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Fwd: I NOSTRI RAGAZZI in Sardegna (Fwd)
- Subject: Fwd: I NOSTRI RAGAZZI in Sardegna (Fwd)
- From: francesco iannuzzelli <francesco at peacelink.org>
- Date: Thu, 13 Mar 2003 03:41:48 +0000
- Organization: peacelink
------- Forwarded message follows ------- From: "Fabio" Subject: I NOSTRI RAGAZZI in Sardegna Date sent: Mon, 10 Mar 2003 23:40:23 +0100 Che ci facevano "i nostri ragazzi" - quelli bloccati ieril'altro a Monfalcone - in Sardegna? E perchè avevano tanta voglia di tornare a casa a riposarsi? Ho fatto una piccola ricerca e ne è scaturato un dossier, seppur raffazzonato. Riguarda la brigata Ariete, una brigata corazzata di punta del nostro esercito, con armi di attacco, usata per le missioni di "peace keeping" (una volta si diceva di mantenimento della pace imperialista) in Somalia e nel Kosovo Dai confronti con le date, dal fatto che - suppongo - in Sardegna non si terranno esercitazioni in contemporanea di migliaia di uomini e dal fatto che la brigata è di stanza in Friuli, penso che la colonna di carri bloccata a Monfalcone, fosse la loro I commenti alla prossima puntata. Ciao a tutt*. Fabio Da L'Unione Sarda 23 Febbraio 2003 Capo Teulada Esercitazioni con i "Mangusta" Teulada Carri "Ariete", elicotteri "Mangusta" e "A129" e tecnologici pezzi d'artiglieria. L'addestramento della Brigata "Ariete", una delle più gloriose unità dell'esercito italiano, culminerà domani in una grande esercitazione finale. Scene di guerra simulata in cui saranno impiegati gran parte dei mezzi e degli uomini della Brigata. Da poco più di una settimana, infatti, la Brigata Ariete, al comando del generale Walter La Valle, è impegnata nel poligono di Capo Teulada con 1500 uomini e ben 450 mezzi corazzati. Si tratta di una attività indispensabile per mantenere il livello di addestramento dei soldati e la preparazione dei mezzi che, già in passato, hanno dimostrato la loro efficienza in occasione delle tre missioni di "peace keeping" sostenute in Kosovo dal 2000 al 2002. La presenza dei militari ha giovato anche alle attività commerciali del territorio. In meno di un mese e in un periodo di scarsa affluenza turistica, i militari hanno fatto acquisti per oltre 350 mila euro (circa 700 milioni delle vecchie lire). Unione Sarda 8 Febbraio 2002 Teulada. Nel Sulcis simulazione di guerra in Afghanistan Gli elicotteri "Man Teulada Il primo attacco è stato sferrato da 13 "A 129 Mangusta" con i moderni cannoncini anticarro e i missili aria-terra. Subito dopo, 16 "Ab 205" e "Ab 412" hanno depositato sul terreno le squadre degli assaltatori che hanno espugnato "Su Stazzu", una postazione di pericolosi terroristi che si erano annidati nel promontorio di Capo Teulada, catturando un nugolo di prigionieri. Scenari di guerra (per fortuna soltanto simulata) ma in perfetto stile Afghanistan ieri sulle coste del Sulcis. Il covo terroristico da smantellare (ogni riferimento a Bin Laden non era puramente casuale) rappresentava il tema dell'esercitazione Eridania che ha concluso ieri nella base militare della Sardegna sud-occidentale l'esercitazione "Scudo 2002". Inutile dire che l'offensiva contro il nemico virtuale è stata coronata dal successo con grande soddisfazione per i generali Alberto Ficucillo, comandate delle Forze operative terrestri e Antonio Quintana, comandante delle Forze di difesa. L'operazione ha concluso l'esercitazione della Brigata Aeromobile "Friuli'" arrivata in Sardegna all'inizio di gennaio per mettere a punto e perfezionare le proprie capacità operative soprattutto in funzione dell'uso dei "Mangusta", gli elicotteri d'attacco che sono stati assegnati ai due Reggimenti di Fanteria dell'aria che fanno parte della Brigata "Friuli". All'esercitazione hanno partecipato 745 uomini, per quasi un mese nella base di Capo Teulada. In questo tempo hanno allestito una serie di operazioni con l'impiego soprattutto dei nuovissimi sistemi d'arma controcarro che sono stati sperimentati per la prima volta, qualche mese fa, in Polonia. All'operazione "Eridiana", ha assistito anche il generale Gian Gabriele Carta, Comandante della Regione militare della Sardegna. Per conoscere la Brigata Ariete consultare il sito dei carristi d'Italia http://www.ferreamole.it/images/brgariete/ariete.htm dove ad un tratto si dice…. ….. L'attuale organigramma della Brigata ha visto recentemente l'aggiunta a questi reparti del 33° Reggimento Carri di Ozzano Emilia e dell'82° Reggimento Meccanizzato "Torino" . A livello NATO la Brigata è attualmente inquadrata come parte della 3^ Divisione inglese operante nel Corpo d'Armata di Reazione Rapida (ARRC). Dismessi i veicoli americani residuati dell'ultimo conflitto, l'Unità è stata dotata nel tempo di vari veicoli quali l'M47 Patton, l'M60A1 (in servizio per quasi un trentennio), il Leopard 1A2 ed ultimamente il nuovissimo carro di progettazione e costruzione italiana "Ariete" (con inizio delle consegne al 32° Rgt. Carri di Tauriano e successivamente al 132° di Cordenòns). Il 1 luglio 2000 gli ultimo cinque Leopard 1 hanno lasciato il 132° Reggimento per essere inviati alla loro ultima dimora presso il 2° CERIMOT (CEntro RIfornimenti MOTorizzazione) di Lenta (VC). Da questa data il 33° Reggimento Carri (successivamente sciolto il 30 giugno 2001) rimane l'unico reparto ad utilizzare il carro tedesco nella sua configurazione iniziale. Essa è evidentemente una Brigata affidabile e di punta per i compiti di controllo globale, almeno per chi sa leggere tra le righe di un altro passo I NUOVI IMPEGNI ALLA LUCE DELL'EVOLUZIONE INTERNAZIONALE Nell'ambito degli impegni internazionali assunti dall'Italia nel mondo per il mantenimento della pace nelle zone a rischio di conflitto, la Brigata è stata impegnata a fornire uomini e mezzi prima per la missione in Somalia e poi per quella in Kosovo nell'ambito della KFOR. La prima fase di questa missione si è conclusa il 1 marzo 2000 quando la Brigata "Ariete" è stata rilevata dalla Brigata "Garibaldi". Ben presto la Brigata è stata chiamata a fornire nuovamente dei reparti per questo impegno internazionale dell'E.I. stabilendo da allora una costante rotazione dei reparti presenti in teatro. Per conoscere i carri Ariete andate sempre nello stesso cesso di sito http://www.ferreamole.it/images/brgariete/ariete.htm Importante Il costo di ogni singolo carro, a prezzo fisso fino al 2001, è di 2.912.300 euro. C'è anche il sospetto che possano portare proiettoli all'Uranio, come si legge sul sito di peacelink http://www.peacelink.it/dossier/uranio/prodUSA1.htm Sugli elicotteri Mangusta Da http://www.aircombat.it/129/129.htm Caratteristiche: Agusta 129 Mangusta, elicottero biposto controcarro e da attacco Diametro rotore: 11,9 m Lunghezza: 12,27 m Armamento: sulla versione base, in configurazione anticarro, alloggiati su 2 semiali laterali 8 missili filoguidati BGM-71 TOW e 2 razziere da 70 mm, ognuna armata con 7 razzi non guidati. Velocità massima: 315 km/h Autonomia operativa: 560 km Descrizione: l'elicottero da attacco e controcarro 129 "Mangusta" fu sviluppato dal 109 "Hirundo" dietro specifica dell'Esercito Italiano, richiedente capacità controcarro e di attacco generico al suolo diurne, notturne e in avverse condizioni atmosferiche. Il primo esemplare di pre - serie volò il 15 settembre 1983 e le prime consegne sono iniziate nel 1988, con 60 esemplari destinati all'Esercito Italiano e 20 a quello olandese (anche se l'ordine di questi ultimi è stato successivamente disdetto, in seguito ad una serie di incidenti occorsi ad alcuni esemplari di 129). L'attuale versione del 129 "Mangusta", che ha come compito primario lo svolgimento di operazioni controcarro, rappresenta una macchina sofisticatissima dal punto di vista avionico e strumentale, anche se è presenta delle limitazioni dal punto di vista dell'armamento trasportato. La strumentazione della cabina di pilotaggio, infatti, comprende un display multifunzione MFD per la gestione dei dati di volo e di attacco, un sistema di riconoscimento e allertamento passivo delle minacce RWR (Radar Warning Receiver), oltre che un avanzatissimo sistema di riconoscimento degli spostamenti della testa del pilota: quest'ultimo apparato, basato su 4 sensori a raggi infrarossi posti dietro il capo del "gunner" dell'elicottero, che dialogano con altri due sensori posti sul casco dello stesso, permette al pilota di effettuare il puntamento degli 8 missili filoguidati TOW direttamente sull'obiettivo solamente spostando la testa e dirigendo lo sguardo sul bersaglio. Tuttavia, anche se l'avionica del 129 è così avanzata, l'armamento di cui dispone è qualitativamente limitato: esso si basa infatti su 8 missili filoguidati TOW, che hanno una gittata effettiva che si aggira intorno ai 4 KM, e 2 razziere, ognuna contenente 7 razzi da 70 mm non guidati, utilizzati prevalentemente per la soppressione del fuoco leggero nemico. I missili TOW, che sono guidati sul bersaglio da un filo che trasmette al missile i dati di ricerca sull'obiettivo, sono piuttosto antiquati, considerando che hanno bisogno dell'attenzione del pilota sull'obiettivo dallo sgancio all'impatto, mentre i moderni missili (come l'AGM-114 "Hellfire" dell'AH-64 "Apache") proseguono autonomamente la ricerca del bersaglio una volta che sono stati indirizzati e lanciati. I razzi invece, che non sono particolarmente efficaci contro i carri armati, vengono utilizzati prevalentemente contro veicoli leggeri non corazzati, contro la fanteria o come fuoco di sbarramento non mirato (in questo caso la gittata supera i 10 KM). Purtroppo le 2 razziere contengono solo 7 razzi ciascuna (e ognuna sgancia i suoi proiettili tutti in una volta), mentre le razziere di nuova concezione portano fino a 14 razzi ciascuna. Le versioni "Combat" e "Scorpion" Per migliorare le capacità di carico del 129, la Agusta sta lavorando allo sviluppo di due sottoversioni del "Mangusta" controcarro originale: una destinata all'esportazione, denominata A 129I (International) "Scorpion", e una, destinata all'Esercito Italiano, denomina A 129 CBT (Combat) "Mangusta". Entrambe le nuove macchine dovrebbero disporre di un'unica turbina RTM.322 al posto delle 2 Rolls- Royce RR.1004 e di un nuovo rotore pentapala, in fibra composita, al posto dell'attuale quadripala. Lo "Scorpion" da esportazione, poi, dovrebbe dimostrarsi maggiormente versatile con i sistemi d'arma adottati dagli altri Paesi, in quanto questa macchina dovrà pienamente adattarsi ai sistemi missilistici in uso negli Stati acquirenti. Si presume che il 129 International disponga della possibilità di adottare i missili aria - terra a guida laser o infrarossa AGM-114 "Hellfire", oltre che i missili aria - aria "Stinger". Sotto il muso verrà installato un cannoncino (presumibilmente a 3 canne rotanti da 20 mm) per la soppressione del fuoco leggero e di fanteria, e sotto le alette laterali verranno montate due lanciatori, ognuno da 14 razzi (al posto dei 2 lanciatori da 7 razzi ciascuno attuali). Non si esclude che il sistema di puntamento attuale venga adattato alla possibilità di montaggio di un radar "Longbow" (quello montato sulle nuove versioni degli AH-64D "Longbow Apache") o di concezione similare. Invece la versione "Combat" sarà dotata di una minore flessibilità nei carichi trasportabili, visto che verrà realizzata su specifica richiesta dell'Esercito Italiano, e quindi con precise caratteristiche di carico. Il sistema missilistico aria - terra rimarrà quello attuale dei TOW, abbinato al sistema di puntamento basato sul movimento della testa dell'armiere; ciò che cambierà, saranno invece le razziere da 70 mm (7 razzi ciascuna) che verranno sostituite da lanciatori più grandi (14 razzi ciascuno), un nuovo cannoncino a 3 canne rotanti da 20 mm ciascuna, che verrà collocato in una torretta mobile sotto il muso del velivolo e soprattutto l'introduzione di 4 missili aria - aria "Stinger", con relativi lanciatori, sulle estremità delle semiali di carico; quest'ultima aggiunta è forse da considerarsi la più importante, in quanto conferisce all'A 129 CBT una capacità aria - aria di attacco e autodifesa di cui nelle versioni precedenti era assolutamente privo. Una rara immagine di un primo prototipo dell'A 129I "Scorpion" (in questa foto armato con il nuovo cannoncino da 20 mm, 4 TOW e 1 razziera da 70 mm + 4 "Hellfire" e 1 razziera da 14 pezzi) è disponibile nella sezione Immagini. Dal sito di Mani Tese http://www.manitese.it/boycott/campagne/14_00.htm AZIONE URGENTE 14/2000 APRILE 2000 ITALIA: AFFARI TURCHI L'italiana Agusta sta per vincere la gara al riarmo della Turchia, ai primi posti della graduatoria mondiale per l'importazione di armamenti negli anni '90. Una partita di 145 elicotteri d'attacco Mangusta, destinati ai raid sterminatori contro civili kurdi: la commessa del secolo. L'industria bellica la fa da padrona anche sulla legge, che vieta la vendita di tecnologie militari a Paesi che violano i diritti umani. Una anno fa, il 21 marzo del '99, Avvenimenti ruppe il silenzio su "Quegli elicotteri killer nei cieli turchi", pubblicando foto e dettagli del prototipo dell'A-129 Mangusta Scorpion. Un uccello di morte capace di radere al suolo un intero villaggio con i suoi 1.200 chili di esplosivi, di centrare di notte un uomo a due chilometri di distanza grazie agli infrarossi e ai missili laser aria-terra Hellfire dell'Alenia, di vomitare dalle tre canne rotanti dei cannoni Gecal (anch'essi dell'Alenia) ottomila colpi al minuto, ognuno dei quali "totsicher" (a morte sicura) grazie al foro d'uscita di venti centimetri. ------- End of forwarded message ------- ------------------------------------------------------- -- francesco iannuzzelli francesco at peacelink.org associazione peacelink http://www.peacelink.it
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