[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Tappa della "Carovana della pace". Sanna: violata la Costituzione e spaccatura all'interno di An
- Subject: Tappa della "Carovana della pace". Sanna: violata la Costituzione e spaccatura all'interno di An
- From: "giuseppe scano" <useppescano at virgilio.it>
- Date: Fri, 19 Mar 2004 14:47:20 +0100
nuova sardegna cronaca Gallura del 19\3\2004 Basta guerre, no alla base Usa» LA MADDALENA Un lungo corteo nell'isola LA MADDALENA. La carovana della pace ha fatto tappa, ieri pomeriggio, alla Maddalena. Oltre mille persone hanno sfilato per le vie del centro, sotto l' organizzazione del Co.Ci.S. (Comitato cittadino spontaneo) per fermarsi, con un dibattito spontaneo, in Piazza Rossa. L'appuntamento per Social-forum, No-Scorie, Comitato "Firma pro firmare sa bomba", Arci, Cgil, Legambiente, Comitato "Gettiamo Le Basi", i rappresentanti del centrosinistra e tanti altri, ha avuto così una doppia valenza. Il "no" alla guerra ha coinciso con il "no" al potenziale pericolo rappresentato dalla base Usa a La Maddalena. La manifestazione mondiale, organizzata non a caso nel giorno in cui cade l' anniversario dell'invasione dell'Iraq, riporta alla luce i problemi della Maddalena. E' esplicito, in questo senso, Salvatore Sanna: «Il 18 marzo 2003 i sommergibili di stanza a Santo Stefano arrivarono, con la loro nave, nell' isola di Creta per iniziare, il 23, le operazioni belliche. Contro l' articolo 11 della Costituzione, l'Italia è stata compromessa dagli Stati Uniti in un'azione di guerra, mentre il Consiglio supremo della difesa, presieduto dal presidente Ciampi, assicurava che le basi italiane, concesse agli Stati Uniti, non avrebbero partecipato ad azioni di guerra. Non possiamo fingere di non sapere qual è la missione di questa base». Gian Piero Scanu, segretario provinciale della Margherita, spiega la sua posizione: «In tutto il mondo l'esigenza di un ordinamento nuovo si sta manifestando in maniera imponente. La guerra non paga neanche dal punto di vista del cinismo politico, come dimostra la recente esperienza spagnola. È un monito che anche le forze politiche italiane dovrebbero raccogliere». Presente anche Mariella Cao, del Comitato "Gettiamo le basi": «Il concetto è che non puoi dichiararti contro la guerra se continui a tenerti in casa l' industria bellica. La lotta dei pescatori di Teulada, che invadono il poligono da dicembre per impedire le esercitazioni militari; quella degli abitanti di Quirra, che chiedono la sospensione di tutte le attività militari e, infine, la smilitarizzazione della Maddalena, sono tre punti cardine per la Sardegna». Barbara Calanca e stessa fonte pagine centrali Italo Masala:«Mai incontrati i vertici militari americani» Il presidente della giunta regionale smentisce parte della lettera inviatagli dal sindaco della Maddalena E i Ds: «Tutte manovre elettorali della Giudice» GUIDO PIGA LA MADDALENA. Data simbolica, ieri: un anno fa, la nave e i sommergibili Usa della Maddalena arrivavano in Grecia, a fare la guerra all'Iraq, ricorda Salvatore Sanna. Lui sfila nell'isola nel corteo della "Carovana della pace" . Ed è l'immagine della mobilitazione, ora ancora più forte contro la svolta del sindaco Giudice, dai Ds all'Ap-Udeur. Fino anche, in parte, al presidente della Regione Masala, di An come lei. A decine, dall'associazione "Gettiamo Le Basi" al centrosinistra, manifestano il loro no alla guerra, in generale, e al potenziamento della base di Santo Stefano, in particolare. Dice Sanna: «Il 18 marzo 2003 i sommergibili e la nave di Santo Stefano arrivarono a Creta per cominciare cinque giorni dopo la guerra all'Iraq. Il tutto contro l'articolo 11 della Costituzione, che obbliga l'Italia a non fare guerra». E' il tratto comune del corteo, questo, nell'isola scossa dalla presenza Usa, stordita dalla "svolta" del sindaco Giudice contro gli americani, quel suo «via da qui se portate la radioattività». C'è molto dissenso, molte critiche, moltissimi sospetti. I Ds, che per primi denunciarono i rischi della presenza Usa, dicono: «Non può che farci piacere che il sindaco ci dia ragione dopo anni di battaglie. Condivide le nostre posizioni, finalmente: gli Usa sono un freno allo sviluppo». Allegria, direbbe Mike Buongiorno. Ma Pierfranco Zanchetta, capogruppo della Quercia, avanza dubbi pesanti, sulla "svolta": «Abbiamo l'impressione che la Giudice abbia messo in atto un altro dei suoi comportamenti di schizofrenia politica solo per fini elettoralistici». Ma c'è di più: «Non vorremmo che queste sparate contro gli americani - sugli appalti e sui loro uffici da fare in periferia - siano dettate da valutazioni non fatte nell'interesse di tutti i maddalenini, ma solo di alcuni di loro». E comunque, il potenziamento a Santo Stefano c'è, e «non al villaggio Valtur» aggiunge il leader della Quercia: «La Giudice mente ancora: la base di Santo Stefano triplica, mentre quando noi, nel Puc, abbiamo proposto per l'isola un campo da golf e un hotel, il centrodestra ha detto no. Sicché, non c'è nessuna volontà di "salvare" Santo Stefano». E l'eco delle dichiarazioni della Giudice, «farsa, farneticanti» dice Zanchetta, arriva a Olbia. Dopo che il gruppo consiliare dei Ds aveva chiesto al sindaco Settimo Nizzi, di Forza Italia, di prendere posizione contro la base Usa, ottenendo come risposta che «gli americani sono un deterrente contro il terrorismo», ora è l'Udeur a sollevare la questione. Elena Burrai, consigliere comunale, chiede la convocazione dell'assemblea civica per capire «se ci sono le condizioni per il mantenimento della base Usa, se è opportuno intraprendere iniziative con la Regione e il Governo per ottenere risorse finanziare per avviare un monitoraggio a salvaguardia della salute e dell'ambiente». E la Regione, tirata in ballo dalla Giudice per «i licenziamenti, per gli appalti», risponde. A tarda sera, il presidente Italo Masala, di An come il sindaco, finita una riunione di giunta, commenta smentendo una parte della lettera inviatagli dalla Giudice: «Io ho non ho mai incontrato vertici militari statunitensi, ma solo italiani. E' successo il 20 gennaio, a Roma, alla presidenza del Consiglio. In quell'occasione - spiega Masala - abbiamo fatto questo: uno, trattato le dismissioni dei beni dallo Stato alla Regione; due, garantita al Comune della Maddalena, caso unico, la possibilità di trattare direttamente con il Governo le questioni dell'isola, cosa che è avvenuta qualche giorno dopo; tre, garantito il mantenimento del livello occupazionale dell'Arsenale per un anno, fino a nuove decisioni; quattro, garantire a Comune e Provincia la possibilità di accedere nei siti americani per effettuare monitoraggi sulla presenza radioattiva; quinto, sollecitare i vertici militari italiani perché, a loro volta, sensibilizzino quelli americani, nella loro sede di Londra, a far partecipare alle gare d' appalto imprese sarde, non napoletane». Di licenziamenti dei dipendenti italiani, mai parlato, dice Masala: «In quell'occasione non sono stati sollevati questi problemi, di conseguenza, come Regione, non posso risponderne. Se è così, se questo è un altro blitz degli americani, è un problema da risolvere, ma è venuto dopo quella riunione...». Come dire: la Giudice non scarichi sulla Regione eventuali responsabilità. E il balletto, all'interno di An, continua...
- Prev by Date: anche qualche impreditore capisce che la base alla maddalena è dannosa per il turismo e altre novità
- Next by Date: «Parchi al posto delle basi militari» proposta di sardigna Natzione
- Previous by thread: anche qualche impreditore capisce che la base alla maddalena è dannosa per il turismo e altre novità
- Next by thread: «Parchi al posto delle basi militari» proposta di sardigna Natzione
- Indice: