il caso Ilaria Alpi e il traffico d'armi e rifiuti nocivi



Prima di passare alle notizie sulla riesumazione del corpo della giornalista uccisa 10 anni fa in Somalia, due stralci di interviste comparse su Famiglia Cristiana del 15.04.01

INTERVISTA AL SIG. GEN. FIORE:

Gli americani avevano avvertito gli altri Contingenti di aver usato proiettili all'uranio impoverito?

«No mai, ed è grave perché eravamo alleati. Ho letto sui giornali che è circolata una disposizione interna per segnalare ai loro uomini di non aggirarsi dove erano stati bruciati i carri. A noi non hanno detto nulla. E pensare che per dare una mano a loro, dopo l'attacco che subirono in ottobre '93, noi siamo rimasti in quell'area per 4 o 5 giorni, per proteggere le loro operazioni».

Intervista al  Colonnello Carlini:

Ha mai incontrato la giornalista Ilarìa Alpi?

«Sì. Ho avuto tre occasioni d'incontro con lei. Nel primo, che risale all'estate del 1993. sotto il gazebo dell'ex ambasciata. Lei, a un certo punto, mi chiese se avevo mai sentito voci strane riguardo a traffici d'armi e rifiuti tossici. Le risposi prendendola in giro: "Forse tu guardi troppi film", le dissi. Ma lei insistette. E aggiunse: "Sei sicuro che, sotto sotto, la missione non nasconda qualcosa di diverso?". Non feci molto caso a quelle parole. Allora comandavo il reparto, queste mi sembravano solo fantasie. Oggi non escludo niente».

- Lei sta rivelando un particolare importante. Finora l'unica testimone che riferisce di un interesse della Alpi per i traffici parla di un colloquio avvenuto molto più tardi» il 15 marzo 1994, quattro giorni prima della sua uccisione. Le fece domande anche sulla cooperazione?

«No. Di cooperazione non mi parlò. Insistette sui rifiuti, che antepose addirittura al traffico d'armi: "E se sotto ci fosse un traffico di rifiuti tossici?", disse. Le chiesi se stava scherzando. "Che fine fanno le armi che sequestrate?", aggiunse. Spiegai che dovevano andare alla distruzione. "Ma armi che vengono da fuori?", "Ma quali armi ", le dissi. "Tu lavori troppo di immaginazione"».

Rassegna stampa: Ilaria Alpi.


"Nel Golfo della Spezia ci sono troppi casi irrisolti, troppi misteri e sicuramente troppe bugie" Legambiente Spezia commenta in questo modo le scottanti novità riguardanti le implicazioni "locali" sull' omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.

L'associazione ambientalista, dopo anni di denunce, spera in qualche segnale di svolta, e dopo le due audizioni avute con la Commissione Bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, richiama l'attenzione di stampa e cittadini su tutti i lati oscuri del nostro Golfo.

Dai fusti tossici della Jolly Rosso fino a quelli di Pitelli, dalle tonnellate di armi sequestrate in porto, passando per l'inquietante dubbio sul possibile uso al Balipedio di uranio impoverito, e arrivando infine alla discarica "Campo in Ferro", il solo pronunciare il nome "La Spezia" desta in tutta Italia angoscianti interrogativi, anche se in città c'è chi è tentato a far finta di niente.

(legambientespezia.com)

Ilaria Alpi: un altro pezzo di verità..
di  redazione
20 Feb 2004
Commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti.

Presidente, Paolo Russo (FI).
Commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti.

Presidente, Paolo Russo (FI).

Seduta dell'11/2/2004
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PAOLO RUSSO

"La seduta comincia alle 14,10.
Audizione del vicequestore aggiunto della Polizia di Stato, Antonietta Motta Donadio".

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del vicequestore aggiunto della Polizia di Stato, Antonietta Motta Donadio. La Commissione sta svolgendo un'indagine volta ad approfondire taluni specifici profili inerenti alla vicenda dell'omicidio della giornalista Ilaria Alpi e dell'operatore Miran Hrovatin, cui sarebbero connessi aspetti, di competenza della Commissione medesima, che riguarderebbero l'acquisizione di informazioni relative a presunti traffici illeciti di rifiuti radioattivi. La Commissione ha convenuto sull'opportunità di procedere ad un'audizione del vicequestore aggiunto della Polizia di Stato, Antonietta Motta Donadio, in merito alle indagini cui ha partecipato, in qualità di dirigente della DIGOS di Udine, in ordine ai presunti traffici illeciti di rifiuti pericolosi e radioattivi con la Somalia, con particolare riferimento alle connessioni tra tali indagini e l'omicidio della giornalista Ilaria Alpi".

"La Commissione ha già ascoltato su tale materia i giornalisti di Famiglia Cristiana, Alberto Chiara, Barbara Carazzolo e Luciano Scalettari, i coniugi Alpi, il sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma, Franco Ionta, il sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale de L'Aquila, Giuseppe Pititto, l'avvocato Domenico D'Amati, il sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Asti, Luciano Tarditi, nonché i sostituti procuratori della Repubblica presso il tribunale di Milano, Gemma Gualdi e Maurizio Romanelli. Nel rivolgere un saluto ed un ringraziamento per la disponibilità manifestata, darei ora la parola alla dottoressa Antonietta Motta Donadio, riservando eventuali domande dei colleghi della Commissione al termine del suo intervento".
continua:
http://www.reporterassociati.org/index.php?option=news&task=viewarticle&sid= 1467