Mel Sembler. I pescatori Il via libero per avere finalmente riconosciuto l'indennizzo c'era. Ma si è messo di traverso il governatore. Che non firma il protocollo d'intesa tanto atteso dai pescatori. Per loro significa non vedersi riconosciuti i danni causati dal fermo pesca forzato per le esercitazioni militari, 158 giorni di mancato guadagno. «Il testo non è frutto di alcun accordo con la Regione», ha però fatto sapere il presidente Soru, contestando il metodo e il merito del documento. La resistenza passiva solleva un polverone di proteste nonostante la vecchia promessa («I soldi ai pescatori li daremo noi») fatta alle marinerie tanto che stamani i pescatori scenderanno in massa a Cagliari. Giurano «di non andare via senza un risultato concreto» e lanceranno un avvertimento al governatore: «Firma subito, non prendere un altro granchio», mentre ne terranno in mano in bella evidenza uno vero. Con i pescatori si schiera il sottosegretario alla Difesa Salvatore Cicu: «Soru non può fare resistenza passiva prendendo in giro i sardi, sta sbagliando nel non sottoscrivere l'accordo impedendo ai pescatori di avere quello che spetta loro. Non può giocare sulla pelle dei lavoratori. Che firmi». La MaddalenaEd è proprio il sottosegretario a parlare di «presupposto errato» in cui inciampa il presidente della Giunta. «Ha un'opportunità e la sta avvilendo a discapito dei sardi». Secondo Cicu dall'intervento dell'ambasciatore si rileva «innanzitutto come l'accordo è stato fatto tra Stato italiano e Usa mentre Soru», contesta l'esponente del governo «pretende di parlare direttamente con gli americani. Il secondo aspetto è che Sembler ricorda la ricaduta economica in Sardegna dalla presenza delle basi navali: 35 milioni di euro all'anno, mentre Soru non dà alternative concrete». Cicu invita quindi la Regione a «proporre un progetto serio e alternativo rispetto alla presenza Usa nell'Isola. E chiede di «pensare un percorso legislativo che consenta al governo Italiano di rivedere il trattato con gli americani. Il resto sono chiacchiere». Netta la posizione del segretario nazionale del Psd'Az, Giacomo Sanna: «L'analisi dell'ambasciatore va bene per gli americani, non per i sardi». Rileva che «non è più sufficiente dire che devono andare via, è necessario un progetto di riconversione insieme ai privati. Deve emergere la capacità di mettere in piedi uno sviluppo economico diverso da quello militare». Roberto Ripa Servitù militari, il boomerang di Soru Pescatori in rivolta per gli indennizzi. Il caso La Maddalena Fuoco incrociato contro il governatore Soru impegnato nella "resistenza passiva" contro le basi militari in Sardegna. I pescatori del Sulcis questa mattina manifesteranno davanti al Consiglio regionale in via Roma a Cagliari e in viale Trento, dove c'è la sede dalla Regione. Soru tiene in sospeso il protocollo d'intesa proposto dal Comando militare della Sardegna per risarcire le marinerie di Teulada e di Sant'Anna Arresi. Non firma e i pescatori restano senza indennizzi. E mentre lo stesso comitato "Gettiamo le basi", demolisce la resistenza passiva del presidente Soru («un'idea bizzarra e fallimentare», al posto di rivolgersi alla controparte, «colpisce il popolo sardo»), si moltiplicano le reazioni sul caso Santo Stefano e la base navale della Maddalena all'indomani dell'intervista rilasciata all'Unione Sarda dall'ambasciatore Usa in Italia Mel Sembler. I pescatori Il via libero per avere finalmente riconosciuto l'indennizzo c'era. Ma si è messo di traverso il governatore. Che non firma il protocollo d'intesa tanto atteso dai pescatori. Per loro significa non vedersi riconosciuti i danni causati dal fermo pesca forzato per le esercitazioni militari, 158 giorni di mancato guadagno. «Il testo non è frutto di alcun accordo con la Regione», ha però fatto sapere il presidente Soru, contestando il metodo e il merito del documento. La resistenza passiva solleva un polverone di proteste nonostante la vecchia promessa («I soldi ai pescatori li daremo noi») fatta alle marinerie tanto che stamani i pescatori scenderanno in massa a Cagliari. Giurano «di non andare via senza un risultato concreto» e lanceranno un avvertimento al governatore: «Firma subito, non prendere un altro granchio», mentre ne terranno in mano in bella evidenza uno vero. Con i pescatori si schiera il sottosegretario alla Difesa Salvatore Cicu: «Soru non può fare resistenza passiva prendendo in giro i sardi, sta sbagliando nel non sottoscrivere l'accordo impedendo ai pescatori di avere quello che spetta loro. Non può giocare sulla pelle dei lavoratori. Che firmi». La MaddalenaEd è proprio il sottosegretario a parlare di «presupposto errato» in cui inciampa il presidente della Giunta. «Ha un'opportunità e la sta avvilendo a discapito dei sardi». Secondo Cicu dall'intervento dell'ambasciatore si rileva «innanzitutto come l'accordo è stato fatto tra Stato italiano e Usa mentre Soru», contesta l'esponente del governo «pretende di parlare direttamente con gli americani. Il secondo aspetto è che Sembler ricorda la ricaduta economica in Sardegna dalla presenza delle basi navali: 35 milioni di euro all'anno, mentre Soru non dà alternative concrete». Cicu invita quindi la Regione a «proporre un progetto serio e alternativo rispetto alla presenza Usa nell'Isola. E chiede di «pensare un percorso legislativo che consenta al governo Italiano di rivedere il trattato con gli americani. Il resto sono chiacchiere». Netta la posizione del segretario nazionale del Psd'Az, Giacomo Sanna: «L'analisi dell'ambasciatore va bene per gli americani, non per i sardi». Rileva che «non è più sufficiente dire che devono andare via, è necessario un progetto di riconversione insieme ai privati. Deve emergere la capacità di mettere in piedi uno sviluppo economico diverso da quello militare». Roberto Ripa IL governatore «L'isola non è la Florida» «L'ambasciatore difende le sue posizioni, ma la Sardegna ha tenuto questo carico enorme delle servitù per oltre 30 anni assolvendo un compito fondamentale per tutta l'Italia. Ora è necessario che alla luce del nuovo sistema federativo la Regione si riveda l'accordo, si ritratti su tutto questo». Per il senatore diessino Rossano Caddeo, è fondamentale che si apra un nuovo confronto con lo Stato. Ricorda come l'Isola ha reso «un servizio enorme non solo alla Nazione, ma anche all'Europa e alla stessa Nato. La scelta della Sardegna come sede delle basi militari è dovuta a un fatto geografico, alla sua insularità e alla bassa densità di popolazione. Due caratteristiche che invece non vengono prese in considerazione dal governo per eliminare i disagi che derivano da tutto questo, e per aumentare i servizi ai sardi». Caddeo rileva quindi che «L'Isola non può caricarsi solo di oneri. Bisogna ricontrattare con il governo nazionale». Ricorda infine che l'indagine del Senato sulla radioattività non ha rilevato pericoli «ma il sistema di monitoraggio è da aggiornare». Questione di punti di vista per il presidente della Regione. «L'ambasciatore americano ha una visione dello sviluppo opposta alla mia». Così Renato Soru ha commentato le parole di Sembler sulla presenza Usa a Santo Stefano. «Il paragone con la Florida non regge. La base militare americana alla Maddalena, altra cosa rispetto alla Florida, compromette lo sviluppo del territorio. Ma non voglio fare polemiche». Sulla questione interviene anche il sindaco di Cagliari Emilio Floris: «La presenza della Nato va ricontrattata in base alle effettive esigenze della difesa e della sicurezza nazionale e internazionale». Sulla vicenda delle basi militari nell'Isola Piergiorgio Massidda (FI) ricorda come «la ricaduta economica è un dato di fatto», ma è necessaria anche «una richiesta di maggior controllo delle basi da parte delle autorità italiane. Sono contrario alla demagogia che dice chiudiamo tutto». E ribadisce il ruolo della Sardegna nello scenario strategico per la sicurezza internazionale. la reazione dela destra Mauro Pili «Una Giunta di girotondini e no global» «Vogliono mimetizzare il fallimento politico del governo della Regione vestendosi da novelli no global. Non mi stupirei se il delirio demagogico li portasse presto a riproporre simpatici girotondi antiamericani». L'ex presidente della Regione Mauro Pili boccia la tattica adottata da Soru contro le basi militari nell'Isola. «Il presidente della Regione e compagni confondono l'autonomia della Sardegna con una crociata prima contro i panini di Porto Cervo e poi contro i semplici americani. L'autonomia sarda», sottolinea l'esponente di Forza Italia, «è cosa seria, e si persegue con progetti di sviluppo in grado di creare lavoro e occupazione. Di questo passo l'unica fabbrica che potremo avere in Sardegna sarà quella dei lucchetti, utili per continuare a chiudere tutto». Pili contesta le scelte adottate dall'esecutivo regionale in questi dieci mesi di governo: «Sono contro le basi militari, sono contro il turismo, l'energia. Sono contro tutto ma ancora non hanno fatto nulla. Solo demagogia». ...................... http://www.censurati.it http://cdv.splinder.com 328 6849962 fax 079 634198 ............................
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