TEULADA Sulla spiaggia piovono bombe



  dalla  nuova  sardegna del 1\6\2004


TEULADA. Guerre simulate, incidenti veri. Tre proiettili, provenienti da
un gruppo di blindati in esercitazione, falliscono il bersaglio e vanno
a finire in acqua a pochi metri dalla spiaggia civile. E? accaduto ieri
mattina, intorno alle dieci, nell?area delle Sabbie Bianche


  
Pagina 9 - Sardegna 
  
Guerra simulata con incidente: cannonate di blindati sulla spiaggia  
  
  
  
I proiettili sono finiti in mare davanti agli occhi terrorizzati di alcuni
operai che lavoravano vicino alle Sabbie Bianche  
  
 

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 TEULADA. Guerre simulate, incidenti veri. Tre proiettili, provenienti da
un gruppo di blindati in esercitazione, falliscono il bersaglio e vanno
a finire in acqua a pochi metri dalla spiaggia civile. E? accaduto ieri
mattina, intorno alle dieci, nell?area delle Sabbie Bianche, tra i comuni
di Teulada e Sant?Anna Arresi. Sono stati momenti d?autentico terrore, perché
in spiaggia un gruppo di operai stava eseguendo dei lavori, per la predisposizione
d?alcuni chioschi, in vista dell?imminente stagione estiva.
 Solo per un caso fortuito non ci sono state conseguenze per le persone
presenti. Secondo una prima ricostruzione sommaria i tre colpi, classificati
fra quelli non esplodenti, sarebbero stati sparati da alcuni mezzi blindati
Centauro che, in questi giorni, sono impegnati in un?importante esercitazione
nel Poligono di Capo Teulada.
 Ieri pomeriggio, attraverso un comunicato stampa di poche righe, il Comando
Militare Autonomo della Sardegna, ha ammesso l?accaduto ed ha ipotizzato
due possibili cause: errata individuzione del bersaglio, evento accidentale
di tipo balistico (rimbalzo anomalo dei proiettili sulla superficie d?impatto).
 Intanto l?esercitazione militare, nella quale era impegnata un?unità di
Cavalleria Blindata, appartenente all?8ª Brigata Bersaglieri Garibaldi,
di stanza a Caserta, è stata immediatamente sospesa. Le sequenze di una
giornata tutta da dimenticare si possono ricostruire grazie alla testimonianza
degli operai impegnati nel lavoro di pulizia dell?arenile: «Stavamo predisponendo
l?area per l?installazione di alcuni chioschi - spiega Renzo Argiolas, presidente
di un piccolo consorzio di operatori turistici del territorio -, con me
lavorava un altro operaio, il quale con l?ausilio di uno scavatore stava
ripristinando la foce del Rio Foxi. All?improvviso abbiamo sentito una decina
di colpi d?artiglieria. Alcuni sono finiti nell?area militare, proprio nel
cuore delle dune. Altri tre colpi invece sono caduti, dopo aver sorvolato
le nostre teste, nell?acqua, proprio davanti alle spiagge libere. Eravamo
terrorizzati. Per qualche minuto, siamo stati incapaci persino di reagire.
Appena ci siamo ripresi abbiamo informato le forze dell?ordine».
 Uno dei primi ad essere informati dell?accaduto è stato Pietro Paolo Di
Giovanni, presidente della coop pescatori San Giuseppe: «L?ho saputo intorno
alle 10,30 - conferma -, pochi minuti prima della manifestazione di protesta
che stiamo attuando, ormai da qualche tempo, nelle acque del Poligono di
Capo Teulada. I lavori di ripristino della foce del fiume erano di nostra
competenza. Lo facciamo tutti gli anni per consentire il regolare deflusso
dell?acqua dagli stagni. Ieri abbiamo incaricato un?impresa, che in poche
ore avrebbe dovuto completare i lavori. Per fortuna l?incidente non ha provocato
danni ma la gravità dell?episodio deve far riflettere. Non è la prima volta
che si verificano situazioni di pericolo e sarebbe opportuna una maggiore
attenzione. Mi auguro che quest?episodio non influisca negativamente nella
vertenza in atto per le concessioni di pesca nelle acque interdette».
 Le Sabbie Bianche, sono un?attrattiva per migliaia di turisti. Sino a qualche
anno fa il filo spinato delimitava l?area nel Poligono del Primo Reggimento.
Oggi c?è più elasticità e la barriera è scomparsa, ma nella parte militare
sono frequenti le attività addestrative.

 Enrico Cambedda  


  
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Vi si addestrano tutte le forze alleate  
  
Per le esercitazioni un?area di 7200 ettari  
  
  
  
  
 

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 TEULADA. Il Poligono Militare del Primo Reggimento Corazzato è uno dei
più importanti d?Europa. Si estende per 7.200 ettari in un territorio caratterizzato
da una conformazione geografica che ben si adatta alle esigenze addestrative
più complesse. Le guerre simulate coinvolgono tutte le forze armate italiane
ma vi si svolgono anche frequenti manovre congiunte con le altre nazioni
alleate. L?intensità dell?addestramento comporta spesso una situazione di
servitù marina, terrestre ed aerea che va ben oltre i confini del demanio
militare. L?insediamento è sorto nel 1958, attraverso l?esproprio delle
aree ai contadini e pastori del luogo. Si tratta di una vera e propria cittadella
con le stellette, dotata di strutture moderne, che bada soprattutto all?efficienza
ed alla sicurezza. Da qualche anno, primo Reparto in Sardegna, ospita i
Volontari in Ferma Annuale. C?è, infine, un progetto per la realizzazione
di un «Ctc», cioè un centro di addestramento al combattimento, dotato di
tecnologie avveniristiche, per la valutazione dell?efficienza dei vari reparti.
(e.c.)


  
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I sindaci di Teulada e Sant?Anna Arresi, Realacci e il Codacons  
  
«Devono garantirci sicurezza»  
  
  
  
  
 

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 TEULADA. Immediate le reazioni per ?l?incidente? durante la guerra simulata.
Proteste ufficiali sono arrivate dai sindaci di Teulada e di Sant?Arresi.
In tarda serata ha preso posizione il Codacons con un comunicato del presidente
Carlo Rienzi. L?episodio è stato, inoltre, stigmatizzato dal deputato Ermete
Realacci della Margherita. Preoccupazione e richiesta di indagini immediate.
 Ritenute insufficienti le spiegazioni provenienti da fonte militare. «Chiediamo
che si faccia la massima attenzione affinché questi episodi non abbiano
a ripetersi - commenta Salvatore Mocci, sindaco di Teulada - prima di esprimere
ulteriori giudizi attendiamo un chiarimento convincente da parte dei militari.
Riteniamo, infine, che in prossimità delle aree turistiche le esercitazioni
a fuoco, debbano essere ridotte».
 Preoccupato anche il sindaco di Sant?Anna Arresi: «Il ripetersi di situazioni
di pericolo per persone e cose non può che provocare sconcerto - afferma
Paolo Dessì - la stagione turistica è già iniziata e sono in attività tutte
le strutture alberghiere e ricettive. Esigiamo quindi un immediato chiarimento,
ma anche che si provveda ad adottare ogni opportuna misura di sicurezza».
 Durissimo l?intervento del Codacons che ha chiesto alla procura militare
di accertare i fatti ed ha sollecitato Renato Soru e Mauro Pili ad assumere
l?impegno di ridurre i poligoni militari in favore delle aree turistiche.
Dopo il Poligono di Quirra, denunciato dal Codacons nei giorni scorsi, l?associazione
riprende ad attaccare gli insediamenti militari nell?isola e chiede alla
Procura Militare di verificare se vi siano stati pericoli per l?incolumità
delle persone presenti in spiaggia.
 «Se durante un?esercitazione è sufficiente che qualcuno non centri il bersaglio
perché dei colpi finiscano in aree dove si trovano delle persone, è segno
evidente che qualcosa non torna - afferma, Ermete Realacci, deputato della
Margherita - allora si rende necessario intervenire. Non deve accadere,
nemmeno in caso di errori umani, peraltro scontati durante un?esercitazione,
che munizioni e colpi, pur non esplosivi, possano costituire una minaccia
per il territorio e la popolazione. Oggi, fortunatamente senza conseguenze,
è successo proprio questo. Si tratta di accertare accuratamente perché sia
successo ed evitare che accada di nuovo. In attesa d?interventi adeguati
servono misure cautelari, anche per l?incolumità degli stessi militari».
 Intanto sull?urgenza di bonificare il mare dai pericolosi residuati delle
esercitazioni militari ha presentato un?interrogazione al ministro della
Difesa il deputato verde Mauro Bulgarelli.(e.c.)