weapons of mass destruction (WMD)



Esteri

17 ott 07:31   Nucleare: Giappone, Corea del Nord ha gia' ordigno al plutonio

TOKYO - La Corea del Nord avrebbe gia' una bomba nucleare al plutonio simile a quella che gli Stati Uniti sganciarono sul Giappone nel 1945 durante il secondo conflitto mondiale. Lo si legge sul quotidiano giapponese Sankei che riporta una dichiarazione del portavoce del governo giapponese. Pyongyang e il Pakistan starebbero collaborando per dotarsi di ordigni all'uranio. (Agr)


Nota Informativa del Dipartimento di Stato USA, Ufficio degli Affari Pubblici

MISURE DI SICUREZZA CONTRO LA PROLIFERAZIONE

15 settembre 2003

Il documento "Iniziativa per la sicurezza contro la Proliferazione" annunciato dal Presidente Bush a Cracovia, in Polonia, il 31 maggio del 2003, rappresenta una risposta multinazionale alla crescente sfida posta dalla proliferazione delle armi di distruzione di massa, dai materiali ad esse collegati e dalle modalità per la loro consegna, in tutto il mondo. Gli sforzi sempre più aggressivi, volti ad aggirare le norme di non proliferazione esistenti e a ricavare profitto da un simile commercio, richiedono nuove e più incisive iniziative da parte della comunità internazionale.

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* Undici paesi rappresentano il gruppo centrale dell’Iniziativa per la Sicurezza contro la Proliferazione: Australia, Francia, Germania, Italia, Giappone, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna, Regno Unito, Stati Uniti. * I paesi aderenti invitano tutti le nazioni preoccupate per tale minaccia ad aderire ad analoghi impegni. * L’iniziativa per la Sicurezza contro la Proliferazione utilizzerà le autorita’ nazionali e internazionali esistenti e promuoverà misure tali da rafforzarne le capacità al fine di far fronte alla sfida (o agli obiettivi) richiesta dalle misure di sicurezza contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa. * Un addestramento a livello locale sarà tenuto nei prossimi mesi per attivare una collaborazione internazionale di addestramento che mette in atto i principi di interdizione dell’Iniziativa per la Sicurezza contro la Proliferazione .


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Il documento "Iniziativa per la sicurezza contro la Proliferazione" [(Proliferation Security Iniziative (PSI)] riguardante l’implementazione di misure di sicurezza contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa [weapons of mass destruction (WMD)] saranno prese in accordo con le autorità nazionali e nel rispetto dei trattati e dei regimi internazionali già esistenti. La cosa coinvolgerà tutti quegli stati interessati alla non proliferazione e che abbiano la volontà e la capacità di compiere i passi necessari a far sí che il flusso delle armi via mare, aria o terra venga interrotto.

Tale iniziativa è in accordo con la Dichiarazione della Presidenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del gennaio del 1992 e rappresenta un passo fondamentale nell’applicazione della stessa. Stando a tale dichiarazione, la proliferazione di armi di distruzione di massa rappresenta una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionali ed è quindi necessario, da parte degli stati membri delle Nazioni Unite, prevenirla.

COLORO CHE HANNO ADERITO, S’IMPEGNANO A RISPETTARE I SEGUENTI PRINCIPI DI INTERDIZIONE: * Adottare misure efficaci, sia singolarmente che insieme ad altri Stati, che interdicano il trasferimento o il trasporto di armi di distruzione di massa, così come i sistemi di consegna e i materiali relativi alla costruzione delle stesse. * Adottare misure efficienti che consentano un rapido scambio di informazioni utili. * Adoperarsi al fine di rafforzare le autorità competenti nazionali per permettere loro di raggiungere tali obiettivi, lavorando al contempo per rafforzare le leggi e le strutture internazionali. * Non trasportare né prestare assistenza per il trasporto di carichi di armi di distruzione di massa, da e per quei Paesi che notoriamente destano preoccupazione in fatto di proliferazione. Lo stesso dicasi per ciò che riguarda i sistemi di consegna delle armi o dei materiali relativi alla loro costruzione. * Salire a bordo e controllare qualunque nave sospetta che navighi in acque interne, mari territoriali o aree di navigazione che vadano oltre il confine dei mari territoriali di ogni Stato. * Acconsentire, ove le circostanze lo richiedano, a che le proprie navi possano essere parimenti controllate dalle autorità di altri Paesi, così come alla confisca di quei carichi in qualche modo riconducibili alle armi di distruzione di massa. * Fermare e perquisire le navi sospette che navighino nelle proprie acque interne, nei mari territoriali o in zone contigue, e far valere le suddette condizioni per tutte quelle navi sospette, in entrata e in uscita dai propri porti, dalle proprie acque interne o dai mari territoriali. * Richiedere ai velivoli sospetti in transito nel proprio spazio aereo di atterrare per essere ispezionati, ed eventualmente confiscarne i carichi, negandogli poi l’utilizzo del proprio spazio aereo. * Evitare che i propri porti, i propri campi di aviazione ed altre strutture vengano utilizzati come punti di trasbordo per carichi che possano essere collegati alle armi di distruzione di massa .