Cari amici tutti,
calma!
Cerchiamo di saper indirizzare la nostra critica nella direzione giusta e
non menare fendenti tra di noi.
Non voglio polemizzare con nessuno, ma non è utile alla nonviolenza questo
spettacolo in cui ciascuno vuole accusare l'altro, mentre i grandi trafficanti
d'armi legalizzati fanno i loro grandi affari.
Non sono di Rifondazione Comunista, ma questo attacco e la confusione tra
assenza e astensione non mi piacciono per nulla. E' una polemica pretestuosa e
dannosa. E non avrà fine se non con la sconfitta di noi tutti, che lavoriamo per
la Pace e la nonviolenza a qualsiasi partito, movimento associazione si
appartenga.
C'è stata una dichiarazione di Alex Zanotelli. Gli ha risposto Berttinotti.
Basta.
Andiamo avanti nella ricerca di altri orizzonti per la nostra opposizione
al commercio delle armi.
A denunciare gli effetti di questa modifica alla legge 185, per
esempio.
Cordialmente.
Farid Adly
presidente ACM e direttore ANBAMED, notizie dal Mediterraneo
----- Original Message -----
Sent: Monday, June 23, 2003 12:19
AM
Subject: R: l'on.Elettra Deiana (PRC)
replica ad Alex Zanotelli
Con preghiera di indirizzarla anche all'on. Elettra
Deiana
Ci sentiamo indignati dal tentativo, da parte dell'On. Elettra
Deiana, di camuffare il comportamento vergognoso assunto da parte di molti
esponenti della sinistra e in particolare dell'On. Bertinotti riguardo al
voto dei deputati sulla "riforma" della legge 185/90. Non giriamo
intorno all'argomento, cara onorevole, nascondendo l'ipocrisia manifestata
in tale occasione, essere assenti o astenersi non cambia assolutamente
nulla. Le facciamo presente che aver usato l'uno o l'altro degli strumenti
a disposizione ha, comunque, comportato la non espressione di una
propria volontà di opposizione e la "riforma" di una legge tanto
importante. Quindi è assolutamente falso affermare un diverso "VALORE" tra
essere assenti ed astenersi. Inoltre, non sminuendo il valore alto del
referendum, non si può giustificare l'assenza in aula su un argomento così
importante e vitale. Non doveva mancare, in aula, chi più di tutti,
dimostrando grande coerenza, aveva manifestato nei mesi antecedenti lo
scoppio del conflitto in Iraq la propria opposizione ferma (?) alla guerra.
Infine, mi chiedo, su quale motivazione si può considerare più necessario
essere presenti ad un impegno legato alla campagna referendaria ( 22
milioni di elettori sono più importanti, forse, dell'intera umanità?)
piuttosto che essere presenti ad un voto che coinvolge il futuro nostro e
dei nostri figli? Laici Comboniani Palermo
P.s.: il do ut des, quasi
richiesto dall'on. Deiana, tra impegno per contrastare la legge di riforma
della 185/90 e indicazioni di voto per il referendum da la sensazione che
quasi quasi Rifondazione Comunista voglia cavalcare i movimenti e la
società civile. Speriamo di sbagliarci.
----- Original Message
----- From: Mauro Cristaldi (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
<mauro.cristaldi at uniroma1.it> To:
<disarmo at peacelink.it> Sent:
Thursday, June 19, 2003 11:14 AM Subject: l'on.Elettra Deiana (PRC) replica
ad Alex Zanotelli
> La dichiarazione di Zanotelli sul voto dei
deputati dell'opposizione > sulla legge di "riforma" della 185/90 è
gravissima. Egli afferma: > > > Rimango addolorato al
vedere come anche i partiti di opposizione hanno > votato. >
> I Comunisti italiani: su 10, 8 si sono astenuti; dei 136 Ds,
36 astenuti; > > di Rifondazione, su 11, 5 astenuti, tra i
quali Bertinotti; dei Verdi, 2 > astenuti su > >
6. > > Ho chiesto di ciò delucidazioni ad Elettra Deiana, deputata
del PRC che > so essere molto impegnata sul fronte
antibellico. > > Allego la sua risposta a tutte le persone e/o
liste dalle quali ho > ricevuto il messaggio di Zanotelli e prego
tutte/i di diffonderla perchè > mi pare sia chiarificatrice. >
Sarebbe utile se altrettanto fosse fatto nei confronti degli altri >
gruppi parlamentari dell'opposizione, per sapere cosa hanno veramente >
combinato in aula. > > Saluti > Anna
Gigli > > > Da: Andreina Albano
[mailto:albano at arci.it] > > Inviato: giovedì 5 giugno 2003
13.16 > > A: fori-sociali at yahoogroups.com >
> Oggetto: [fori-sociali] risposta di elettra deiana, deputata del
prc, > > ad > > alex zanotelli >
> > > Roma, 5 giugno 2003 > > >
> > > Su richiesta di Elettra Deiana, deputata di
Rifondazione Comunista, > > metto > > in rete
questo messaggio di precisazione rispetto a quanto sostenuto >
> nel > > comunicato di Alex Zanotelli: >
> > > Ho seguito personalmente in commissione e in Aula
l'iter del disegno > > di > > legge che apporta
modifiche alla legge 185. > > Ho espresso, a nome mio e del mio
gruppo, in tutte le sedi, la più > > netta e > >
radicale avversione sia alle modifiche proposte alla 185 sia
alla > > Trattato > > di Farnborough, cui fanno
riferimento i primi due articoli del ddl > >
approvato. > > Rifondazione Comunista in Aula, in Parlamento e
nella società ha > > portato > > avanti con
coerenza una dura battaglia contro il ddl, sottolineando > >
contemporaneamente il depotenziamento e il parziale svuotamento
che > > già la > > 185 aveva avuto negli anni
precedenti e la crescente subalternità di > > una >
> parte dell'Ulivo alla lobby delle armi. > > Rimango
esterrefatta e indignata dalla falsa notizia riportata nella >
> mail di > > Zanotelli rispetto al comportamento di voto in
Aula dei parlamentari > > di > >
Rifondazione. > > NON E' VERO CHE I DEPUTATI DI RIFONDAZIONE SI
SONO ASTENUTI. HANNO > > VOTATO > > CONTRO, così
come preannunciato dalla mia dichiarazione di voto che > >
invio di > > seguito per conoscenza. > > E' vero
invece che c'erano 5 assenti (tra cui il segretario) per > >
impegni > > precedenti legati alla campagna referendaria, ma
tra astenuti e > > assenti c'è > > una bella
differenza! > > Né posso credere che Zanotelli non colga
l'importanza del referendum > > del 15 > >
giugno e dunque la necessità per alcuni deputati di partecipare
alle > > iniziative a pochi giorni dal voto. > >
A riguardo ci permettiamo anzi di chiedere a Zanotelli - che
ancora > > sull'argomento non ha fatto conoscere la sua
posizione - di andare a > > votare > > e
votare sì, come il movimento e tanti dirigenti di
associazioni > > laiche e > > cattoliche hanno
da tempo indicato. > > > > Elettra Deiana,
deputata Prc > > > > > > Accordo
quadro sull'industria europea per la difesa > > AC
1927-B > > Aula 3 giugno 2003 > > >
> Dichiarazione di voto e votazione finale del provvedimento >
> > > ELETTRA DEIANA. Signor Presidente, sottolineo
nuovamente aspetti che > > abbiamo > >
illustrato ampiamente nel lungo e complesso dibattito che ha >
> accompagnato > > l'approvazione di questo
provvedimento. > > Innanzitutto, vorrei sottolineare un
aspetto, per noi di estremo > > interesse e > >
di estrema importanza politica. Con questo provvedimento, la legge
n. > > 185 > > del 1990 è stata sottoposta ad un
gravissimo tentativo, in grandissima > > parte >
> riuscito, di destrutturazione e di forte depotenziamento. >
> Tuttavia, credo che dobbiamo essere realistici e sapere che, se si
è > > arrivati a questo, è perché, negli anni precedenti, non è
stata > > manifestata > > alcuna reale capacità
né volontà di utilizzare questa legge. Si tratta > >
di > > una legge straordinaria, frutto di un grande movimento
democratico > > che, alla > > fine degli anni
ottanta, aveva modificato radicalmente il punto di > >
vista > > sociale, politico e culturale sulla questione del
mercato delle armi. > > Questa > > legge,
imposta al Parlamento da un movimento di opinione pubblica > >
democratico e pacifista, in cui avevano trovato convergenza le forze
e > > le > > culture più diverse, in realtà, è
stata immediatamente sottoposta a > > notevoli >
> tentativi di depotenziamento. > > Io rimango piuttosto
perplessa di fronte all'esaltazione che anche > >
molti > > colleghi e colleghe dell'opposizione ne hanno fatto
dopo che, appunto, > > sono > > successe molte
cose intorno a questo disegno di legge. Oggi si arriva > > a
un > > punto, per molti versi inevitabile, a livello europeo
per quello che > > ho > > detto prima, per il
contesto europeo entro cui è maturato l'Accordo di > >
Farnborough, ma anche per quanto riguarda l'Italia. La legge n.
185 > > del 1990 > > ha subito un progressivo
logoramento. In qualche modo, danno ragione > >
di > > questo mio giudizio anche la stessa modalità e lo stesso
spirito con > > cui > > arrivano in Parlamento
le relazioni governative in materia di > >
commercio > > delle armi, che ormai sono puri atti burocratici,
completamente > > scollegati > > da quello che
doveva essere, nelle intenzioni di chi promosse questo > >
passaggio legislativo nella società, uno strumento di
interlocuzione > > con la > > società, uno
strumento di reale controllo pubblico, prima ancora che > >
parlamentare, delle logiche del mercato, quindi un vincolo
fortissimo > > per > > tenere sotto controllo il
mercato e l'export delle armi per ricondurlo > >
ai > > meccanismi di vigilanza democratica della legge. Quindi,
le relazioni > > governative dovevano essere uno strumento
importantissimo di verifica, > > controllo e interazione tra
Governo, Parlamento e società civile. > > Queste >
> relazioni sono diventate sempre più un mero atto burocratico di
cui > > nessuno > > si interessa: esse giacciono
in qualche cassetto o scaffale della > > Commissione difesa o
nelle librerie della Camera e in nessuna sede c'è > >
alcun > > riscontro e, quindi, non vengono neanche visionate.
Pertanto, questo è > > il > > sintomo e la
manifestazione di un processo molto negativo che è andato > >
avanti e che, come dicevo prima, ha logorato la legge n. 185 del
1990. > > All'applicazione della legge, per esempio, sono state
sottratte nel > > tempo la > > maggior parte
delle armi leggere - questo sin dall'inizio -, > >
classificate > > come "civili" e quindi di conseguenza
vendibili, commerciabili, > > esportabili. > >
Sappiamo bene quanto le cosiddette "armi civili" pesino
negativamente > > nell'alimentare le cosiddette guerre a bassa
intensità, che sono un > > elemento > >
dilaniante in moltissime parti del mondo e spesso coinvolgono
minori, > > bambini soldati: questo è un primo aspetto,
estremamente drammatico di > > depotenziamento della legge.
Inoltre, è stato fatto un abuso della > > cosiddetta
riservatezza commerciale delle imprese, per cui anche nelle > >
relazioni - e l'ultima, quella relativa al commercio del 2002, è >
> esemplare > > da questo punto di vista - il Governo ha
potuto diminuire, in nome di > > questa > >
riservatezza commerciale delle imprese, ossia in nome del
profitto > > delle > > lobby delle armi, la
quantità e la qualità delle informazioni che sono > >
state > > in esse raccolte e per quello che ci riguarda anche
nell'ultima > > relazione. > > Ci troviamo di
fronte ad un generale e forte indebolimento dello > >
spirito > > pubblico che aveva guidato il Parlamento - sotto la
spinta della > > società > > civile - in materia
di vigilanza. Di conseguenza, oggi viene da sé la > >
connessione tra l'allegato di Farnborough e la legge n. 185 del
1990 > > così > > depotenziata. Il provvedimento
in esame rappresenta sicuramente ed > > innegabilmente un salto
di qualità rispetto a questo processo di > >
depotenziamento. > > Intendo però sottolineare - è questo un
aspetto che ci sta > > particolarmente a > >
cuore sul piano politico - che tale salto di qualità è stato
reso > > possibile > > dall'allegato di
Farnborough. È in quel contesto - delineato in > >
precedenza > > dalla sottoscritta - che è stato reso possibile
il definitivo > > snaturamento > > della legge
n. 185 del 1990. L'Italia era più avanzata in materia di > >
controllo del mercato delle armi, quindi, da questo punto di
vista, > > ciò era > > incompatibile con
l'allegato di Farnborough: è questo il nodo politico > >
che > > voglio sottoporre all'attenzione dei colleghi e delle
colleghe in > > generale > > e, in particolare,
ai colleghi e alle colleghe dell'opposizione. > > Sicuramente
il Governo ci ha messo del suo con la modifica della legge > >
n. > > 185 del 1990 e, senza dubbio, ha accolto con una
particolare > > propensione e > > vocazione gli
alti lamenti emessi dai rappresentanti della lobby delle > >
armi > > che in tutti questi anni - in particolare negli ultimi
- hanno > > continuamente > > esternato
chiedendo che la legge venisse modificata. La legge, > >
infatti, > > rappresenta un laccio - ricordiamoci dei famosi
lacci e lacciuoli -, > > un > > ingombro, un
vincolo che rende impossibile il pieno dispiegamento > >
della > > competitività delle loro fabbriche di
armi. > > Quindi, il Governo Berlusconi ci ha messo del suo, ma
tutto ciò è > > avvenuto > > nell'ambito di una
linea di tendenza europea ed italiana che già era > >
stata > > ampiamente costruita. > > Se si
accetta l'autorizzazione globale di progetto, di conseguenza, >
> evidentemente, si accetta il meccanismo fondamentale che
destruttura > > la > > legge n. 185 del 1990.
Infatti, l'autorizzazione globale di progetto > > rappresenta
l'asse fondamentale dell'allegato di Farnborough; ciò, > >
sostanzialmente, significa che saltano tutti i controlli
intermedi, > > cade > > l'obbligo del
certificato di destinazione finale e di uso finale. > >
Quindi, > > sostanzialmente, si sta trattando della mostruosa -
da un punto di > > vista > > giuridico, politico
e culturale - connessione tra il mercato delle > > armi e
la > > difesa europea. > > Signor Presidente, la
difesa europea va impostata sul piano della > >
politica > > internazionale, delle relazioni tra le varie parti
del mondo, tra > > l'Europa e > > gli Stati
Uniti. Abbiamo bisogno che si instauri una grande > >
discussione > > politica, giuridica, strategica, culturale e
filosofica, visto che > > viviamo > > in un
secolo che ha fatto piazza pulita di tanti concetti e di tanti >
> paradigmi che hanno sorretto la politica della modernità. È
una > > mostruosità > > giuridica pensare che si
possa discutere della difesa dell'Europa a > >
partire > > dagli interessi dei produttori di armi. Quindi,
poiché stiamo > > assistendo ad > > una
mostruosità del genere e poiché l'allegato di Farnborough
contiene > > il > > cuore dei processi di
riordinamento - nel senso della liberalizzazione > >
e > > della regolamentazione del mercato delle armi -,
preannuncio in > > quest'aula > > il voto
contrario del mio gruppo nei confronti del provvedimento in > >
esame. > > > > Votazione finale ed
approvazione > > Presenti 357 > > Votanti
337 > > Astenuti 20 > > Maggioranza
169 > > Hanno votato sì 222 > > Hanno votato no
115. > > La Camera approva > > >
> > > -- > Italy repudiates war [...] as a way of
resolution of international > controversies [Art. 11 Constitution of the
Italian
Republic] > >
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( @ @ ) >
------------oOOo-(_)-oOOo------------- >
|
| >
| ANNA
GIGLI
| >
|
| > |Istituto di Ricerche sulla Popolazione| >
| e le Politiche
Sociali | >
|
| > | Via Nizza 128, 00198 ROMA, ITALY | >
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