news dala base di teulada la nuova cronaca del sulcis del 11\5\2004



Teulada, i pescatori all'arrembaggio

Con le imbarcazioni bloccano le attività del poligono



«Dal ministero della Difesa solo parole»





TEULADA. I pescatori delle marinerie di Teulada e Sant'Anna Arresi hanno le
esercitazioni nell'area davanti al poligono militare di Teulada. Altri
colleghi sono riuniti nel porto in assemblea permanente, per una protesta
che non si preannuncia né rapida né indolore, visto che ulteriori iniziative
sono previste nei prossimi giorni; se ci sarà brutto tempo o mare mosso,
infatti, i pescatori hanno già annunciato che bloccheranno l'accesso alla
base, per non ridurre la pressione sui militari.
 I pescatori manifestano contro le restrizioni all'attività, decise per
motivi di sicurezza, durante le esercitazioni militari.
 Chiedono di poter lavorare nei giorni in cui non vi sono operazioni
militari e sollecitano la bonifica dei fondali nei quali giacciono bombe e
altro materiale bellico in quantità così significativa da rendere interdetta
perennemente la navigazione.
 «Fino a tre anni fa - spiega il presidente della cooperativa "San Giuseppe"
Pietro Paolo Di Giovanni - era possibile pescare nei giorni in cui non erano
previste le esercitazioni, mentre per i restanti 120 ci veniva corrisposto
un indennizzo di 45 euro a persona per ciascun giorno di blocco. Ora l'
attività è stata interdetta per tutto l'anno per cui chiediamo adeguati
risarcimenti oppure la possibilità di riprendere a lavorare. Se non ci
verranno date risposte soddisfacenti bloccheremo l'attività del poligono
fino al 20 giugno, quando è prevista la sospensione estiva delle
esercitazioni. Non è possibile vivere con 4500 euro l'anno di indennizzo,
con le tasse e le spese correnti che invece di diminuire crescono
vertiginosamente».
 La protesta dei pescatori va avanti da circa sette mesi durante i quali
sono stati effettuati 16 blocchi simili a quello di ieri.
 Nelle scorse settimane c'erano state diverse riunioni, sia a Cagliari che
allo Stato Maggiore della Difesa, alla presenza anche del sottosegretario
alla Difesa Salvatore Cicu, nelle quali sembravano essere stati raggiunti
alcuni risultati positivi, come l'eliminazione dell'interdizione alla pesca
nelle acque limitrofe alla base.
 Ma, come i pescatori avevano capito sin dal primo momento, quegli incontri
non hanno poi prodotto alcunché di positivo, perché la "verifica tecnica"
non si è ancora vista.
 I successivi vertici tecnici con i militari avevano fatto riemergere le
solite difficoltà, tutte centrate alla messa in sicurezza delle acque
davanti al poligono interforze.
 A Roma il sottosegretario Salvatore Cicu, aveva comunicato l'esistenza di
un assenso di massima da parte dei tecnici militari per il via libera alla
pesca anche nelle acque "off limits". La risposta definitiva sarebbe però
legata ad una relazione affidata alla Capitaneria di Porto. «Erano solo
promesse - afferma Sandro Uccheddu di Sant'Antioco - a cui non è seguita la
firma di alcun disciplinare».
 Già la scorsa settimana i pescatori avevano cercato di bloccare l'attività
del poligono, ma solo il forte vento di scirocco aveva impedito lo
svolgimento della protesta, che, nata ieri dovrebbe continuare per diversi
giorni, almeno sino alla prossima convocazione del ministero della Difesa.
Carlo Floris