il consumo della guerra



Un'occhiata al sito di rainet per capire quanto siano dannatamente buone (per parafrasare lo stesso Bush "14-LUG 20:43 Iraq: Bush, "Informazioni di intelligence dannatamente buone") le parole di Baudrillard quando scrive che "il desiderio diviene materia del significato e della manipolazione dei segni, e ciò che tiene in vita la società dei consumi è l'abilità dei produttori nell'eseguire queste manipolazioni". Non vi è un sito del movimento che non ripeta pari pari le stesse informazioni, non vi è un giornalista di movimento che non pensi di avere sotto mano uno scoop e di poterlo vendere al pubblico alternativo. Non sempre, e non tutti ovviamente. Ma quanti e chi? La guerra è un affare anche quando specularmente si denuncia che bisogna farla finita.

http://rai.it/RAInet/news/RNw/pub/articolo/raiRNewsArticolo/0,7605,%5Eesteri%5E%5E1,00.html

Forse sarebbe il caso di riprendere quanto di vero c'è dietro la teoria del feticcio e del rispecchiamento.