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Insegnante maddalenina denuncia Bush (Un caso da prendere ad esempio)
- Subject: Insegnante maddalenina denuncia Bush (Un caso da prendere ad esempio)
- From: wafalgio at tin.it
- Date: Mon, 28 Feb 2005 17:20:09 +0100
LIBERAZIONE 24 FEBBRAIO 2005 «Denuncio il presidente Usa» Un'insegnante in pensione della Maddalena ritiene Bush responsabile del tumore al seno che le è stato diagnosticato due anni fa Maddalena nostro servizio Maria Franca Maiore, insegnante in pensione della Maddalena, ha deciso di denunciare il presidente degli Stati Uniti George W Bush. In qualità di capo supremo delle forze armate americane, lo ritiene il responsabile del tumore al seno che le è stato diagnosticato due anni fa. La signora non ha dubbi sull'origine del male: «Sono convinta che si tratti della radioattività rilasciata dai sommergibili nucleari». Le macchine da guerra targate US Navy ad armamento e propulsione atomica sono ormeggiate nella base di Santo Stefano, isolotto a poche miglia dalla città maddalenina, dall'estate del 1972. «Ho visto nascere l'installazione americana e oggi, a distanza di 33 anni, non saprei come comportarmi in caso di incidente», sottolinea prima di tutto Maiore. «Mai nessuna autorità ha spiegato ai cittadini quali accorgimenti adottare se si dovesse sprigionare una nube tossica dai sommergibili. Ci risulta però che il personale della base Usa disponga di un libretto in lingua inglese con tutte le istruzioni in merito. Tutto ciò ci sembra grave e paradossale». Alla denuncia della signora potrebbero unirsi altri cittadini affetti da tumore o che semplicemente si ritengono danneggiati dalla presenza americana: «Sto ricevendo tantissimi messaggi di incoraggiamento. Sono in molti a sperare che porti avanti sino in fondo questa iniziativa». Per avvalorare la sua tesi Maiore ha raccolto un ampio fascicolo di documenti, dati, informazioni che è già nelle mani dell'avvocato e che potrebbe costituire l'ossatura della causa intentata contro il presidente Usa: «A breve depositeremo tutto alla Procura della Repubblica, attendo solo una telefonata del mio legale», spiega l'insegnante. L'iniziativa, inevitabilmente destinata a fare scalpore e sollevata dal quotidiano sassarese La Nuova Sardegna, non è però una banale operazione per far parlare di sé: «Non volevo assolutamente investire la stampa di tutto questo», precisa la signora. «Avevo intenzione di presentare la denuncia e aspettare. Ma poi ho pensato che il mio caso può essere un esempio da seguire perché non si tratta di un problema personale e isolato. Alla Maddalena esiste un'alta incidenza di tumori e malformazioni neonatali, una delle più alte della regione. Tra il 2003 e il 2004 in città sarebbero venuti alla luce tre bambini affetti da cranioschisi». La signora Maiore è informatissima, cita le recenti ricerche del centro francese Criirad e del professor Fabrizio Aumento che hanno riscontrato nell'arcipelago la presenza di Torio 234 e plutonio. Sciorina dati e percentuali e precisa garbatamente: «È mia intenzione chiedere un risarcimento e ottenere l'allontanamento della base americana. Per il disinquinamento della zona, invece, ho paura che occorreranno degli anni». Nello stesso momento in cui una cittadina sarda decide di procedere a titolo personale contro il presidente Bush, a Roma la Commissione Ambiente del Senato indaga sulla presenza di radioattività alla Maddalena. L'ultima audizione con le associazioni ambientaliste si è tenuta avantieri: «Si vuole dimostrare che a seguito dell'incidente al sottomarino Hartford non si è creata nessuna situazione di allarme e che le analisi del Criirad e di Fabrizio Aumento non hanno rilevato tracce significative di radioattività», sostiene polemicamente Salvatore Sanna di Italia nostra, maddalenino, esperto di questioni militari, sentito dall'organismo parlamentare presieduto da Emiddio Novi. «Italia nostra non si ritiene assolutamente corresponsabile della campagna di allarmismo mediatico che secondo il senatore Pino Mulas sarebbe stata orchestrata a danno della Gallura. Continueremo a dire che i sommergibili nucleari americani non sono compatibili con l'ambiente». Di tutt'altro tenore le dichiarazioni del senatore di An Mulas, vicepresidente della Commissione: «Tutti i dati forniti rivelano che i valori di radioattività sono sempre inferiori alla norma e molto al di sotto di quelli consentiti dall'Unione Europea. Basta con l'allarmismo ingiustificato che si spinge fino al "terrorismo ambientale e sanitario"». Walter Falgio --------------------------- LA NUOVA SARDEGNA 20-02-05, pag. 3, Fatto del Giorno Maria Franca Maiore accusa: tutta colpa dei sommergibili «Avevo un tumore, denuncio Bush» dal nostro inviato Stefania Puorro LA MADDALENA. Lo ricorda bene quel terribile giorno. Quando le è stato diagnosticato un tumore al seno. Due anni, sono passati. Due anni trascorsi a pensare, dopo un?operazione riuscita e una parte del seno asportata, per decidere se lasciar cadere tutto o se intraprendere una battaglia che potrà essere molto dolorosa e che, forse, potrà rappresentare l?inizio di un nuovo incubo. Fatto di smentite, di attacchi, di altra sofferenza. Ma oggi Maria Franca Maiore, 63 anni, maddalenina, non ha più dubbi. Denuncerà il presidente Bush. Lo denuncerà in quanto capo delle forze armate degli Stati Uniti (articolo 2, comma 2, Costituzione americana) perché adesso, con una montagna di carte ed elementi in mano, è sempre più convinta: «Se io mi sono ammalata di tumore - dice - è a causa della presenza dei sommergibili a propulsione nucleare. E se sono qui a parlare, con un po? di difficoltà ma senza timore, è perché sono sempre stata una donna attenta con la prevenzione. Il mio tumore (paget), una rara forma di carcinoma che si presenta inizialmente sotto forma di eczema, è stato scoperto in tempo. Una parte del seno non ce l?ho più, ma non sono stata privata della forza di combattere. Continuo a farlo ogni giorno per tenermi sotto controllo, continuo a viaggiare con tutti i disagi che ciò comporta per fare esami diagnostici e analisi. Ma continuo anche, ogni minuto che passa, a essere sempre più sicura di quello che dico. Non è facile, per me, parlare. Uscire allo scoperto, raccontare la mia esperienza e dire a tutti che secondo me alla Maddalena ci sono inquinamento e radioattività, mi catapulterà in un tunnel. Forse pericoloso. Ci sarà chi si schiererà con me, ma saranno molti quelli che mi attaccheranno e che mi accuseranno di aver creato falsi allarmismi. Sono pronta anche a questo. E aggiungo: qui si continua a vivere nell?incertezza e ancora oggi una verità non esiste. Tanti pareri, tanti test, tante teorie. A volte contradditorie. C?è chi ha sostenuto l?inadeguatezza delle centraline di rilevamento della Asl, chi ha detto il contrario. Ma bisogna venirne fuori, in qualche modo. Sono anche noti i casi di bambini nati malformati e poi morti: casi ancora da chiarire. Ci sono inchieste in corso a vari livelli e, questo, conferma l?assoluta mancanza di elementi certi. Da parte mia intendo muovermi utilizzando quello che secondo me è il rimedio più efficace: una denuncia, che mi auguro non venga strumentalizzata». Maria Franca Maiore è la prima donna, operata di tumore, che arriva a questo punto (anche se per una situazione differente venne denunciato e poi condannato l?ex presidente Reagan ndr). Altre persone prima di lei, come Giulio Giudice, ammalato di cancro, avevano lanciato le stesse accuse contro la base americana. Ma loro non erano arrivati a denunciare il presidente degli Stati Uniti. «Mi rifaccio alla Costituzione americana - aggiunge Maria Franca -: il presidente è il capo delle forze armate e quindi è lui, in questo caso, a dover rispondere nel caso venisse accertato che la presenza dei sommergibili ha contribuito all?aumento di tumori alla Maddalena». Maria Franca Maiore non è nervosa quando parla. E non si blocca mai. E? forse un po? timida, ma nello stesso tempo schietta. Il marito e i suoi tre figli, dice, non avrebbero mai fatto ciò che lei sta facendo. Per loro conta solo una cosa: quella di avere a fianco una moglie e una madre che adesso sta meglio. Però la sostengono e rispettano la sua scelta. «So perfettamente a che cosa andrò incontro. Ma il dossier che sono riuscita a mettere da parte con l?aiuto del mio legale non è superficiale. Mi manca giusto qualche altro elemento, che sto raccogliendo, poi scatterà la denuncia». Ha tanta rabbia, dentro, questa donna. Profondamente sensibile e dall?intelligenza acuta, ha insegnato inglese alle scuole superiori sino al 1982. Poi è andata in pensione, prima del tempo, dopo un periodo trascorso in Iraq per motivi di lavoro del marito. Un?esperienza, vissuta anche con i suoi tre bambini, che l?ha segnata e sconvolta. Erano gli anni della guerra con l?Iran, quando davanti ai suoi occhi si presentavano solo scene raccapriccianti e strazianti. Al suo ritorno alla Maddalena ha voluto pensare solo ai figli e alla famiglia e ha così smesso di lavorare. Li ha cresciuti, quei figli. E poi li ha visti partire: oggi uno vive a Londra e due a Milano. Dalla sua casa, in una zona panoramica della Maddalena, vede il mare. Dalla fine del 2002, però, lo guarda e basta. Non ci va più. Ha paura. E le estati sulla spiaggia fanno parte dei ricordi.
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