RE: Soru proclama la resistenza alle servitù «Stop a tutte le decisioni sui militari»



Ha scritto un trafiletto anche Il Manifesto di ieri (venerdì 30.04.05) senza
autore.
cominciavo a domandarmi che fine avesse fatto Soru.
Riciao
Maja
>-- Messaggio Originale --
>From: "Giuseppe Scano" <useppescano at virgilio.it>
>To: <disarmo at peacelink.it>, "Marcao" <caomar at tiscali.it>, <wafalgio at tin.it>
>Cc: <antonella at censurati.it>
>Subject: Soru proclama la resistenza alle servitù «Stop a tutte
>	 le decisioni sui militari»
>Date: Fri, 29 Apr 2005 19:24:41 +0200
>Reply-To: disarmo at peacelink.it
>
>
>dal il giornale di sardegna del  29\4\2005
>
>SANDRO PISANU
>
>NEI PROSSIMI mesi ingaggeremo
>una guerra pacifica contro le
>servitù militari nell'Isola. Come?
>Non prendendo più decisioni in
>merito. Finché non ci verrà riconosciuto
>il peso iniquo delle basi che i
>sardi devono sopportare, ho dato disposizioni
>alla Commissione paritetica
>di non autorizzare nemmeno l'apertura
>di una nuova finestra in caserma
>». Renato Soru va all'attacco dei poteri
>dello Stato e delle sue intromissioni
>nella specialità della Regione. Sceglie
>di farlo nel giorno del ricordo,
>quella "Die de sa Sardigna" che celebra
>la rivolta dei sardi contro i dominatori
>piemontesi, culminata con la cacciata
>degli stranieri il 28 aprile 1794. Un convegno
>dedicato a Emilio Lussu che ha
>offerto molti spunti per un dibattito
>sulla stesura del nuovo Statuto e sui
>contenuti di cui deve tener conto, a distanza
>di mezzo secolo dal primo.
>"Specialità in pericolo"
>«La specificità esiste. Punto. Ma bisogna
>chiedersi come». Soru nel suo
>intervento ha puntato l'indice sulle
>difficoltà della Regione di difendere
>l'autonomia, insidiata dalla prepotenza
>dello Stato. «Ho incontrato
>l'autonomia col ministro Calderoli e
>col suo fazzoletto verde che spiegava
>da che parte andavano le riforme». Il
>Governatore ha parlato della riforma
>costituzionale, che «andava come
>un rullo compressore», voluta
>senza un confronto: «Si pensava di
>modificare la Costituzione con minor
>attenzione che si presta al mercato
>delle pecore di Barumini». Autonomia
>regionale "svilita" dal condono
>edilizio, «materia di nostra
>competenza primaria» e dalla diminuzione
>del gettito Irpef («voluta
>unilateralmente») che ha fatto perdere
>alla Regione 100 milioni di euro.
>Come il «furto con destrezza» sulla
>tassa degli oli combustibili. «Scippi
>di cui chiederemo conto al Ragioniere
>dello Stato». Per chiudere con
>la tutela dell'ambiente. «L'autonomia
>è in pericolo e noi abbiamo un
>forte bisogno di specialità - ha concluso
>Soru - dobbiamo prendere
>una decisione e andare avanti, vivendo
>senza chiedere troppoepensando
>alla salvaguardia del territorio,
>del lavoro, della scuola e della
>lingua».
>Autonomia e identità
>Il convegno, disertato dall'opposizione,
>si era aperto con le parole
>del presidente del consiglio Giacomo
>Spissu, che elogiando le figure di
>Lussu e Eleonora d'Arborea, partiva
>dal loro contributo per affrontare la
>questione del nuovo Statuto. «Il
>nuovo patto statutario di livello costituzionale
>- ha sottolineato - dovrà
>trovare certezze giuridiche, formali
>e sostanziali in valori moderni. È necessario
>un equilibrio tra la Giunta, il
>Consiglio e gli Enti locali». Per l'accademico
>dei Lincei Giovanni Lilliu,
>autonomia vuol dire identità. «Bisogna
>avere capacità di fare», ha ricordato,
>sottolineando l'importanza di
>valorizzare i beni culturali, «il governo
>di quei beni deve passare dallo
>Stato alla Regione». Paolo Carrozza
>docente dell'università di Pisa, ha
>sottolineato il bilancio negativo della
>specialità e il l'avvenire nero per la
>sardità: «Chi ha pensato il titolo V
>della Costituzione si è dimenticato
>completamente degli Statuti speciali.
>Questa riforma è un doppio
>cappio al collo della Sardegna». Per
>Pietro Soddu, ex presidente del Consiglio
>regionale, «bisogna lasciare da
>parte la visione economicista del
>vecchio Statuto che ha prodotto un
>piano di rinascita incompiuto e cercare
>di inserire un principio di individualismo
>comunitario». Più dialogo
>con lo Stato, dunque, per rinegoziare
>maggiori poteri di autogoverno
>
>
>--
>Mailing list Disarmo dell'associazione PeaceLink.
>Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
>Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/disarmo/maillist.html
>Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/disarmo/index.html
>Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
>http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html
>


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