(Fwd) exa2



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Date sent:      	Wed, 17 Apr 2002 19:09:33 +0200
From:           	lkocci at tiscali.it
Subject:        	exa2

Ancora su Exa, pubblicato da Adista (www.adista.it)
Luca Kocci
lkocci at tiscali.it


CREATIVE, FESTOSE E PACIFICHE LE INIZIATIVE CONTRO LA MOSTRA DI ARMI A BRESCIA

31326. BRESCIA-ADISTA. Accompagnati dallo slogan "Un mondo senza armi è
possibile", in 10mila, lo scorso 13 aprile, hanno manifestato a Brescia
contro Exa 2002, la megaesposizione di armi sportive e da caccia (in mezzo
alle quali però si nascondevano anche equipaggiamenti antisommossa e armi
leggere in genere) giunta alla sua XXI edizione (v. Adista n. 29/02).
Un corteo assolutamente pacifico (nonostante l'allarmistica campagna di
disinformazione allestita dai quotidiani e dalle emittenti locali - abilmente
pilotati dalla lobby armiera che vanta numerose partecipazioni finanziarie
nei media bresciani - tesa ad evocare un clima di scontri di piazza, peraltro
presidiata da un gran numero di forze dell'ordine) che, partito dalla stazione
ferroviaria, per quasi due ore ha 'circondato' il Polo fieristico (21mila
metri quadrati, 585 espositori dalla Beretta alla Colt alla, 30 mila visitatori
previsti) sfilando sulla tangenziale e bloccando di fatto gli accessi alla
mostra per chi proveniva da fuori città.
Nutrito il gruppo dei partecipanti, la maggior parte provenienti dal nord
Italia: il Brescia social forum (promotore delle manifestazioni) e molti
altri social forum locali, i missionari saveriani, la rete di Lilliput,
Disobbedienti, Attac, le associazioni delle donne e degli immigrati, i sindacati
di base, Rifondazione comunista (fra gli altri erano presenti al corteo
i parlamentari Giovanni Russo Spena e Gigi Malabarba), i Verdi (con i parlamentari
Francesco Martone e Alfonso Pecoraro Scanio) e, con qualche ambiguità di
troppo, la Cgil che ha partecipato ufficialmente a tutte le iniziative di
"Disarmiamo Exa", si è dissociata dal corteo ma era poi presente in piazza
con molti militanti e leader locali (Dino Greco, segretario della Camera
del lavoro di Brescia) e nazionali (Giorgio Cremaschi e Maurizio Zipponi
della Fiom). Al termine del corteo, ad una delegazione di circa 200 manifestanti
è stato concesso di avvicinarsi all'in-gresso di Exa dove, indossate delle
maschere bianche, hanno improvvisato una rappresentazione teatrale sugli
effetti delle guerre. Fallita invece la trattativa che avrebbe dovuto permettere
ad una decina di persone di affiggere uno striscione all'interno della mostra.
Nella mattinata del 13, tuttavia, il tentativo era in parte riuscito ad
un gruppo di 8-10 manifestanti che, pagando regolarmente il biglietto d'ingresso,
sono entrati nel Polo fieristico e, nei pressi dei padiglioni della Beretta,
si sono tolti giacche e maglioni scoprendo delle maglie bianche con lo slogan
"Un mondo senza armi è possibile".
E nei giorni precedenti il corteo del 13, altre iniziative si erano svolte
in città: volantinaggi, manifestazioni di fronte alle "banche armate" (militanti
del Brescia social forum vestiti da addetti delle pulizie della "cooperativa
banche sporche" hanno lavato, con stracci e spazzoloni, i vetri degli istituti
di credito), la simulazione della bonifica di un campo minato da parte degli
studenti di medicina nella centralissima piazza della Loggia, un cacerolazo
di disturbo (con pentole e posate della Val Trompia, in cui si concentra
la maggior parte di fabbriche di armi del Paese) di fronte alla Camera di
Commercio dove si svolgeva l'annuale convegno ad inviti sulla "Disciplina
degli armamenti" dove i produttori di armi, fra l'altro, si informano sulle
strategie per eludere legalmente la legislazione vigente sul commercio di
armi (una legislazione che, anche per le pressioni delle lobby armiere,
è in via di ridefinizione proprio in queste settimane: v. Adista nn. 13
e 21/02). Il 14, poi, si è svolto un forum con la partecipazione, fra gli
altri, di Elettra Deiana e del missionario saveriano p. Giorgio Beretta,
di cui riferiremo sui prossimi numeri di Adista.
LK


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