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brutte news dalla maddalena una nuova camp derby ? + + situazione del, basi negli Usa
- Subject: brutte news dalla maddalena una nuova camp derby ? + + situazione del, basi negli Usa
- From: "Giuseppe Scano" <useppescano at virgilio.it>
- Date: Sun, 15 May 2005 22:07:57 +0200
La Maddalena. Incontro del presidente con Mel
Sembler
«Non lasciamo La Maddalena»e ora gli Usa vogliono l'arsenale Un'ora di confronto nella sede diplomatica a Roma per l'ambasciatore la Giunta sarda non è un interlocutore La Marina americana chiede a quella italiana nuovi spazi Caprera, addestramento comune delle truppe da sbarco La Regione sarda non è un interlocutore del governo degli Stati Uniti: di una eventuale chiusura della base navale di Santo Stefano, a La Maddalena, l'ambasciata americana in Italia può discutere soltanto con Palazzo Chigi. Toni garbati ma posizione ferma: così - secondo fonti diplomatiche - l'ambasciatore Mel Sembler si è espresso con Renato Soru, nel secondo incontro tra i due - dopo quello dello scorso anno - avvenuto giovedì scorso a Roma ma del quale si è avuta notizia soltanto ieri. IL CONFRONTO. Nella sede diplomatica di via Veneto, Soru e Sembler hanno parlato per oltre un'ora. Il presidente ha ribadito la sua richiesta: gli americani, ha detto, sono arrivati da amici e da amici ora devono andare via perché la Regione sarda ha necessità di tempi sicuri e di certezze per programmare un diverso sviluppo economico del territorio oggi occupato dalla base per sottomarini a propulsione nucleare. Il colloquio, riferiscono le fonti americane, è stato franco, sereno ma con posizioni nette che non si sono avvicinate di un millimetro. Sembler ha spiegato che soltanto una esplicita, chiara richiesta di sgombero da parte del governo italiano spingerebbe Washington a rivedere la propria politica per la presenza in Sardegna. Ma Silvio Berlusconi e suoi ministri, come ha più volte spiegato il sottosegretario alla Difesa Salvatore Cicu, almeno per ora non hanno alcuna intenzione di compiere un simile passo. LA BASE CAMBIA. Aldilà del niet degli americani, ci sono però delle novità importanti sul futuro dell'installazione Secondo fonti militari, gli Stati Uniti hanno sondato informalmente la Marina militare italiana per acquisire una parte dell'arsenale che si trova nell'isola madre dell'arcipelago. In più a Caprera, a Punta Rossa, sono previsti lavori: la Marina italiana trasformerà la località da palestra temporanea per i suoi incursori del Consubim - truppe da sbarco per missioni speciali - in una base fissa per le esercitazioni. E c'è la possibilità che l'addestramento degli italiani in un futuro prossimo avvenga insieme ai Navy Seals, i commandos della Marina militare americana. Nel quadro del mutato scenario internazionale, il Pentagono ha deciso di mutare la funzione di La Maddalena. I sottomarini nucleari sono già attrezzati per portare sul dorso dei minisub destinati a ospitare proprio le truppe speciali per azioni segrete nell'area del Mediterraneo. Da porto per i sommergibili che andavano a caccia dei russi, Santo Stefano diventa il nido dei reparti specializzati incaricati di colpire oggi in Iraq, domani forse in Siria o chissà dove. Il fatto che i Navy Seals siano già presenti a La Maddalena è stato ammesso, dopo una prima smentita, dallo stesso comandante, il commodoro Fitzgerald Roegge che ha sostituito Cristopher Van Metre, rimosso dopo l'incidente al sommergibile nucleare Uss Hartford. MARCO MOSTALLINO BASI INQUINATE ALLARME IN USA Danni per 8 miliardi
Dopo le basi il disastro: rifiuti tossici, amianto, sostanze cancerogene e materiali radioattivi. Più l'inquinamento delle falde acquifere in profondità. È la condizione di 34 siti dove, dal 1988, il Pentagono ha chiuso le installazioni. Il rapporto non è dei pacifisti, ma giunge direttamente dalla Environmental Protection Agency, l'agenzia del governo degli Stati Uniti per la protezione dell'ambiente. I 34 siti si trovano negli Usa e la loro situazione è talemnte grave che sono stati inseriti nel programma speciale di bonifica chiamato Supefondo: la spesa prevista per la pulizia, che in genere richiede tra i quindi e i trent'anni se non di più, è di oltre otto miliardi di dollari, circa seimila miliardi di vecchie lire. Secondo l'Agenzia, quando i militari vanno via vengono trovati «tricloroetilene, un solvente che provoca il cancro, appezzamenti di terra inquinati dall'amianto, materiali radioattivi e vernici al piombo». Ma il peggio, spiega l'Agenzia, è che in genere la falda acquifera risulta compromessa. La chiave 1 Santo Stefano si trasforma La Marina americana usa la base come area di addestramento e punto di partenza per i commandos. 2 Il Pentagonochiude in casa Tra le basi che gli Stati Uniti voglio chiudere c'è Groton, la “casa” dei sottomarini che raggiungono la Maddalena. 3 Le sostanze inquinanti La base di Groton,secondo il governo Usa, è uno dei siti più inquinati. |
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