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una news che non fà più news i pescatori occupano ancora il poligono a teulada
- Subject: una news che non fà più news i pescatori occupano ancora il poligono a teulada
- From: useppescano at virgilio.it
- Date: Tue, 28 Sep 2004 14:20:49 +0200
dall'unione sarda SULCIS IGLESIENTE del 28\9\2004 Teulada. I pescatori Con le barche di legno sfidano in mare la flotta con le stellette Oltre al pagamento degli indennizzi arretrati chiedono di poter calare le reti davanti al poligono Barche in mare e bandiere al vento. I pescatori di Sant?Anna Arresi e Teulada hanno invaso le acque davanti al poligono militare di Capo Teulada. È accaduto ieri quando, a bordo di una ventina di pescherecci e piccole imbarcazioni partite da Porto Tramatzu e da Porto Pino i pescatori hanno occupato per l?intera giornata il mare off limits per le esercitazioni militari. Il blitz è scattato verso le 9 quando i pescatori hanno preso il mare decisi a bloccare le esercitazioni di tiro e rivendicare il diritto al lavoro. Precisi, come l?ordinanza che annunciava l?inizio delle esercitazioni, le due marinerie del Sulcis hanno tenuto fede alla promessa: «Rispetteremo l?ordinanza alla lettera: ogni volta che ci saranno le esercitazioni ? ha detto Luciano Marica, uno dei pescatori ? noi saremo lì con le nostre barche ». Invasione, seppure pacifica, delle acque interdette doveva essere e invasione è stata. Salpati dalle banchine di Porto Tramatzu, i pescherecci hanno raggiunto l?area delle esercitazioni dopo appena mezz?ora di navigazione. Hanno gettato l?ancora a poche centinaia di metri dalla costa e hanno atteso. Tutto come annunciato. All?appello, però, mancavano il tuono dei cannoni e il rombo delle esplosioni. Dal poligono di Capo Teulada, infatti, non è partito neppure un colpo. «Tutto tranquillo», hanno confermato dai pescherecci alla fonda nel tratto di mare davanti alla spiaggia delle Sabbie bianche, Cala Piombo e Portu Zafferanu. Ma la rabbia dei pescatori aumenta giorno dopo giorno. «Non è più possibile andare avanti così ? ha continuato Marica ? ci stanno prendendo in giro da troppo tempo e continueremo a protestare sino a quando non otterremo risultati concreti». A nulla sono valse, pochi giorni fa, le assicurazioni del sottosegretario alla Difesa Salvatore Cicu sul pagamento degli indennizzi per il 2002 e l?avvio dell?iter per quelli del 2003. «La nostra protesta ? ha puntualizzato Pietro Paolo Di Giovanni ? non si limita agli indennizzi. Rivendichiamo la specificità delle nostre marinerie che chiedono di calare le reti nella zona interdetta durante la pausa dell?attività militare». La protesta dei pescatori di Sant?Anna Arresi e Teulada approderà anche in Consiglio regionale. I consiglieri diessini Silvio Cherchi, Antonio Calledda, Siro Marrocu e Salvatore Mattana, infatti, hanno presentato ieri una interrogazione al presidente della giunta regionale e all?assessore all?Ambiente sollecitando la stipula di un nuovo protocollo d?intesa tra Regione e ministero della Difesa che riconosca alle due marinerie il diritto a pescare nelle acque interdette del poligono. L?aver bloccato le esercitazioni di ieri (erano previsti bombardamenti con mezzi aerei in partenza dalla base militare di Decimomannu) è solo una piccola vittoria «in una battaglia per il riconoscimento ? aggiunge Di Giovanni - del nostro diritto al lavoro ». Oggi e domani i pescatori torneranno in mare. «Siamo decisi a proseguire - ha assicurato Di Giovanni - puntualmente ad ogni esercitazione, sino a quando non vedremo accolte le nostre istanze». Mentre i motopescherecci di Teulada e Sant?Anna Arresi navigavano verso il mare vietato i pescatori di Sant?Antioco effettuavano un sit-in nei piazzali del porto. Per alcune ore un centinaio di loro hanno stazionato nel piazzale davanti alla palazzina della Guardia di Finanza. Ad animare la protesa è sempre lo stesso motivo: il ritardo nell?erogazione dei rimborsi per il fermo pesca militare degli anni scorsi ed il silenzio da parte del ministero per l?avvio del tavolo di trattative per la firma del nuovo protocollo di intesa. «Con questo gesto dimostrativo e pacifico abbiamo voluto dare un segnale ? afferma Mimmo Siddu, segretario territoriale della Flai-Ggil - affiancandoci ai nostri colleghi che a Capo Teulada stanno sfidando i cannoni della Nato». Quella di ieri è stata la prima di una serie di manifestazioni che vedranno coinvolte tutte le marinerie del Sulcis. «Vogliamo che il ministero della difesa ? continua Mimmo Siddu - al posto dei comunicati dia risposte concrete alle richieste dei pescatori». Il segretario della Flai-Cgil si riferiva al comunicato stampa con cui, venerdì scorso, il sottosegretario alla Difesa Salvatore Cicu annunciava, tra le altre iniziative parlamentari per la pesca, anche il pagamento degli indennizzi del 2002 e l?avvio dell?iter per il pagamento di quelli del 2003. «Un annuncio a cui non crediamo. Siamo stanchi di anni di promesse ? è il parere di Gianni Crastus, un pescatore da sempre in prima linea nella protesta - saremo determinati sino a quando il ministero non sarà disponibile ad aprire il tavolo delle trattative per un confronto serio e non fatto di comunicati». Insomma, i pescatori pensano che il ministro della Difesa cerchi di prendere tempo. «Forse a Roma temono che potremmo creare problemi - continua Gianni Crastus ? quel comunicato è solo fumo. Fatto per prendere tempo». MAURIZIO LOCCI dalla nuova sardegna sulcis-iglesiente
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