Considerazioni sui sottomarini a propulsione nucleare



La vicenda dell’incidente ad un sottomarino USA nel mese di ottobre poco a sud dell’isola di Santo Stefano riporta prepotentemente di attualità non solo il ruolo delle servitù militari in Italia, ma anche il ruolo del nucleare come sistema iperdeterrente delle armi nucleari trasportate da sottomarini a propulsione nucleare.
Per quanto riguarda in particolare le tendenze nella guerra sottomarina alcuni studi rilevano che con la fine della guerra fredda siano mutate le aree delle operazioni navali dalle zone oceaniche più profonde a quelle in acque poche profonde. A questo aspetto teorico deve necessariamente conseguire l’integrazione con la tecnologia relativa ai sistemi subacquei per la guerra antisom (Anti-Submarine Warfare), alle contromisure per le mine (sempre di più di tipo stealth) e ai siluri dotati di propulsione a razzo (anche in questo caso lo sviluppo delle tecnologie hardware e software sono centrati alla realizzazione di guide “intelligenti” e uso del GPS). La propulsione nucleare è ritenuta indispensabile anche per le missioni interplanetarie come l’esplorazione su Marte perché dimezzerebbe i tempi di andata e ritorno e supererebbe i vincoli di peso, ma si devono considerare le conseguenze più che reali che potrebbero intervenire in caso di incidente e dispersione di materiale radioattivo inquinante. Un gruppo di scienziati tempo fa aveva sottoscritto un appello affinché il nucleare nello spazio sia utilizzato esclusivamente per i veicoli interplanetari, lontanissimi dalla terra.
Il momento di rottura tra la tradizionale propulsione chimica e quell’avanzata è il passaggio fra la ricerca teorica e quella dei fisici e degli ingegneri che avviene tra le principali agenzie quali la NASA, il CNES francese, l’ESA, l’Istituto per l’energia atomica di Mosca (ma vedere anche la proposta nucleare di Rubbia), ed è dovuto in parte anche all’interpretazione degli studi avviati con i sottomarini nucleari.
Ad oggi sono cinque le Marine che dispongono di battelli a propulsione nucleare: USA, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina, ma anche l’India dovrebbe riuscire a terminare il suo programma di sviluppo verso la fine di questo decennio.
Nella dottrina di Bush si accenna alla possibilità di affiancare alla tradizionale triade, bombardieri, missili terrestri e missili imbarcati su sottomarini, una nuova componente, quella dei sommergibili a propulsione nucleare armati di missili guidati (Nuclear Powered Guided Missile Armed Submarine).
Per quanto l’affidabilità del sistema di difesa antimissile sia giudicata insufficiente dal responsabile dei test dei nuovi sistemi d'arma del Pentagono, sono proprio le sue dichiarazioni che informano di un sistema basato solo su simulazioni e modelli a far rabbrividire, proprio per gli sviluppi delle prove e sperimentazioni reali.