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La Maddalena, 3 studiosi spiegano i rischi della base Usa
- Subject: La Maddalena, 3 studiosi spiegano i rischi della base Usa
- From: "Marcao" <caomar at tiscali.it>
- Date: Fri, 29 Oct 2004 00:51:41 +0200
La Nuova Sardegna 26-10-04, pag. 6, Olbia La Maddalena, tre studiosi spiegano i rischi della base Usa «Sommergibili nucleari insicuri» LA MADDALENA. La gente vuole sapere la verità. Si chiede se c'è davvero inquinamento radioattivo nell'arcipelago. Quale occasione migliore, per saperne di più, dell'incontro dibattito organizzato dal Cocis? Il comitato spontaneo cittadino, per la terza volta, ha invitato esperti nazionali e internazionali, proprio per discutere su «La Maddalena e il nucleare. Dialogo per le scelte consapevoli». La risposta non è stata definitiva. Ma ce n'è abbastanza per essere preoccupati. Molta la gente che ha assistito all'incontro del salone del consiglio comunale. Sono arrivati anche da Santa Teresa, Palau, Arzachena e Tortolì, per sentire le relazioni di tre studiosi illustri. Massimo Zucchetti, ingegnere nucleare, ha aperto la discussione parlando «dell'insicurezza intrinseca dei sommergibili nucleari: una minaccia per l'ambiente». È un esperto: è ordinario al Politecnico di Torino dove si occupa della sicurezza dei reattori nucleari. Non ha peli sulla lingua: «La presenza dei sommergibili nelle nostre acque è decisamente illegale - afferma -. Anche perché gli stessi sottomarini nucleari esistenti al mondo, un centinaio, hanno avuto durante i quarant'anni di funzionamento almeno una dozzina di emergenze che hanno comportato l'esposizione alle radiazioni di popolazioni, lavoratori militari. Si sono avute inoltre più di 100 emergenze radiologiche, cioé con inquinamento». Zucchetti ha detto chiaramente che queste macchine non sono per niente perfette. Anzi: «Se obbedissero alla legislazione civile, e non a quella militare, non avrebbero diritto di cittadinanza, non avrebbero il permesso di esercizio e neppure l'autorizzazione dalla commissione di sicurezza nazionale». Secondo Zucchetti quello che viene fatto dall'Us Navy «a livello di esercizio di impianti nucleari sarebbe illegale, sotto tutti i punti di vista, dai problemi di sicurezza, di funzionamento non corretto, con problemi anche di mancanza di una serie di circuiti all'interno di questi reattori». Le sue riflessioni hanno avuto il consenso della platea del salone consiliare che ha applaudito diverse volte. Fabrizio Aumento, geologo marino dell'università di Tuscia di Civitavecchia, ha un approccio differente rispetto a Zucchetti. Si occupa di quello che succede in fondo al mare, anche del movimento di materiale radioattivo, usando una grande quantità di tecniche che si trovano in diversi laboratori. «In una zona complicata come l'isola della Maddalena - ha spiegato -, se si fa una riduzione con soli due campioni, non si risolve il problema. Ecco perché abbisognano analisi più approfondite, ma certamente più costose, che però permetterebbero di rilevare le pericolose radiazioni prodotte dai raggi alfa. La tecnica che si deve usare per cercare la spettrometria alfa (necessaria per guardare la composizione di alcuni elementi transuranici e cioé artificiali) richiede un mese di lavoro per ciascun campione. Ecco perché da febbraio ancora non sono pronti». Aumento conferma che fra gli elementi transuranici è stato trovato il plutonio, già individuato dall'istituto francese Criirad. «Bisogna capire - ha concluso - che cosa avviene alla base, in particolare quando si eseguono lavori sui sommergibili a Santo Stefano». Il biologo Mauro Cristaldi ha parlato infine del «Ruolo delle ricerche radio-ecologiche nello scacchiere geopolitico». Le sue affermazioni non sono state certamente positive: «Nell'isola - ha detto - ancora non si è analizzata la catena alimentare marina da cui partono le sostenze radioattive che poi arrivano all'organismo umano, colpendo gli organi sia dell'uomo che della donna». Andrea Nieddu
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