Teulada, una flottiglia di barche blocca il poligono di tiro Dure reazioni alle dichiarazioni del sottosegretario Cicu



la  nuova  sulcis  iglesiente del  11\3\2005

TEULADA. Hanno dormito in barca per presidiare l'area interdetta del
poligono militare di Capo Teulada. Le marinerie di Teulada e di Sant'Anna
Arresi continuano a bloccare le guerre simulate della Nato. Da ieri la
flottiglia di pescherecci s'è trasferita davanti alla spiaggia di Zafferano
per impedire le esercitazioni a fuoco. Durissime le reazioni dei pescatori
per le dichiarazioni del sottosegretario della Difesa Salvatore Cicu. Il
consiglio comunale di Teulada ha espresso solidarietà ai manifestanti.
 Il nemico principale è il freddo. La notte a bordo di queste piccole barche
è un vero e proprio inferno. Le conseguenze cominciano a farsi sentire.
 Qualcuno accusa febbre e malesseri ma nessuno intende mollare: «Da qui non
ce ne andiamo - urla Luciano Maricca - se vogliono sparare devono farlo
contro di noi. Stiamo male e forse bisognerà chiedere l'assistenza di un
medico. Molti di noi hanno la febbre ma rifiutano di tornare in porto.
Aspettiamo un segnale da parte del ministero della Difesa».
 Intanto le dichiarazioni del sottosegretario della difesa, Salvatore Cicu,
hanno scontentato tutti: «Siamo stanchi di parole vuote - dice Sandro
Uccheddu - noi non ci facciamo strumentalizzare da nessuno. La protesta è
tutt'altro che pretestuosa e priva di fondamento, come la definisce il
sottosegretario, è invece frutto della nostra esasperazione. Da due anni non
riusciamo a lavorare e la crisi si ripercuote in modo drammatico sulle
nostre famiglie. Cicu afferma di aver fatto tutto ciò che aveva promesso. Ci
dispiace, ma non ce ne siamo accorti». Da oltre un mese la Regione tenta,
inutilmente, di sottoscrivere un protocollo d'intesa, che integri quello
esistente, col ministero della Difesa per inserire la specificità delle
marinerie di Teulada e di Sant'Anna Arresi. In pratica tutto ciò che Cicu
aveva formalizzato in un documento sottoscritto a Roma il 19 ottobre 2004 ed
in particolare il punto 5: «Nel documento è previsto che i giorni di
compenso debbano essere 158, a prescindere dai giorni effettivi di sgombero
per le esercitazioni militari - spiega Pietro Paolo Di Giovanni - quanto
sopra perché la zona di mare dove noi operiamo è interdetta in modo
permanente all'attività della pesca. Perché il ministero della Difesa non ha
ancora firmato il protocollo con la Regione? Che cosa si nasconde dietro
questi ritardi? Cicu dovrebbe dare le opportune risposte senza lanciare
accuse contro nessuno. Sappia, comunque, che siamo ben consapevoli di quello
che stiamo facendo e della sua opportunità». L'altro ieri, intanto, è
arrivato ai pescatori il primo atto di solidarietà da parte delle forze
politiche. Il consiglio comunale di Teulada ha approvato un documento in cui
è stato espresso il massimo sostegno alla protesta, insieme alla promessa di
un intervento in tutte le sedi istituzionali per risolvere in modo
definitivo la lunga vertenza. Sostegno è stato espresso anche dall'ex
presidente della regione Federico Palomba.
Enrico Cambedda

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