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armi, banche e "berette"
- Subject: armi, banche e "berette"
- From: lkocci at tiscali.it
- Date: Tue, 30 Jul 2002 22:56:25 +0200
da Adista (www.adista.it) n. 61/02 CONTRO LA LOBBY DELLE ARMI. INIZIATIVE A RAFFICA 31497. ROMA-ADISTA. Prosegue a tutti i livelli la campagna per la difesa della legge 185, che disciplina il commercio delle armi italiane. La legge, in realtà, è già stata modificata dalla Camera dei deputati alla fine di giugno (v. Adista nn. 13, 21 e 53/02), ma affinché il nuovo provvedimento - molto più permissivo del precedente - sia pienamente operativo, si attende anche il via libera dal Senato, dopo la pausa estiva. Intanto la commissione Diritti umani di Palazzo Madama ha espresso parere favorevole all'articolo 3, che modifica la legge 185 proibendo la vendita di armi unicamente ai Paesi i cui governi si sono resi responsabili di gravi violazioni dei diritti umani. Un errore, secondo i gruppi e le associazioni che hanno promosso la campagna (fra gli altri Acli, Amnesty international, Pax Christi, Rete Lilliput, le riviste missionarie "Nigrizia" e "Missione oggi", Movimento nonviolento, Peacelink): "Il concetto di 'gravi' introduce una discrezionalità che di fatto potrebbe bloccare qualunque decisione. La decisione viene delegata a organi dell'Ue o del Consiglio d'Europa. Paesi come la Turchia da anni sono accusati di violare ripetutamente i diritti umani. La Turchia è anche uno degli Stati candidati ad entrare nel prossimo futuro all'interno dell'Unione Europea, e a fare quindi parte anche del Consiglio Europeo. Ci si domanda come sarebbe possibile applicare questa norma nel momento in cui questi Stati dovessero decidere sulle gravi violazioni dei diritti umani di altre nazioni". E poi, prosegue il comunicato, spesso le violazioni dei diritti umani vengono compiute da gruppi paramilitari ufficialmente non sotto il controllo del Governo, mentre "il testo del ddl prevede che debba essere riconosciuta la diretta responsabilità del Governo di un Paese perché possa scattare la proibizione della vendita di armamenti". La nuova legge, quindi, "non dà assolutamente garanzie sufficienti in tema di difesa dei diritti umani, e per quel poco che afferma, non avrà prevedibilmente nessun risultato concreto. Per questo, rimanendo in ogni caso contrari all'approvazione di un decreto legge che di fatto liberalizza il commercio dei sistemi di arma, sottraendolo al controllo del Parlamento e dell'opinione pubblica, speriamo almeno che nel corso della discussione al Senato sia ancora possibile modificare il decreto legge in alcuni suoi punti essenziali per garantire la trasparenza e la tutela dei più fondamentali diritti dell'uomo". "Campagna banche armate": attenzione! Questa legge coprirà tutte le transazioni La Campagna banche armate ha inoltre lanciato l' "Operazione banche trasparenti". Con le nuove modifiche, infatti, verranno sottratte al controllo del Parlamento il valore delle coproduzioni, la trasparenza delle transazioni finanziarie e la notifica delle banche d'appoggio per l'export di armi. La Campagna chiede "che questi controlli vengano reintrodotti" e propone ad associazioni, gruppi e cittadini di organizzare iniziative nonviolente (peraltro già sperimentate durante le manifestazioni contro Exa 2002, la mostra di armi che si è svolta a Brescia nello scorso mese di aprile, v. Adista n. 31/02) perché le banche siano davvero trasparenti: travestirsi da addetti delle pulizie - con tute bianche, spazzoloni, stracci, secchi, cavalletti di 'lavori in corso' - e simulare la pulizia dei vetri e dei marciapiedi davanti alle banche, distribuendo ai passanti un volantino informativo sulla Campagna. Beretta, produttore di armi, ambasciatore italiano negli Usa? Frattanto, secondo le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano "BresciaOggi" (19/07), pare che Silvio Berlusconi, in veste di ministro degli Esteri ad interim, coerentemente con la tanto propagandata riforma della nostra diplomazia che punterebbe a trasformare i diplomatici in una sorta di agenti di commercio del made in Italy nel mondo, voglia nominare ambasciatore italiano negli Stati Uniti Ugo Gussalli Beretta, il presidente dell'omonima industria produttrice di armi leggere di Gardone Val Trompia, fra le principali fornitrici delle forze di polizia statunitensi (v. Adista n. 29/02). "Ci sono tutti gli ingredienti per centrare con un solo colpo tre bersagli - commenta p. Giorgio Beretta, saveriano di "Missione oggi" e profondo conoscitore dell'industria armiera bresciana -: i desideri di marketing di Berlusconi, l'esigenza di maquillage della Beretta e il recupero dell'onore ferito di presidende-difensore degli Usa di George W. Bush". Anche se, prosegue, "qualche pulviscolo che potrebbe deviare il colpo c'è: nei tribunali americani Usa, infatti, la Beretta è conosciuta per le cause processuali che ha aperto nei confronti di varie amministrazioni cittadine (tra cui New York) responsabili - secondo la Beretta - di aver violato la clausola costituzionale sul commercio cercando di obbligare i produttori di armi ad adottare un 'codice di condotta'. Ma sembrano ostacoli facilmente superabili, anche perché Berlusconi avrebbe un 'debito d'onore' nei confronti di Gussalli Beretta: secondo 'Il Mondo' (13 luglio 2001) è stato infatti l'armaiolo bresciano ad aver creato qualche anno fa il contatto tra i due aspiranti presidenti. Viene anzi da chiedersi se l'ambasciatore (in pectore) sia Gussalli Beretta o non viceversa. Durante l'ultima sua visita in Usa, infatti Berlusconi ha regalato a Bush l'ultimo libro sulla famiglia Beretta, dimostrandosi così ottimo ambasciatore della rinomata ditta bresciana. Insomma, quella di ambasciatore in Usa si presenta come una perfetta valigia diplomatica per Gussalli Beretta: un modo legale ed elegante per bypassare i metal-detector degli aeroporti statunitensi e piazzare il "made in Italy". Luca Kocci (lkocci at tiscali.it) __________________________________________________________________ Tiscali Ricaricasa la prima prepagata per navigare in Internet a meno di un'urbana e risparmiare su tutte le tue telefonate. Acquistala on line e non avrai nessun costo di attivazione né di ricarica! http://ricaricasaonline.tiscali.it/
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