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l'on.Elettra Deiana (PRC) replica ad Alex Zanotelli
- Subject: l'on.Elettra Deiana (PRC) replica ad Alex Zanotelli
- From: Mauro Cristaldi <mauro.cristaldi at uniroma1.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Thu, 19 Jun 2003 11:14:05 +0200
La dichiarazione di Zanotelli sul voto dei deputati dell'opposizione sulla legge di "riforma" della 185/90 è gravissima. Egli afferma:> Rimango addolorato al vedere come anche i partiti di opposizione hanno votato.
> I Comunisti italiani: su 10, 8 si sono astenuti; dei 136 Ds, 36 astenuti;> di Rifondazione, su 11, 5 astenuti, tra i quali Bertinotti; dei Verdi, 2 astenuti su
> 6. Ho chiesto di ciò delucidazioni ad Elettra Deiana, deputata del PRC che so essere molto impegnata sul fronte antibellico. Allego la sua risposta a tutte le persone e/o liste dalle quali ho ricevuto il messaggio di Zanotelli e prego tutte/i di diffonderla perchè mi pare sia chiarificatrice. Sarebbe utile se altrettanto fosse fatto nei confronti degli altri gruppi parlamentari dell'opposizione, per sapere cosa hanno veramente combinato in aula. Saluti Anna Gigli > Da: Andreina Albano [mailto:albano at arci.it] > Inviato: giovedì 5 giugno 2003 13.16 > A: fori-sociali at yahoogroups.com > Oggetto: [fori-sociali] risposta di elettra deiana, deputata del prc, > ad > alex zanotelli > > Roma, 5 giugno 2003 > > > Su richiesta di Elettra Deiana, deputata di Rifondazione Comunista, > metto > in rete questo messaggio di precisazione rispetto a quanto sostenuto > nel > comunicato di Alex Zanotelli: > > Ho seguito personalmente in commissione e in Aula l'iter del disegno > di > legge che apporta modifiche alla legge 185. > Ho espresso, a nome mio e del mio gruppo, in tutte le sedi, la più > netta e > radicale avversione sia alle modifiche proposte alla 185 sia alla > Trattato > di Farnborough, cui fanno riferimento i primi due articoli del ddl > approvato. > Rifondazione Comunista in Aula, in Parlamento e nella società ha > portato > avanti con coerenza una dura battaglia contro il ddl, sottolineando > contemporaneamente il depotenziamento e il parziale svuotamento che > già la > 185 aveva avuto negli anni precedenti e la crescente subalternità di > una > parte dell'Ulivo alla lobby delle armi. > Rimango esterrefatta e indignata dalla falsa notizia riportata nella > mail di > Zanotelli rispetto al comportamento di voto in Aula dei parlamentari > di > Rifondazione. > NON E' VERO CHE I DEPUTATI DI RIFONDAZIONE SI SONO ASTENUTI. HANNO > VOTATO > CONTRO, così come preannunciato dalla mia dichiarazione di voto che > invio di > seguito per conoscenza. > E' vero invece che c'erano 5 assenti (tra cui il segretario) per > impegni > precedenti legati alla campagna referendaria, ma tra astenuti e > assenti c'è > una bella differenza! > Né posso credere che Zanotelli non colga l'importanza del referendum > del 15 > giugno e dunque la necessità per alcuni deputati di partecipare alle > iniziative a pochi giorni dal voto. > A riguardo ci permettiamo anzi di chiedere a Zanotelli - che ancora > sull'argomento non ha fatto conoscere la sua posizione - di andare a > votare > e votare sì, come il movimento e tanti dirigenti di associazioni > laiche e > cattoliche hanno da tempo indicato. > > Elettra Deiana, deputata Prc > > > Accordo quadro sull'industria europea per la difesa > AC 1927-B > Aula 3 giugno 2003 > > Dichiarazione di voto e votazione finale del provvedimento > > ELETTRA DEIANA. Signor Presidente, sottolineo nuovamente aspetti che > abbiamo > illustrato ampiamente nel lungo e complesso dibattito che ha > accompagnato > l'approvazione di questo provvedimento. > Innanzitutto, vorrei sottolineare un aspetto, per noi di estremo > interesse e > di estrema importanza politica. Con questo provvedimento, la legge n. > 185 > del 1990 è stata sottoposta ad un gravissimo tentativo, in grandissima > parte > riuscito, di destrutturazione e di forte depotenziamento. > Tuttavia, credo che dobbiamo essere realistici e sapere che, se si è > arrivati a questo, è perché, negli anni precedenti, non è stata > manifestata > alcuna reale capacità né volontà di utilizzare questa legge. Si tratta > di > una legge straordinaria, frutto di un grande movimento democratico > che, alla > fine degli anni ottanta, aveva modificato radicalmente il punto di > vista > sociale, politico e culturale sulla questione del mercato delle armi. > Questa > legge, imposta al Parlamento da un movimento di opinione pubblica > democratico e pacifista, in cui avevano trovato convergenza le forze e > le > culture più diverse, in realtà, è stata immediatamente sottoposta a > notevoli > tentativi di depotenziamento. > Io rimango piuttosto perplessa di fronte all'esaltazione che anche > molti > colleghi e colleghe dell'opposizione ne hanno fatto dopo che, appunto, > sono > successe molte cose intorno a questo disegno di legge. Oggi si arriva > a un > punto, per molti versi inevitabile, a livello europeo per quello che > ho > detto prima, per il contesto europeo entro cui è maturato l'Accordo di > Farnborough, ma anche per quanto riguarda l'Italia. La legge n. 185 > del 1990 > ha subito un progressivo logoramento. In qualche modo, danno ragione > di > questo mio giudizio anche la stessa modalità e lo stesso spirito con > cui > arrivano in Parlamento le relazioni governative in materia di > commercio > delle armi, che ormai sono puri atti burocratici, completamente > scollegati > da quello che doveva essere, nelle intenzioni di chi promosse questo > passaggio legislativo nella società, uno strumento di interlocuzione > con la > società, uno strumento di reale controllo pubblico, prima ancora che > parlamentare, delle logiche del mercato, quindi un vincolo fortissimo > per > tenere sotto controllo il mercato e l'export delle armi per ricondurlo > ai > meccanismi di vigilanza democratica della legge. Quindi, le relazioni > governative dovevano essere uno strumento importantissimo di verifica, > controllo e interazione tra Governo, Parlamento e società civile. > Queste > relazioni sono diventate sempre più un mero atto burocratico di cui > nessuno > si interessa: esse giacciono in qualche cassetto o scaffale della > Commissione difesa o nelle librerie della Camera e in nessuna sede c'è > alcun > riscontro e, quindi, non vengono neanche visionate. Pertanto, questo è > il > sintomo e la manifestazione di un processo molto negativo che è andato > avanti e che, come dicevo prima, ha logorato la legge n. 185 del 1990. > All'applicazione della legge, per esempio, sono state sottratte nel > tempo la > maggior parte delle armi leggere - questo sin dall'inizio -, > classificate > come "civili" e quindi di conseguenza vendibili, commerciabili, > esportabili. > Sappiamo bene quanto le cosiddette "armi civili" pesino negativamente > nell'alimentare le cosiddette guerre a bassa intensità, che sono un > elemento > dilaniante in moltissime parti del mondo e spesso coinvolgono minori, > bambini soldati: questo è un primo aspetto, estremamente drammatico di > depotenziamento della legge. Inoltre, è stato fatto un abuso della > cosiddetta riservatezza commerciale delle imprese, per cui anche nelle > relazioni - e l'ultima, quella relativa al commercio del 2002, è > esemplare > da questo punto di vista - il Governo ha potuto diminuire, in nome di > questa > riservatezza commerciale delle imprese, ossia in nome del profitto > delle > lobby delle armi, la quantità e la qualità delle informazioni che sono > state > in esse raccolte e per quello che ci riguarda anche nell'ultima > relazione. > Ci troviamo di fronte ad un generale e forte indebolimento dello > spirito > pubblico che aveva guidato il Parlamento - sotto la spinta della > società > civile - in materia di vigilanza. Di conseguenza, oggi viene da sé la > connessione tra l'allegato di Farnborough e la legge n. 185 del 1990 > così > depotenziata. Il provvedimento in esame rappresenta sicuramente ed > innegabilmente un salto di qualità rispetto a questo processo di > depotenziamento. > Intendo però sottolineare - è questo un aspetto che ci sta > particolarmente a > cuore sul piano politico - che tale salto di qualità è stato reso > possibile > dall'allegato di Farnborough. È in quel contesto - delineato in > precedenza > dalla sottoscritta - che è stato reso possibile il definitivo > snaturamento > della legge n. 185 del 1990. L'Italia era più avanzata in materia di > controllo del mercato delle armi, quindi, da questo punto di vista, > ciò era > incompatibile con l'allegato di Farnborough: è questo il nodo politico > che > voglio sottoporre all'attenzione dei colleghi e delle colleghe in > generale > e, in particolare, ai colleghi e alle colleghe dell'opposizione. > Sicuramente il Governo ci ha messo del suo con la modifica della legge > n. > 185 del 1990 e, senza dubbio, ha accolto con una particolare > propensione e > vocazione gli alti lamenti emessi dai rappresentanti della lobby delle > armi > che in tutti questi anni - in particolare negli ultimi - hanno > continuamente > esternato chiedendo che la legge venisse modificata. La legge, > infatti, > rappresenta un laccio - ricordiamoci dei famosi lacci e lacciuoli -, > un > ingombro, un vincolo che rende impossibile il pieno dispiegamento > della > competitività delle loro fabbriche di armi. > Quindi, il Governo Berlusconi ci ha messo del suo, ma tutto ciò è > avvenuto > nell'ambito di una linea di tendenza europea ed italiana che già era > stata > ampiamente costruita. > Se si accetta l'autorizzazione globale di progetto, di conseguenza, > evidentemente, si accetta il meccanismo fondamentale che destruttura > la > legge n. 185 del 1990. Infatti, l'autorizzazione globale di progetto > rappresenta l'asse fondamentale dell'allegato di Farnborough; ciò, > sostanzialmente, significa che saltano tutti i controlli intermedi, > cade > l'obbligo del certificato di destinazione finale e di uso finale. > Quindi, > sostanzialmente, si sta trattando della mostruosa - da un punto di > vista > giuridico, politico e culturale - connessione tra il mercato delle > armi e la > difesa europea. > Signor Presidente, la difesa europea va impostata sul piano della > politica > internazionale, delle relazioni tra le varie parti del mondo, tra > l'Europa e > gli Stati Uniti. Abbiamo bisogno che si instauri una grande > discussione > politica, giuridica, strategica, culturale e filosofica, visto che > viviamo > in un secolo che ha fatto piazza pulita di tanti concetti e di tanti > paradigmi che hanno sorretto la politica della modernità. È una > mostruosità > giuridica pensare che si possa discutere della difesa dell'Europa a > partire > dagli interessi dei produttori di armi. Quindi, poiché stiamo > assistendo ad > una mostruosità del genere e poiché l'allegato di Farnborough contiene > il > cuore dei processi di riordinamento - nel senso della liberalizzazione > e > della regolamentazione del mercato delle armi -, preannuncio in > quest'aula > il voto contrario del mio gruppo nei confronti del provvedimento in > esame. > > Votazione finale ed approvazione > Presenti 357 > Votanti 337 > Astenuti 20 > Maggioranza 169 > Hanno votato sì 222 > Hanno votato no 115. > La Camera approva > > -- Italy repudiates war [...] as a way of resolution of international controversies [Art. 11 Constitution of the Italian Republic] \\\|/// \\ ~ ~ // ( @ @ ) ------------oOOo-(_)-oOOo------------- | | | ANNA GIGLI | | | |Istituto di Ricerche sulla Popolazione| | e le Politiche Sociali | | | | Via Nizza 128, 00198 ROMA, ITALY | | | | Tel. ++39 06 49932702 | | Fax ++39 06 85834506 | | NUOVO e-mail a.gigli at irpps.cnr.it | | | ---------------------Oooo.------------ .oooO ( ) ( ) ) / \ ( (_/ \_) _______________________________________________ Scienzaepace mailing list Scienzaepace at area.bo.cnr.it http://www.bo.cnr.it/mailman/listinfo/scienzaepace
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