Re: per conoscenza: basi USA in Italia



Il signor Martinotti, è MOLTO INFORMATO, infatti è l'unico a parte il
governo di Bush e suoi predecessori a conoscere le scadenze dei trattati
italo-americani, peccato perchè noi poveri Sardi non ne sappiamo
assolutamente nulla, e poi così voglio informarlo che S.Stefano non è un
luogo ameno come Gaeta e Taranto dato che si fa la manutenzione ai
sommergibili nucleari e con missili da 200 chilotoni e uranio impoverito, ed
è sicuramente l'unica base per questo SPORCO  LAVORO in tutto il
Mediterraneo e Oceano Atlantico e da S.Stefano sono partiti carichi di morte
per essere lanciati dalla somalia in poi la morte radioattiva, comunque che
il signore così informato perchè non pubblica le fonti delle scadenze
passate e perchè no future dei trattati italo-americani ? a si biri no in
paris con costui
----- Original Message -----
From: "Claudio Martinotti (by way of Carlo Gubitosa
<c.gubitosa at peacelink.it>)" <claudio.martinotti at farm.it>
To: <disarmo at peacelink.it>
Sent: Thursday, February 26, 2004 3:53 PM
Subject: per conoscenza: basi USA in Italia


> Martino- Bertinotti - Cossutta
> già d'accordo per nascondere
> le nuove basi Usa in Italia
> Roma 26 febbraio - (La Velina Azzurra) - Il ministro della difesa Antonio
> Martino ha ammesso ieri alla Camera nel corso del question time che gli
> americani stanno rinnovando le loro basi in Italia ("non si può escludere
> una diversa dislocazione della presenza militare americana sul territorio
> nazionale"), ha detto dando di gomito al vicino con aria furba. Ma che la
> materia è segreta e lui, purtroppo, non può dire nulla al Parlamento. E se
> ne è andato trattenendo a stento le risate. L'interrogante Elettra Deiana
di
> Rifondazione comunista si è mostrata delusa e tutto è finito lì. Anche
> perché la sua interrogazione era stranamente generica e non documentata e
> perché, essendo sarda, la Deiana era interessata solo alla base della
> Maddalena, per la quale in Sardegna si parla e si manifesta nelle piazze
da
> alcune settimane. E dunque la deputata di Rifondazione non poteva proprio
> tacere. Altrettanto stranamente la Deiana, attirando l'attenzione sulla
> Maddalena, ha invece taciuto sulla nuova base navale Usa da realizzare a
> Taranto, che sarà la nuova grande base-comando degli Usa nel Mediterraneo,
> come a Taranto si sa già da almeno due anni.
> Si ripete la sceneggiata del Governo
> "amerikano" D'Alema-Cossiga-Cossutta
> Quella che si è recitata alla Camera è solo la sceneggiata di sempre. La
> regola di ferro, l'unica regola che conta ancora in Italia, è che le basi
> Usa sono intoccabili e impronunciabili. Gli ingenui credono che il governo
> "amerikano" D'Alema-Cossiga-Cossutta nacque per fare la guerra del Kosovo.
> Mentre il vero obiettivo era l'approvazione camuffata in Parlamento del
> rinnovo dei trattati per le basi Usa e Nato, che erano tutte insieme in
> scadenza in quei mesi. Bertinotti e lo stesso Cossutta avevano minacciato
> fuoco e fiamme se fossero stati rinnovati. In realtà bastò un vago ordine
> del giorno letto nell'aula e tutti fecero finta di non capire. Infatti da
> allora non si parlò mai più del rinnovo delle basi americane.
> Così accadrà esattamente anche nei prossimi mesi, con una storica
> trasformazione dell'insediamento Usa in Italia e l'allestimento già
iniziato
> delle nuove basi comando, Bertinotti e Cossutta conniventi. Il futuro
> dispositivio americano verrà bilanciato su due poli essenziali, la grossa
> base navale sullo Jonio e la struttura di comando di terra a Solbiate
Olona
> in Lombardia. La base di Taranto, secondo le indiscrezioni accumulatesi
> negli ultimi mesi, verrà affiancata alle due basi italiane già esistenti.
Si
> tratta della vecchia storica base di Mar Piccolo e della nuova base di Mar
> Grande, costata 150 milioni di euro (per un terzo finanziati dalla Nato) e
> tuttora da completare. Anche la seconda base è sotto comando italiano. Ma
è
> dotata di alcune infrastrutture Nato (ad esempio per il rifornimento) che
> verranno condivise con le unità navali alleate di altri Paesi. Questa
> seconda base è integrata con la base aerea della Marina Militare di
> Grottaglie, che si trova a 20 chilometri.
> L'ambasciata USA sta acquistando
> aree e spazi logistici a Taranto
> Quella americana sarà quindi la terza base navale a Taranto. Anche nelle
> scorse settimane i giornali italiani locali e alcuni siti pacifisti hanno
> fornito indiscrezioni su questa futura mega struttura comando da 600
milioni
> di dollari. Gli americani, che si stanno sganciando da Napoli e Gaeta,
> intendono concentrarvi forze imponenti che la base della Maddalena in
> Sardegna non è in grado di accogliere. Già da mesi molte fonti italiane ed
> estere in dicano Taranto come futura sede di un "interporto" militare Usa.
> Nel maggio 2003 l'ambasciatore americano Selmer ha incontrato il
presidente
> dell'autorità portuale di Taranto, Petriccione. Mentre il 27 dicembre
> scorso, l'emittente "Radio France International" ha annunciato che
> "l'America è alla ricerca di un ponte sul Mediterraneo dove sfrutterebbe
una
> presenza già consolidata".
> Il Corriere del Giorno dell'11 gennaio 2004 ha pubblicato il prima pagina
un
> articolo ("Un porto a stelle e strisce") in cui si annuncia un sopralluogo
> per l'eventuale costruzione di un molo a scopo commerciale a Taranto. Il
12
> gennaio scorso la funzionaria dell'ambasciata Usaa Roma Barbara Lief è
> giunta a Taranto alla guida di una missione ufficialmente commerciale, con
> uomini della Westland Securities, una società americana di analisi
> finanziaria e studi di fattibilità. L'operazione era ovviamente segreta.
Il
> 2 febbraio scorso un sopralluogo a Taranto è stato fatto dalla "Uss La
> Salle", nave-comando della Sesta Flotta.
> Ma a Taranto tutti sanno della nuova base Usa
> A dispetto delle smentite ufficiali Usa, la conferma dei piani Usa per
> Taranto è venuta anche dal deputato locale Massimo Ostillio dell'Udeur
> (centrosinistra), vicepresidente della Commissione Difesa della Camera.
> Ostilio ha dichiarato al Corriere del Mezzogiorno che i vertici militari
Usa
> puntano a "realizzare due grossi poli logistici in Italia, uno per le
truppe
> di terra a Solbiate, vicino Milano, e uno navale in Puglia, a Taranto".
> L'on. Ostillio ha detto che la scelta del Pentagono ricadrà su Taranto. I
> piani militari Usa sono camuffati da missioni esplorative di tipo
> commerciale in cui viene sondata la possibilità di ottenere spazi e aree
> lasciate libere da industrie in fase di chiusura..
> Nel frattempo, dopo una serie di procedure e di test, la Nato di Bruxelles
> ha dato il nulla-osta validità al comando di corpo d'armata di Solbiate
> Olona in Lombardia. E' uno dei nuovi sei comandi di schieramento rapido
con
> i quali la Nato sarà presente in Europa. Gli altri sono ARRC (Allied
Command
> Europe Rapid Reaction Corps) a Rheindalen in Germania; l'Eurocorps a
> Strasburgo in Francia; il corpo turco a Istanbul; il corpo
tedesco-olandese
> a Munster in Germania; il corpo spagnolo a Valencia. Il comando italiano
di
> Solbiate Olona, pochissimo conosciuto dalla nostra opinione pubblica, è a
un
> passo dalla superstrada che porta al nuovo aeroporto civile di Malpensa.
> Esso assolverà il ruolo previsto dalla nuova dottrina americana e Nato di
> schierare rapidamente e assumere l'autonomo controllo tattico di
consistenti
> forze alleate nelle aree di crisi a Est e a Sud. Per ottenere la
> certificazione, ognuno di questi sei corpi d'armata ha dovuto dimostrare
di
> essere capace di operare in 50 aree diverse.
> Taranto sede anche del "Grande orecchio"
> A tutto questo c'è da aggiungere che, secondo fonti del movimento
pacifista
> (Associazione Peace-Link), il progetto della nuova base navale Usa sullo
> Jonio conferma quanto già apparso sul sito Internet del Pentagono e cioè
che
> Taranto è diventata il nodo telematico del sofisticatissimo sistema C4i
> americano, una rete di coordinamento e spionaggio militare che collegherà
la
> nuova base navale jonica direttamente al "Navy Center for Tactical System
> Interoperability" di San Diego in California, scavalcando la catena di
> comando Nato. Si è poi appreso dalla stampa specializzata che il sistema
C4i
> coinvolge anche la portaerei italiana Garibaldi. A Taranto dal 2003 è
> infatti in funzione un sistema telematico velocissimo in fibra ottica -
> dieci volte più veloce dell'Adsl - che serve tutte le strutture della
Marina
> Militare italiana.
>
> Fonte: La Velina Azzurra N. 10 del 26.2.2004
> Supplemento di Italian Outlook - Facts and analysis
> Reg. Tribunale di Roma N. 514/92 del 17/9/92
> Via della Mendola 190 Roma 00135
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