missili al vento



La Verità di Stato ha stabilito che "l'impazzimento" del radiobersaglio e dei
 quattro missili precipitati in quel di Quirra nell'arco di due mesi è stato
 provocato dai venti di maestrale, capaci di dirottare e trascinare
 controvento ordigni bellici di nuova e vecchia generazione. Non intendiamo
 approfondire la scientificità che sottende le conclusioni ministeriali.
 Prendiamo per buono l'imprimatur del governo alle risultanze anticipate dal
 comandante del poligono Salto di Quirra. Condividiamo in pieno l'aut aut
 posto dall'On. Cogodi e, di conseguenza, sollecitiamo le istituzioni ad
 adottare, nell'ambito delle loro competenze, tutti i provvedimenti necessari
 che tengano conto della accertata incompatibilità tra il vento di maestrale
 e le attività belliche. Invitiamo la società civile:
* a sostenere attivamente il processo di cambiamento reso improrogabile dalla
 nuova, eclatante scoperta tecnico-scientifica propagandata dal governo
 italiano;
*  a darsi forme organizzative in modo da intervenire prontamente, a partire
 dal mese di settembre, data d'inizio della ripresa dei giochi di guerra, per
 bloccare in tutti i poligoni tutte le attività di lancio e di bombardamento
 nei giorni di maestrale e, in via cautelativa, anche nei giorni di grecale,
 di scirocco e di levante.

Comitato sardo Gettiamo le Basi

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Cagliari, 5 luglio 2003
On. Luigi Cogodi - Rifondazione Comunista
DICHIARAZIONE
*
Quello che non poté la ragione poté il maestrale.

"Finalmente una buona notizia. Il vento di maestrale, elemento naturale
 intimamente connesso, ineliminabile, e pure potente, nel contesto fisico
 della intera Isola di Sardegna, è risultato assolutamente incompatibile con
 la sperimentazione bellica dei missili nel poligono di Perdasdefogu (e pure
 in altri siti dell'Isola).

La notizia è stata confermata in sede autorevole e solenne e viene nientemeno
 che dal governo nazionale di Berlusconi, con controfirma d.o.c. del
 sottosegretario alla difesa on. Cicu, sardo, e quindi pur esso assoggettato,
 senza alcuna possibilità di scampo, alla legge naturale del maestrale. A
 onor del vero, che i missili in Sardegna impazzissero per colpa del vento,
 al punto da cambiare spesso traiettoria e di puntare inesorabili verso gli
 ovili dei pastori, le vigne coltivate degli agricoltori e le spiagge
 frequentate dai bagnanti, già lo aveva dichiarato pubblicamente il
 comandante militare della base di Perdasdefogu. Bene, ragioniamo: 1) il
 vento di maestrale e i missili a scopo bellico sono, per decisione della
 natura, fra di loro incompatibili; 2) il vento di maestrale non è
 eliminabile dalla Sardegna; 3) I missili che impazziscono sono invece
 eliminabili dalla Sardegna. Ergo: evviva il maestrale e fuori i missili
 impazziti.

A meno che, ancora una volta, a dispetto della logica, oltreché della
 ragione, non ci sia ancora chi "si ghettada a macu po no pagai su daziu"
 (traduzione per il Cavaliere: "si finge pazzo per non pagare il dazio"). Il
 governatore Berlusconi, il sottogovernatore Cicu ed il
 sotto-sottogovernatore Pili pare ("ma la notizia non è confermata") che
 siano capaci di questo e altro."