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polemica fra il wwf gallura e l'ente parco per le analisi delle acque della maddalena
- Subject: polemica fra il wwf gallura e l'ente parco per le analisi delle acque della maddalena
- From: "giuseppe scano" <giuseppe_scano at hotmail.com>(by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Sat, 28 Feb 2004 15:00:26 +0100
dalal nuova sardegna del 28\2\2004 Il presidente del Parco sembra più preoccupato dei permessi che di un possibile inquinamento radioattivo. Le reazioni sul raddoppio della base Usa LA MADDALENA. Finalmente il presidente del parco rompe il suo lungo silenzio. Ma, incredibilmente, lo fa non per manifestare la sua preoccupazione per un possibile inquinamento radioattivo nell'arcipelago o per manifestare perplessità sull'ampliamento della base della Us Navy a Santo Stefano, votato dalla Camera l'altro ieri. Nei giorni scorsi, infatti, Gianfranco Cualbu ha preso carta e penna e ha scritto una lettera durissima al Wwf Gallura sui prelievi fatti nei mesi scorsi. Sì, proprio il WWf che dovrebbe essere un naturale alleato del parco. E l' iniziativa è veramente sorprendente perché Cualbu, che non ha nulla da dire sul fatto che nelle acque del parco circolano tranquillamente sommergibili a propulsione nucleare, ora bacchetta gli ambientalisti, rei di avere fatto qualche prelievo per verificare l'esistenza di inquinamento radioattivo. Un'iniziativa che, a rigor di logica, avrebbe dovuto assumere, primo fra tutti, il presidente del parco. In un passaggio della lettera, i toni sono addirittura, incredibilmente minacciosi. Infatti, dopo avere rammentato che «il prelievo di qualunque materiale, così come le acque dell'arcipelago, devono essere preventivamente autorizzati dall'ente parco ad evitare l'irrogazione delle sanzioni previste nella legge e nel regolamento», Cualbu invita il Wwf a «comunicare con urgenza date e luoghi ove i prelievi sarebbero avvenuti e quali materiali sarebbero stati asportati, nonché i nominativi di coloro i quali hanno proceduto alle immersioni». Semplicemente incredibile. La responsabile del Wwf Gallura, Paola Buioni, ha così commentato: «Attenendosi in materia scrupolosa alle norme di salvaguardia del parco nazionale dell'arcipelago di La Maddalena, gli attivisti del Wwf hanno provveduto a prelevare, senza immergersi, alcuni grammi di alghe brune e verdi, senza asportare alcunchè della matrice litologica del fondale marino». E ancora: «Nel prelevare i campioni di alghe dai siti di punta Fico, punta Testiccioli e cala Brigantino, il Wwf - precisa la Buioni - si è limitato a prestare la propria collaborazione all'associazione ambientalista corsa Abcde, con sede a Bonifacio. Quest'ultima ha provveduto a inoltrare i campioni di alghe al laboratorio del Criirad che ha effettuato le analisi». Il commento finale: «Una lettera, quella di Cualbu, non certo ricca di complimenti, ma piuttosto intrisa di una vergognosa componente minatoria». Intanto, sul fronte politico, arrivano le prime reazioni all'approvazione della mozione della maggioranza, approvata alla Camera, sull'ampliamento della base Usa. Mauro Bulgarelli ha così ha commentato: «Il governo non ha fatto altro che dare una veste di formalità istituzionale a una decisione già presa con accordi segreti». Secondo Bulgarelli, il governo, anche sfruttando «con abilità la presentazione di alcune mozioni da parte dell'opposizione» vuol far passare l'ampliamento della base di Santo Stefano «come il risultato della decisione del Parlamento: ma si tratta di una truffa bella e buona dal momento che tutto ciò che riguarda gli insediamenti militari Usa nel nostro paese viene deciso in virtù di accordi segreti di cui il Parlamento non è mai stato a conoscenza». Il deputato del Sole che Ride ha infine auspicato una mobilitazione della «gente sarda per riaffermare le sue sacrosante ragioni». Durissimo il commento del consigliere regionale Luigi Cogodi: «Il voto del centrodestra alla Camera dei deputati sulla base nucleare della Maddalena contrasta e offende la libera volontà delle popolazioni e delle istituzioni autonomistiche della Sardegna». «I poligoni militari, a partire dalle basi nucleari - ha detto ancora Cogodi - violano apertamente la decisione assunta di volere in Sardegna una vita e un'economia di pace». (p.m.) unione Gallura La risposta«Vorremmo sapere se i sommergibili americani vanno e vengono dopo aver ricevuto il nullaosta»
Mentre il Parlamento nazionale dà il via libera alla costruzione di una consistente base logistica per la Marina militare degli Stati Uniti nell'isola di Santo Stefano gettando una pesante pietra tombale su ogni principio di autonoma e libera pianificazione dell'uso del territorio dell'Arcipelago di La Maddalena, c'è chi si preoccupa, comunque, di riaffermare la propria autorità sul territorio. È quel che in sostanza fa l'Ente parco, attraverso il suo presidente, l'avvocato Gianfranco Cualbu, che richiama all'ordine gli ambientalisti. Al centro della contestazione i prelievi effettuati nel mare dell'arcipelago maddalenino. Nella lettera indirizzata al Wwf Gallura, il presidente afferma di aver appreso dalla stampa e dal sito internet del laboratorio francese del Criirad che l'associazione avrebbe prelevato nell'area marina di pertinenza del Parco dell'arcipelago maddalenino alcuni campioni di alghe ed altro materiale da sottoporre ad analisi. La lettera prosegue ponendo in evidenza che il prelievo di qualunque materiale e le immersioni nelle acque dell'Arcipelago devono essere autorizzati preventivamente dall'Ente per evitare le sanzioni previste dalla legge istitutiva e dal regolamento. Nel passaggio successivo si legge: «Invito codesta associazione a comunicare con urgenza data, luoghi ove i prelievi sarebbero avvenuti, quali materiali sarebbero stati asportati e i nominativi di coloro i quali hanno proceduto alle immersioni». Nella parte finale della lettera Gianfranco Cualbu afferma: «Diffido il legale rappresentante di codesta associazione dal compiere alcuna attività in assenza di nullaosta dell'Ente». Un vero e proprio atto di intimidazione, al quale il Wwf Gallura ha risposto manifestando sconcerto per il contenuto e la forma della lettera e fornendo comunque le informazioni richieste dall'Ente Parco. L'associazione ambientalista non ha avuto alcuna esitazione a confermare i nomi dei siti: Punta Fico, Punta Testiccioli, Cala Brigantino. Così come ha confermato che, seguendo le norme di salvaguardia dell'area protetta, il 17 e il 18 novembre dello scorso anno sono stati prelevati, senza effettuare immersioni, alcuni grammi di alghe brune e verdi. Il Wwf Gallura ha anche puntualizzato di non aver prodotto alcuna ricerca scientifica ma di aver attinto i dati dal Criirad precisando che i prelievi sono stati dati all'Associazione ambientalista corsa Abcde, la quale li avrebbe spediti al laboratorio francese. Andrea Quiliquini, fondatore del Wwf Gallura, rileggendo la lettera inviata dall'avvocato Cualbu commenta ironicamente: «Sarebbe interessante sapere se anche i sommergibili americani vanno e vengono nel mare dell'Arcipelago dopo aver ricevuto il nullaosta dell'Ente parco e se alla Marina degli Stati Uniti sono state irrogate sanzioni ogni volta che i suoi mezzi hanno creato incidenti impattando su rocce e posidonie e rilasciando, forse, sostanze che non credo siano un toccasana per fauna e flora marine e, tanto meno, per le persone».
Piero Bardanzellu
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