L'euronave prende il largo





Non preoccupatevi sindacati pacifisti nelle piazze e guerrafondaie nelle fabbriche, il ministro Martino è felice di accontentarvi.

FINCANTIERI: SINDACATI SOLLECITANO FINANZIAMENTI PER FREMM

IN LETTERE A CIAMPI E BERLUSCONI SI CHIEDE IMPEGNO SU 27 FREGATE
(ANSA) - ROMA, 8 mar - Le organizzazioni sindacali Fim-Fiom-Uilm e i lavoratori liguri hanno scritto al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio esprimendo preoccupazione sulla mancata copertura del progetto italo-francese sulle 27 fregate della Marina Militare e chiedendo un loro intervento "affinché il consiglio dei ministri, che si riunirà per licenziare il decreto sulla competitività, possa provvedere per la necessaria copertura finanziaria del progetto, che i francesi hanno già da tempo finanziato rendendo da subito operativi i loro cantieri". Il coordinamento Fim-Fiom-Uilm ligure spiega in una nota che il programma "garantirebbe continuità produttiva per gli stabilimenti Fincantieri e per le aziende Finmeccanica" e chiede un intervento "sulla Fincantieri per far sì che l' azienda si adoperi per trovare carichi di lavoro" in grado di "garantire la piena occupazione del comparto militare anche in presenza dell'acquisizione del progetto Fremm".(ANSA).


Difesa - Siglato a Parigi l'accordo italo-francese che dà il via libera alla costruzione di 27 fregate Fremm - Parla l'amministratore Giuseppe Bono
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L'euronave prende il largo
Un investimento di 8 miliardi di euro - Martino: «Possibile il ricorso a un finanziamento in leasing»


DAL NOSTRO INVIATO PARIGI - Il giorno della firma è arrivato. Dopo due anni di discussioni le fregate italo-francesi Fremm, recentemente ribattezzate Rinascimento, escono ufficialmente dalla nebbia e diventano oggetto di un accordo politico italo-francese, che, nelle intenzioni dei firmatari dovrebbe rappresentare un passo determinante verso la messa a punto di un sistema di difesa comune europea. A siglare l'intesa, che, teoricamente, dovrebbe sfociare entro "breve tempo", forse già nel gennaio prossimo, nella stipula dei contratti fra le due Marine e le industrie interessate al progetto, Fincantieri da un lato, Dcn dall'altro, sono stati ieri, in occasione dell'apertura a Parigi del Salone Euronaval, i ministri della Difesa di Italia e Francia, Antonio Martino e Michelle Alliot-Marie. Affermare con assoluta certezza (e la prudenza in conferenza stampa che ha caratterizzato l'intervento del ministro Martino lo confermerebbe) che nel 2008 la prima delle dieci navi italiane e la prima delle 17 che la Francia costruirà, solcheranno quel mar Mediterraneo alla cui sicurezza dovranno contribuire in modo decisivo, sembra essere ancora azzardato. Sia Francia che Italia sono impegnate nella ricerca dei mezzi finanziari per investire in quello che, con un investimento totale di oltre 8 miliardi di Euro, sarà il più grande progetto di cooperazione industriale mai realizzato in Europa. In entrambi i paesi si parla con insistenza di un ricorso al leasing, che - secondo Martino - «risulterebbe vantaggioso anche per la compatibilità con i limiti di spesa Eurostat». Per quanto riguarda la Francia il ministro francese alla Difesa, Michelle Alliot-Marie ha preannunciato a breve la messa a punto di uno schema di «finanza innovativa» i cui contenuti sono per ora riservati. Per altro lo stesso ministro ha ufficialmente aperto ieri le porte e l'azionariato della principale industria transalpina della Difesa, quella Dcn, partner degli italiani nel progetto Fremm, all'interno della quale potranno essere con quote di minoranza partner privati, conservando lo Stato francese il pacchetto di controllo. Il progetto Fremm-Rinascimento per la costruzione di 27 navi che hanno caratteristiche di base e dotazioni di bordo analoghe, rappresenta - ed è questo il significato politico più autentico dell'accordo siglato ieri - la pietra miliare sulle quali Italia e Francia intendono imprimere una spinta decisiva al progetto di difesa comune europea. Progetto che, dall'Agenzia per la difesa, si sta muovendo verso una sempre più spinta integrazione fra le gendarmerie «prendendo a modello - ha commentato Martino - organizzazione ed efficienza dell'Arma dei Carabinieri». Progetto che dovrebbe - come ancora confermato dal ministro italiano della Difesa - provocare un'accelerazione nella firma dell'accordo sull'Eurofighter. Per quanto riguarda i rapporti fra le industrie, e le prospettive di ulteriori integrazioni con altre industrie europee, l'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, ha sottolineato come Fincantieri, numero uno in Europa nella cantieristica e quarta al mondo, giochi un ruolo strategico di primo piano e come le collaborazioni debbano concretizzarsi non tanto in unioni fra cantieri quanto in attività comuni di progettazione e commercializzazione. Fra l'altro - come emerso a margine di Euronaval - Fincantieri è, in chiave extra europea, impegnata anche nello sviluppo del programma delle littoral combat ships della Marina militare Usa, alle quali potrebbe concorrere apportando l'esperienza maturata sui traghetti veloci e sul mezzo destriero.
fonte: Il Sole 24 ore - Martedí 26 Ottobre 2004

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